BUONANOTTE BUONANOTTE FIORELLINO

15.05.2015 08:45

Osservavo attentamente l’indirizzo sulla busta contenente la RR con oggetto “normale avvicendamento”, a detta dei quattro pettegoli di piazza del faraone qualcosa di scontato. Pensate cari amici di Chiesa controcorrente che i quattro pettegoli uscivano dal seminario vescovile diocesano dove il rettore (uno di quelli che ricoprono mille cariche, nonché vicario episcopale, cioè uno della troika, uno degli oligarchi che coadiuva il vescovo) che è solamente dal 1972 rettore del seminario, cioè ricopre quella carica solamente da 43 anni, cioè da tre vescovi fa… Ebbene questo  sulla lettera che firma scrive e afferma dunque “normale avvicendamento”: risibile, ridicolo, direi una tristezza, sicuramente uno scandalo, certamente un’offesa all’intelligenza umana e alla ragione. Tre dei pettegoli che hanno 70 anni per gamba e il quarto che è parte del clero sanno benissimo che l’attaccamento alle poltrone è un programma pastorale in questa diocesi: c’è chi le accumula e chi è inviperito perché non riesce ad accumularle (e pensare che si ha un sedere, un lato b unico) e se penso ai tre pettegoli laici che da anni sono seduti in mille poltrone, che li appagano, che non le mollano e che per fargliele mollare bisognerebbe sradicargliele, scrollargliele di dosso, strappargliele. E’ il nuovo che avanza, è il cristiano “lui deve crescere e io diminuire” è il lasciare spazio soprattutto ai giovani. Cari fedeli per pulire, per fare pulizia bisogna richiedere cinque anni, massimo cinque anni di governo o impegno in qualsiasi ufficio e in quelli dove c’è possibilità di assunzione si assuma, soprattutto giovani: penso soprattutto agl’incarichi di economo, oggi occupati da pensionati, dei due posti da economo di cui sono a conoscenza uno è pure retribuito, dell’altro non posso dire. Il vescovo di Novara (docet) ha assunto un giovane come suo segretario, non ha certamente distolto da un importante istituto di carità un suo membro: ma lasciando un membro votato alla carità, alla carità ha assunto un giovane. Gl’incarichi a pensionati sono un doppio atto d’ingiustizia, verso chi non ha un lavoro, e verso chi percepisce già una pensione di anzianità. Ultima osservazione, la busta della lettera del “normale avvicendamento” è così indirizzata: egregio signore Giordano geom Andrea via Italia 21 13900 Biella. Mi fa specie perché non riconoscono che sono prete, non c’è il titolo che mi spetta “don” che dice che sono prete (pensate che nell’annuario diocesano è riconosciuto, cioè scritto, ad un titolare di un ufficio il titolo professionale e quello di ordinazione diaconale) non m’interessa questo, malgrado che il cda del seminario sia composto da cinque preti, cioè confratelli ed un solo laico, ma la cosa che più sconcerta e che da l’immagine distorta di questa diocesi è che a firmare la lettera del “normale avvicendamento” sia il rettore del seminario che tra i mille incarichi che ricopre (naturalmente solo virtualmente) è pure vicario dei preti, cioè colui che dovrebbe garantire, curare, favorire i rapporti tra il clero ed il vescovo, colui che è il mio referente, ebbene costui non sa che sono prete. A questo canto il ritornello di una canzone degli anni ’70 di Francesco De Gregori e la canto con tutte le ragioni… “buona notte, buona notte fiorellino, buonanotte tra il telefono e il cielo”.