I talenti ...... essere

18.11.2017 23:02 Sappiamo per esperienza , fratelli cristiani , che chi detiene il potere economico ,affida i suoi beni ad amministratori capaci , almeno ritenuti tali , e non a “ servi “ cioè a coloro che hanno funzioni più umili degli amministratori e che degli amministratori sono a servizio . Per rendervi edotti , il talento , menzionato nell’odierna liturgia della Parola era una misura che al tempo della redazione del Nuovo Testamento equivaleva a 58,9 Kg. . Il talento , usato per scopi commerciali , era una misura di valore pari alla corrispondente quantità di metallo prezioso , dunque all’oro o all’argento . In questa XXXIII domenica del Tempo Ordinario il Signore attraverso la voce di un suo ministro , che è sua Parola , che è Vangelo ci rassicura ….. e quale rassicurazione migliore sapere che il Signore , Dio , pone la sua fede in noi , ha fiducia di noi , delle nostre possibilità , della nostra potenza , quella potenza che ha posto in ognuno di noi , quella potenza che deve …. deve trasformarsi in atto , in azione …. in realtà …. in verità . L’uomo , sbagliando , si fida cioè pone la sua fiducia in coloro che il senso comune , che la volgata , ritiene degni di fiducia , dunque se si parla di denaro l’uomo si affida agli istituti di credito , se si parla di amministrazione della cosa pubblica l’uomo si affida ai politici e così via ….. ma con quali risultati ? Possiamo dire , senza essere smentiti , che è sotto gli occhi di tutti ? E poi ….. è questa fiducia , fede ? Il totale affidamento a chi è deputato dall’opinione pubblica ad essere degno di fiducia è scartata persino da Gesù , che alla classe politica e sacerdotale del suo tempo fa il pelo e contro-pelo indirizzandogli parole di fuoco … non certo riponendo in loro fede , e prova ne è la sua Parola . Ai farisei e agli scribi Gesù indirizza queste invettive ( Mt.23,33 ) : “ Serpenti , razza di vipere , come potrete scampare alla condanna della Geenna ?” . Chi sono dunque i farisei , gli scribi ? I farisei erano la classe media degli uomini d’affari , avevano ed estendevano la loro influenza anche in campo politico e religioso . Gli scribi o dottori della legge ,sono menzionati da Luca nel suo Vangelo ( 11,46 ) “ …. Guai anche a voi dottori della Legge …. “ . Costoro godevano di un prestigio incontestato perché conoscitori delle Scritture . Vi è ancora una classe da menzionare , la classe sacerdotale di cui riporto questa requisitoria di Dio contro questa classe : “ …. ecco io spezzerò il vostro braccio /e spanderò sulla vostra faccia escrementi ,/ gli escrementi delle vittime / immolate nelle vostre feste solenni , / perché siate spazzati via insieme con essi … “è riportato nel libro del profeta Malachia ( 2,3-4 ) . Il Signore ripone la sua fede , la sua fiducia , nei servi e non negli amministratori , guarda con generosità ai servi e non agli amministratori , la Parole della Sacra Scrittura è inequivocabile …. Dio affida quintali di oro o di argento …. una fortuna …. un tesoro …. la Sapienza …. cioè se stesso ai servi , si smembra per loro ( pensiamo all’Eucarestia ) a coloro che non sono pur essendo . Ai servi Dio si consegna , perché di Lui facciano ciò che è giusto , perché amministrino la giustizia attraverso il giusto giudizio . L’epilogo del darsi di Dio all’uomo , dell’offrirsi è sotto gli occhi di tutti , un tempo appesa in ogni casa e in ogni edificio pubblico e tra qualche tempo nemmeno più nelle chiese : la croce . Dio dunque dà , conferisce valore al piccolo , a colui che serve , che è a servizio , cioè che subisce il comando , che è sottoposto , e scarta in partenza chi governa , chi amministra , chi detiene il potere . Al piccolo dà molto valore , e non starei qui a speculare , come certa consueta e desueta omiletica oggi commenterà questa parabola , su i tre modi in cui il padrone distribuisce i suoi talenti . Il padrone dà , distribuisce secondo le capacità dei suoi servi perché li conosce a fondo e a tutti dà il massimo non che meritano , ma di cui sono capaci …. anch’essi , i servi , sono unità di misura , misura che va riempita . Non tutti abbiamo la stessa capacità , nessuno può contenere oltre la sua capacità . Dunque se facciamo mente locale il servo che riceve di più, riceve quanto il servo che riceve di meno perché ciò che conta è la capacità , la capacità di contenere di ognuno . Dio è giusto , non carica l’uomo di pesi di cui l’uomo non è in grado di reggere , non schiaccia l’uomo semmai sono gli scribi e i farisei , il potere , la classe che domina , che amministra , gli amministratori , che sono deputati a schiacciare le classi a loro sottoposte , sono parole di Gesù trascritte nel Vangelo di Matteo ( 23, 4 ) : “ … legano ( scribi e farisei ) pesanti fardelli e li pongono sulle spalle della gente , ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito …. “ . La risposta a ciò di Gesù è riportata nel Vangelo di Luca ( 22,26 9 : “ … per voi però non sia così ; ma chi è il più grande tra di voi diventi il più piccolo e chi governa , come colui che serve …. “ . Dio , dunque ripone la sua totale attenzione sul servo , sull’ultimo , perché Lui che governa , Lui Re dell’universo ( tra pochi giorni lo ricorderemo ) , è stato ultimo …. è stato trattato come l’ultimo degli ultimi , perché quello era un condannato alla crocifissione : l’ultimo degli ultimi , il reietto , l’anatema . Il Signore dà , distribuisce talenti , che è abbondanza , ricchezza , perché l’uomo non soffra ciò che Lui ha sofferto la privazione di essere . Ogni uomo riceve un talento ,dunque ogni uomo è un talento , ogni uomo vale , è ricchezza ….. ciò che conta è riconoscere questa ricchezza ….. e questa ricchezza è la vita …. è esistenza … essenza …. essere . Si vale in funzione dell’essere ,di ciò che si è , dell’esserci e Dio ripone la sua fede in colui che scopre , ritiene ,riconosce che la vita , la sua vita è un talento …. e che scopre , ritiene e riconosce che quel talento non gli viene da se stesso ma da altro da sé , dal padrone …. colui che distribuisce il talento , la ricchezza …. che fa essere ricchi … che fa essere .