... humilitas ...

21.05.2022 13:42 Fratelli ,il teorema cristiano, il teorema che abbraccia colui che si pone alla sequela del Cristo, è molto semplice : amare per osservare sinonimo di agire , di mettere in pratica di rendere manifesto ,publico . Dall’amore dunque l’abnegazione cioè la disposizione spirituale di rinuncia a far prevalere istinti, desideri, interessi personali, per motivi superiori ; è quanto si è appreso oggi dal brano di Vangelo dell’apostolo Giovanni poc’anzi proclamato : “ ... se uno mi ama , osserverà la mia Parola ... “ . Questa frase evidenzia la stretta relazione tra amare e agire . L’amore ,l’amare è azione ,atto , perché l’amore non è solamente un sentimento , ma è soprattutto coinvolgimento totale della persona , dell’essere . Amo con tutto me stesso ,con tutto ciò che sono ( corpo,anima ,spirito e divinità ) : - amo con l’ausilio del corpo che comprende i cinque sensi attraverso i quali esploro il mondo circostante e l’essere che è altro da me , colui che mi sta di fronte, che mi incontra , che riconosco come mio prossimo ; - amo con l’apporto dell’anima cioè con quel principio immateriale della vita che nell'uomo è ritenuta immortale o addirittura partecipe del divino e sede dei sentimenti,soprattutto i più intimi Con essa l’uomo, io ,noi possiamo esplorare il mondo divino ; l’anima è principio immanente all'uomo ( cioè è ad esso intimo , inseparabile ); - amo con il supporto dello spirito, realtà immateriale configurabile come entità superiore o trascendente della vita morale, religiosa e intellettuale . Lo spirito è trascendente cioè sussiste indipendentemente dalla realtà , ne è esempio la divinità ; - amo infine con l’intervento di una qualità che è propria di Dio e che lo definisce : la divinità cioè la vita di grazia che si acquisisce con il Sacramento del Battesimo . Con essa si diviene , per analogia ,divini ,per analogia la possibilità cioè di pensare come Dio pensa e di agire come Dio agisce . Conseguenza dell’amore per Dio è lo stato di grazia cioè la presenza intima e costante di Dio nell’uomo : l’inabitazione che Gesù promette nel brano di Vangelo oggi proclamato : “ ... e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso lui ...“. Fratelli la presenza di Dio e del Cristo in noi è anche presenza dello Spirito ,ciò si desume dalle parole di Gesù che abbiamo ascoltato nel brano di Vangelo : “ ... Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome , lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto ... “ . Dunque fratelli abbiamo la sicurezza , perché promessa divina , che presso di noi dimora la Trinità di cui diveniamo parte ; siamo accolti nella Trinità ,intimità di Dio . Siamo a Dio intimi e possiamo godere della sua intimità che apre a noi scenari sino ad ora sconosciuti duqnue non si parla più di inconoscibile perché tutto, secondo criteri e tempi divini ,diviene conoscibile a noi conoscibile,lo ha insegnato Gesù : “ ... tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi ... “ .(Gv.15,15 ) Fratelli diveniamo santi , siamo santi ; questo è l’appellativo con cui S.Paolo ci ha definito nelle sue lettere , non certamente per nostro merito ma perché Dio è santo : “ ... Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo ... “ si legge nel Libro del Levitico ( 19,2 ) . Segno tangibile dell’entrare in intimità con Dio Trinità, Dio comunità nella quale è compreso anche l’altro da me,il mio prossimo , è scambiarsi il bacio santo, che non è la banale stretta di mano e nenche il più fraterno abbraccio ma, è lo scambio di un bacio , segno di intimità , infatti scrisse Paolo ai Romani (16,16 ) : “ ... Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo ... “ l’invito dunque è coinvolgersi, entrare nell’altro,aprire al mio prossimo il proprio cuore , le proprie emozioni , i propri sentimenti , la propria intimità . In questa logica , logica divina , possiamo dunque compredere le parole che Gesù a noi ha indirizzato : “ ... Vi lascio la pace ,vi do la mia pace . Non come la dà il mondo , io la do a voi .... “ . Pace è intimità e, il linguaggio e i gesti propri dell’intimità è ben compreso dagli sposi e vorrei aggiungere dai mistici ; lo affermo avendo presente l’immagine della statua scolpita da Gian Lorenzo Bernini che manifesta ed esprime l’estasi di S.Teresa la Grande . L’intimità come la pace è trasporto verso l’altro è vivere l’altro , il prescelto, colui che è scelto da me e per me . il dizionario della lingua italiana definisce l’intimità la sfera dei sentimenti e degli affetti più gelosamente custodita contro la curiosità e l'indiscrezione altrui, e porta come esempio , la grande confidenza e la famigliarità fra i coniugi . La pace che Gesù per noi auspica , secondo le sue modalità , il suo sentire è l’intimità cioè far partecipare l’altro alla propria intimità , abitarlo e farsi abitare , coninvolgendosi con l’altro, sforzandosi di mantenere vivo quel sentire , quel sentimento. E’ nuova mentalità che va a d infrangersi contro millenni di educazione ricevuta a percepire l’altro come il pericolo , e ciò perché l’uomo riconosce solamente se stesso , confida solamente in se stesso cioè nelle sue limitate possibilità e risorse . L’uomo in questo modo tende a rendere se stesso superiore agli altri ,sinanche a Dio , non cerca di vivere in comunione, ma accentra in se stesso tutto ciò che può accentrare. La Sacra Scrittura ci avverte attraverso il profeta Geremia di questo pericolo ( 17,5 ) : “ ... Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore ... “ . E’ necessario che l’uomo comprenda l’oggetto del suo sentire , ciò che il suo cuore custodisce e a cui l’uomo tende ,si indirizza , perchè come insegna Gesù ( Mt.6,21 ) : “ ... là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore ... “ . Fratelli non possiamo permettere che il nostro cuore sia occupato da sentimenti avversi all’altro e a Dio . L’avere nel cuore la Trinità è seguire l’idea di comunità , di unione , di unità , di confronto , di scambio secondo la propria identità e da ciò è escluso lo scontro . Ai giorni nostri lo scontro è portato ai massimi livelli , è enfatizzato , esasperato si parla di guerra , di offesa , di reazione non di azione. L’agire è azione e la morale cristiana ci insegna che l’agire è indirizzato all’altro, con l’altro e per l’altro; non contro l’altro dunque insieme e a favore , non contro , mai contro . La pace sempre ,eternamente ad ogni costo ,sopportarndosi se necessario , che non è certamente un sentimento cristiale ideale ma ammissibile se per scongiurare lo scontro ... la guerra . Scrisse Paolo alla comunità cristiana che era in Efeso (4,1-3) : “ ... Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace ... “ e ai Colossesi (4,13-15): “ ... Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. Al di sopra di tutte queste cose vestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti ... “ . L’unità a cui Paolo si riferisce è l’unione con l’altro e per l’altro, con e nella Trinità , dove l’atto più evidente che si consuma e che unisce le persone che la compongono è danzare, sinonimo di gioia e segno esteriore , di un sentimento profondo , radicato , interiore , intimo, che è unione intima , atto d’amore , l’atto di amare, pace , godimento interiore ed esteriore . Fratelli quando ascoltiamo e leggiamo parole che giustificano la guerra , l’uso delle armi , la pretesa di essere sempre dalla parte della ragione ,è segno di quanto l’uomo vecchio continua ad incarnarsi nel sentimento collettivo . Ma noi per fede, abbiamo scelto l’uomo nuovo Gesù , il Cristo , il Figlio di Dio che in noi ha preso dimora con il Padre e lo Spirito Santo . Ognuno di noi deve lasciare l’uomo vecchio obbedendo alle parole che Gesù rivolse ad un discepolo ( Mt.8,22 ): “ ... Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti ... “ . Il tempo dell’uomo vecchio e la sua gaudente corte sta volgendo al declino : “ ... il tempo degli onori sarà presto finito ... “ si legge infatti nel libro della Genesi ( 3,19 ) : ... polvere tu sei e in polvere tornerai! ... “ e ancora dal Libro dell’Ecclesiaste( (3,20 ) : “ ... tutto è venuto dalla polvere e tutto ritorna nella polvere ... “ .