Analogia

16.09.2017 00:04 Vogliamo prendere alla lettera , letteralmente , le parole che Gesù rivolge a noi in questa XXIV domenica del Tempo Ordinario ? Dobbiamo dunque parlare di morte e di vita biologica ? No , non è il caso , o almeno non mi sembra questo l’intendimento del Signore . Sembra piuttosto che il Signore indichi a noi , suoi discepoli , all’uomo in generale , in quanto creatura , che si debba vivere per altro , che la vita non debba avere limiti di scopo , anzi il Signore indica che la vita deve avere uno scopo o più scopi . Inoltre la sensazione delle parole proclamate nella seconda lettura tratte dalla lettera di Paolo alla comunità di Roma , ci induce a pensare che la vita non sia strettamente biologica , o meglio non solo ….. e più precisamente che la vita biologica comprenda anche altro ….. Paolo pensa che il corpo , non sia un elemento solamente biologico come noi , con i nostri sensi , percepiamo . Il corpo è parte , una parte che costituisce la persona …. l’essere umano . La completezza della persona , secondo il linguaggio paolino , comprende , oltre il corpo anche l’anima e lo spirito …. elementi dunque che con il corpo fanno essere , esistere dunque qualificano ed identificano . Questo insieme di elementi , in sintesi la persona, hanno uno scopo , che non è finalizzato al solo esistere per esistere, quello che Gesù , Dio , intende con le parole : “ …. nessuno di noi vive per se stesso … “. Dio dunque afferma che neppure Dio vive per se stesso …. e ripeto e riporto le sue parole , le parole di Gesù : “ …. nessuno di noi vive per se stesso … “ . In quel “ noi “ c’è Dio , Gesù intende e identifica se stesso ,cioè Dio , cioè di Dio …. in quel “ noi “ è affermata la presenza . Dunque anche Dio vive per altro . D’altra parte Dio è definito , trino , è cioè Padre , Figlio e Spirito Santo , dunque Dio vive per altri ….. in funzione di altri perché è in altri ….. ma non basta , non è bastante , Dio vive anche per l’uomo , per far essere e per aver fatto essere , esistere , l’uomo . Si dice che si fa essere l’altro , lo si fa esistere , se lo si guarda negli occhi , se lo si fissa ….. e se lo sguardo è reciproco , reciprocamente ci si fa essere . Se ciò ha valore allora non è il contatto tra l’indice della mano di Dio e quello della mano di Adamo che dà la vita, che conferisce , trasmette la vita all’uomo , al primo uomo , ad Adamo , come Michelangelo Buonarroti ha rappresentato nel celebre dipinto che affresca una delle vele della Cappella Sistina …. ma lo sguardo , che è ben lontano dall’attenzione del visitatore che si sofferma più su quel particolare , ovvero il contatto tra le dita , ma dimentica e non coglie , perché distratto , l’intenso sguardo tra Creatore e creatura che Michelangelo ha sapientemente e volutamente rappresentato …. quell’ intenso sguardo fa sì …. essere l’uomo , ma per analogia fa essere anche Dio . Già , e pensiamoci bene fratelli cristiani , devotamente ragioniamo che , se non esistesse l’uomo , se noi non esistessimo , non fossimo stati creati , noi non conosceremmo Dio , che comunque esisterebbe , ma non potrebbe essere fatto esistere dall’uomo con quelle forme , quelle categorie che noi oggi conosciamo e che a Dio riconosciamo , e Dio, conosciuto e conoscibile , sarebbe per noi …. per ciò che noi definiamo la nostra forma di vita … inconoscibile . Vivere per se stessi dunque significa anche morire per se stessi …. cioè il non voler far essere , ha come risvolto il non voler essere fatti essere …. è la non esistenza , è cupidigia , idolatria , una forma di volontaria esclusione , un suicidio , una forma di eutanasia . Dio fa essere perché si sia , si esista , e perché l’esistenza sia eterna , perché come riporta il libro della Genesi il creato , cioè qualunque cosa creata è cosa buona e l’esistenza dell’uomo è l’ultimo tassello nella storia della creazione quindi del tempo …. e la creazione dell’uomo è il compimento del tempo …. nell’ordine del tempo è l’ultima cosa creata da Dio e, non solo l’ultima cosa si ricorda sempre , ma , perché la più preziosa , gode anche di tutto ciò che c’è stato prima e di ciò che viene dopo e , soprattutto , vede ed è in grado di comprendere il progetto finale , l’insieme ….. l’unità , la perfezione . L’altro che c’è , dunque l’uomo , non può vivere per se stesso perché gode di altro …. di cui fai parte l’Altro e gli altri . Si è tutto in tutti perché si è parte di una esistenza che viene da una unica fonte , da un’ unica sorgente …. e la sorgente è vita …. dovremmo sapere riconoscere questo valore soprattutto dopo questo periodo di sete estivo che ha visto il seccarsi delle sorgenti portatrici di vita e l’avanzare del fuoco portatore di distruzione . Vivere per altro …. vivere per l’Altro significa appartenere , non appartenersi , darsi non conservarsi , mostrarsi non nascondersi . Se comprendo che appartengo e non che mi appartengo , riconosco che non vengo da me stesso , posso dire che non mi sono fatto , ma che sono stato fatto , cioè che sono , e in ciò riconosco che dipendo , dunque prendo coscienza che c’è altro oltre me stesso , c’è altra vita , ci sono altri che esistono con ruoli e finalità diverse dalle mie . Seguendo questa logica prendo coscienza che la diversità e l’identità caratterizzano , sono cioè ciò che mi fanno essere …. esistere e che mi stimolano a conoscermi e a svelarmi . Diversità ed identità mi sono conferite da chi mi ha guardato per primo negli occhi e in Lui ho colto in me la sua somiglianza …. è la paternità e la paternità è eterna . Fratelli chiunque di noi ha un padre e tutti siamo figli e tutti siamo stati generati con un atto , l’atto sposale , in cui intervengono , si mescolano e si compenetrano diversi fattori : volontà , libertà , verità , amore ….. valori eterni , conferiti da ciò che è Eterno dall’eternità e per l’eternità e per ciò che è destinato all’eternità che è appunto l’eterno . Eterno Dio , il creatore , eterno l’uomo , la creatura . Da sempre e per sempre Dio , ma analogamente da sempre e per sempre l’uomo . Divino Dio e analogamente divino l’uomo . Umano l’uomo e umano Dio “ …. per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita : per essere il Signore dei morti e dei vivi .