Dalle " Omelie sui vangeli " di San Gregorio Magno ,papa

20.10.2017 22:52 “ ….. e perché non sembri offensivo per qualcuno quello che sto per dire , accuso nel medesimo tempo anche me , quantunque mi trovi a questo posto non certo per mia libera scelta ma piuttosto costretto dai tempi calamitosi in cui viviamo . Ci siamo ingolfati in affari terreni , e altro è ciò che abbiamo assunto con l’ufficio sacerdotale , altro è ciò che mostriamo con i fatti . Noi abbandoniamo il ministero della predicazione e siamo chiamati vescovi , ma forse piuttosto a nostra condanna , dato che possediamo il titolo onorifico e non le qualità . Coloro che ci sono stati affidati , abbandonano Dio e noi stiamo zitti . Giacciono nei loro peccati e noi non tendiamo loro la mano per correggerli . Ma come sarà possibile che noi emendiamo la vita degli altri se trascuriamo la nostra ? Tutti rivolti alle faccende terrene , diventiamo tanto più insensibili interiormente , quando più sembriamo attenti agli affari esteriori . Ben per questo la santa Chiesa dice delle sue membra malate : - Mi hanno messo a guardiana delle vigne ; la mia vigna , la mia , non l’ho custodita - ( Ct 1,6 ) . Posti a custodi delle vigne , non custodiamo affatto la vigna , perché implicati in azioni estranee , trascuriamo il ministero che dovremmo compiere . “ dalle “ Omelie sui Vangeli “ di San Gregorio Magno , papa Liturgia delle Ore vol. IV pag. 328 dell’edizione dell’anno 1993 , seconda lettura dell’Ufficio delle letture del Sabato della XXVII settimana del T.O.