CARITAS? NO MEGLIO DIRE: VANITAS!

01.06.2015 08:34

Il primo “normale avvicendamento” cari amici di Chiesa controcorrente l’ho subito dalla caritas diocesana, il suo direttore, noto per la sua reazione e presa di posizione alla autorità costituite, di fronte al mio “normale avvicendamento” non ha proferito parola, anzi dopo che il ministro ordinato, stretto collaboratore del vescovo e della troika mi ha “liquidato”, il direttore caritas diocesana, o responsabile che sia, (come avrete capito sono ignorante in merito a formalità, formalismi e burocrazia) mi ha comunicato che venivo avvicendato dicendomi che preferiva dirmelo lui piuttosto che farmelo dire da altri… Ma aveva perso il treno, o l’autobus, anzi si era allineato agli orari dei mezzi di repressione di questa diocesi (per me hanno risuscitato il tribunale dell’inquisizione). Risulterò sicuramente da indice, perché toccare “i guru” è da indice, si è messi all’indice, ma vi racconto alcuni episodi per dire chi sono questi guru e quest’ organizzazione caritativa diocesana: - il primo episodio è sopra riportato e denota da parte di quest’istituzione una sorta di razzismo al contrario; per gli extra comunitari ci si muove su tutti i fronti, ma per le situazioni locali si fa finta di nulla. Il ritornello di una canzone dei miei tempi cantata da Nino Ferrer così diceva: “vorrei aver la pelle nera” mentre io correggendolo potrei cantare: “ dovrei aver la pelle nera”. Anni fa  il progetto presentato con un confratello alla caritas diocesana denominato san Martino, di cui v’invito a rileggere le motivazioni, nel brano scritto il 18 luglio scorso, è stato abbandonato a tal punto che io personalmente ho dovuto finanziare un’attività che è stata intrapresa e che oggi può finanziarsi da sola restituendo con tutta calma quanto dal sottoscritto anticipato. Del progetto s Martino non si è mai fatto un bilancio (secondo accordi ogni 11 novembre) né si è mai cercato di avviare attività ma si sono raccolti fondi non rendicontati e spesi in vaucher per il “lavaggio vetri”, disattendendo ciò per cui era nato il progetto, con ciò si è ingannata della gente e chiedo che pubblicamente sia reso conto e della raccolta dei fondi, e del loro utilizzo fino all’ultimo centesimo, con tante scuse a chi ha devoluto denaro per quel progetto e non per la comodità e i capricci di chi quei fondi ha sperperato. Si sono spinti altri progetti più gestibili, meno impegnativi che danno più visibilità sul territorio, perché ciò che è importante per i “guru” è la visibilità, apparire nei mass media, divenire personaggio, crearsi con arte “un’aura” ma quando si tratta di scendere in campo a difesa di qualcosa o qualcuno contro il potere costituito si fanno i conti, bene i conti, e si decide la convenienza, se è conveniente… io che non ho la pelle nera sono sconveniente. In ultimo,  il più squalificante per questa gente che conosco e mi conoscono e che conoscono le mie vicende famigliari, ebbene nessuno di questa gente ha saputo alzare la cornetta del telefono per chiedere notizie sulle mie ultime vicende famigliari riguardanti al salute (ciò sicuramente non dà visibilità): ciò è umiliante e squalificante per chi opera sotto la sigla caritas diocesana che da oggi può essere sostituita da vanitas.