FOLLE E RIVOLUZIONI

20.05.2017 16:29

Mi soffermo sulla prima lettura proposta dalla liturgia in questa VI domenica di Pasqua e tratta dal libro degli Atti degli Apostoli . Trovo pregnanti queste parole “ …. le folle unanimi , prestavano attenzione alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i segni che compiva …. “ ….. Potremmo dire , potremmo tradurre , sintetizzare che c’è concordia , unanimità , là …. dove c’è coerenza , dove la coerenza dimostrata è riconosciuta dunque premiata con la visibilità . L’attenzione che la folla attribuisce a Filippo è sì …. per ciò che dice , ma soprattutto per ciò che compie …. per come traduce , mette in pratica le sue parole ….. per le azioni che compie , per ciò che la gente , dopo averlo sentito , udito , ne constata i risultati , fa esperienza diretta di ciò che dice, predica , vive . Quelle parole cioè si sono tradotte in fatti , in opere , nelle opere , parafrasando la celebre domanda che si legge nella lettera di Giacomo e che vi invito a meditare fratelli cristiani : “ … che giova fratelli se uno dice di avere la fede ma non ha le opere ? “ ( Gc. 2,14 ) . Non mi riferisco ai miracoli , alle guarigioni e agli esorcismi … di quei prodigi che Filippo compie e di cui l’odierna lettura ci informa …. parlo della coerenza di vita , nell’assenza della quale anche a Filippo non sarebbe stato possibile compiere quelle azioni , quelle opere . C’è un’altro racconto che vi propongo fratelli cristiani , anch’esso è tratto dal libro degli Atti , e anch’esso si svolge in territorio pagano , come d’altra parte è la Samaria dove Filippo si era recato a predicare . Il racconto da mettere a confronto si svolge ad Antiochia nella quale i suoi abitanti , pagani , vedendo come vivevano i discepoli del Cristo , coloro che si professavano tali …. dunque dai pagani , dagli abitanti di Antiochia vennero chiamati cristiani ….. ascoltiamo le parole tratte dal libro degli Atti : “ … ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani …. “ (At.11,26 ) …. e vennero chiamati cristiani perché , lo leggiamo sempre in Atti ( 2,42-48 ) “ … erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna , nella frazione del pane e nelle preghiere …. un senso di timore era in tutti …. stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune …. insieme frequentavano il tempio …. prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore … “ . Fondamentale dunque per diffondere la Parola , per testimoniare il Cristo è la coerenza di vita e la coerenza di vita porta gioia …. così accade in quella città della Samaria , dove Filippo è sceso a predicare , lo abbiamo sentito nella prima lettura : “ …. e vi fu grande gioia in quella città … “ …. mentre di ciò che accadde ad Antiochia si legge : “ … intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati … “ . La coerenza di vita , la coerenza di vita della comunità cristiana , è dunque feconda , genera , moltiplica , rende vicini , prossimi , fa unità , salda , unisce , forma comunità … è atto comunitario … la coerenza di vita si traduce in un atto , visibile , tangibile dunque esperibile . Il cristiano , noi fratelli cristiani , siamo chiamati ad essere coerenti al nostro credo , questa è l’opera che ci viene richiesta e che dobbiamo dimostrare , rendere pubblica … questa è l’opera di Dio : “ Gli dissero allora : – Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio ? - Gesù rispose – Questa è l’opera di Dio : credere in colui che egli ha mandato …… – “ ( Gv. 6,26-29 ) . Se ci professiamo cristiani , poi ….. poi , dobbiamo sforzarci di vivere da cristiani …. perché i pagani , ci osservano … e se ci osservano , giudicano e si pongono degli interrogativi . Attenzione che i pagani a cui mi riferisco , non sono i non battezzati , o coloro che non frequentano la Chiesa (comunque un numero ogni anno in crescita segno del disfacimento e dello smembramento del gregge ) i veri pagani sono all’interno delle nostre comunità , tra coloro che si professano cristiani , che si prodigano nel farsi notare , quelli , che come leggiamo in Matteo , amano essere salutati nelle piazze e …. occupano i primi posti nelle sinagoghe … ma poi non crescono in sapienza , in conoscenza , non cercano o peggio ancora , nascondono sistematicamente la verità , impongono ma non propongono e la loro vita è in dissonanza con il credo che professano siano essi fedeli che ministri . I primi che devono rendersi conto della coerenza di vita , se ci professiamo cristiani , dobbiamo essere noi stessi , coloro cioè che vivono nella comunità perché il Cristo è lapidario : “ … non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa di Israele … “ e in ciò dobbiamo riconoscerci come ….. i perduti della casa di Israele …. ciò significa che è in atto il processo di scristianizzazione , denunciato dai Papi di questo secolo e dell’altro e vissuto e subito nel visibile e constatabile smembramento della comunità cristiana . Prima di essere di esempio ai non credenti dobbiamo essere di esempio ( oltre a noi stessi ) ai credenti che nel loro e nel nostro modo di vivere non leggono più , o forse non hanno mai letto , coerenza con il credo professato . Se non offriamo coerenza , con tutti i nostri limiti umani , le folle … ma che dico …. il singolo ….. non solo non ascolta , ma neppure vuole recarsi ad ascoltare … coglie la mancanza di segni , ciò che coglie in noi è la sterilità , l’aridità e non prova gioia … ma la pena di un fallimento . Se noi , con tutti i nostri limiti umani , non dimostriamo gioia nel nostro credo ….. perché …. ma perché un altro dovrebbe credere ? Credere è un’opera , un’opera d’arte è l’opera di Dio , l’Opus Dei , è dunque una costruzione salda e compatta e “ …. una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta … “ ( Mt. 5,14 ) dice Gesù in una sua parabola . Nascondere sistematicamente il nostro credo è modificare deliberatamente la verità e la realtà dei fatti .. è mistificazione … è alterare e distorcere il messaggio …. un gesto che denota irresponsabilità …. reagiamo , dunque ascoltando e facendo nostre le parole della seconda lettura , tratta dalla prima lettera di Pietro ….. “ Carissimi , adorate il Signore , Cristo , nei vostri cuori pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi …. “ e nella lettera di Paolo ai Romani ( 10,9 ) leggiamo : “ … se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore e con il tuo cuore che Dio lo ha resuscitato dai morti sarai salvo … “ ….. buona rivoluzione interiore ed esteriore fratelli …..