...dalla causa ... all'effetto ... dalla potenza ... all'atto ...

08.09.2017 23:54 “ ….. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome , lì sono io in mezzo a loro … “ . Sono parole di Gesù , del Cristo , di Dio , tratte dal Vangelo di Matteo che questa XXIII domenica del Tempo Ordinario ci dona e ci propone perché , queste parole ci siano compagne nella strada , nel cammino di conoscenza verso la meta …. la sapienza , la sapienza del cuore . La frase evidenziata è una frase che riporta alla memoria quella definizione che il Papa buono , Giovanni XXIII inventò o meglio , che il suo spirito seppe cogliere più di 50 anni fa ormai …. i segni dei tempi ….. già i segni dei tempi , e i segni dei tempi non sono i grandi numeri , non sono l’editto di Cesare Augusto , che stando agli storici , quando l’arroganza dell’Impero romano ebbe la pretesa di contarsi ebbene ( ironia della sorte ) da quel censimento iniziò il suo declino … declinò allo stesso modo di chi ebbe l’arroganza , per farsi “ … un nome … “ ( leggiamo nel libro della Genesi ) di costruire una torre “ …. la cui cima tocchi il cielo … “ . Quando i mass media ( che ragionano secondo gli uomini ) , in questi giorni , declamano , vantano , sciorinano i grandi numeri , la partecipazione di massa alla messa del Santo Padre in Bolivia , ebbene negli stessi giorni ( quasi come se fosse una risposta ) la Liturgia della Parola , cioè Dio stesso salendo in cattedra ci insegna che la presenza del Signore non è questione di numeri , di presenze , ma la volontà di riunire , di stare insieme nel suo nome , nel nome del Signore ….. Un’assemblea sono sì milioni di persone , ma anche solamente due persone che si riuniscono nel nome del Signore come il vangelo poc’anzi ha solennemente proclamato . L’assemblea cristiana poi è quell’essere : “ …. un cuor solo e un’anima sola …. “ come si legge , come è definita , nel libro degli Atti degli Apostoli ( 4,32 ) . L’assemblea con quell’intenzione è dunque unità quindi comunità , come si legge ancora in Atti ( 4, 32 ) “ …. e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva , ma fra loro tutto era comune …. “ e se dobbiamo individuare una categoria ( e mi scuso per il termine ) che richiama la comunità e l’unità , ebbene quella “ categoria “ è la Trinità . Dunque fratelli cristiani due o tre persone riunite nel nome del Cristo sono assemblea , comunità cioè unità dunque identità , e l’identità nell’ assemblea , nella comunità è la diversità ecco perché accosto ( per analogia ) la Trinità alla comunità , all’assemblea . Tutto nella nostra vita ha un linguaggio divino , perché siamo non solo in contatto con il divino , lo ha appena affermato Gesù : “ ….. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome , lì sono io in mezzo a loro … “ ma perché è in noi la vita divina , la vita di Grazia , ricevuta con il sacramento del Battesimo . Questo non ci porta a far parte di un grande numero , ad essere un grande numero , ma a ricevere una identità …. ad essere , quindi ad esistere : è questo che significa essere persona . I grandi numeri non devono esaltare ,insuperbire , né i piccoli numeri devono preoccupare perché i credenti sono definiti dalla Scrittura ( soprattutto dall’antico Testamento ) il piccolo resto , cioè dei molti i pochi . Gesù lascia le 99 pecore per cercare l’unità , cioè quella senza la quale il gregge non è completo , non è unità , non è totalità , non è realizzazione , perfezione, identità . Gesù sceglie l’unità , perché è l’unità che costituisce la quantità , la totalità , la pienezza , il gregge …. dunque l’identità ….. è matematica , senza l’unità , quell’unità , non si costituisce il centinaio ciò che identifica . Se non fa distinzione sulla quantità , Gesù , il Cristo , Dio non fa distinzione neppure sulla qualità . Quando Dio sceglie Davide come re , nell’inviare Samuele ( 1 Sam.16,7 ) lo invita , a non guardare all’esteriorità , all’apparenza , alle qualità estetiche nella sua scelta : “ …. Non guardare al suo aspetto nè all’imponenza della sua statura …… io non guardo ciò che guarda l’uomo . L’uomo guarda l’apparenza , il Signore guarda il cuore …. “ e proprio su questa affermazione possiamo rileggere , fratelli cristiani , la parabola del fariseo e del pubblicano che Luca ( 18,9-14 ) racconta , narra nel suo Vangelo . Impariamo , come abbiamo sentito proclamare nel Vangelo di domenica scorsa , a pensare come pensa Dio e non come pensano gli uomini . Le categorie degli uomini sono finite, sono corruttibili , quando non sono corrotte , sono di scandalo cioè di inciampo , ( è di questo che Gesù accusa Pietro ) mentre le categorie di Dio sono infinite , eterne e perfette . Nel numero l’uomo vede la realizzazione delle sue vanità, il numero è l’idolo dai piedi di creta che non regge il peso di se stesso , collassa verso il basso , sprofonda nella polvere . L’idolo inganna le aspettative dell’uomo , dello stolto che punta all’effimero consenso ma non al solido senso . Il senso è la Presenza , e la Presenza non è consenso se no …. come scrive Paolo nella prima lettera ai Corinzi 2,8 ) : “ …. non avrebbero crocifisso il Signore della gloria …. “ . Concludo : cosa significano le parole di Gesù che aprono questa riflessione : “ ….. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome , lì sono io in mezzo a loro … “ ? Cosa significa la presenza del Cristo in mezzo a noi ? Rispondo ancora con le parole esplosive che Paolo indirizza nella sua prima lettera alla comunità di Corinto ( 2,12-13 9 : “ …. noi … abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato …. Di queste cose noi parliamo , non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana , ma insegnato dallo Spirito , esprimendo cose spirituali in termini spirituali …. “ La presenza del cristo in mezzo a noi ? …. dalla causa … all’effetto …. dalla potenza …. all’atto .