.... la spina nel fianco ...

14.10.2017 00:22 “ … tutto posso in colui che mi dà la forza …. “ ovvero , come leggiamo all’inizio della lettera che Paolo scrive alla comunità di Filippi e che la liturgia della Parola propone in questa XXVIII domenica del Tempo Ordinario “ … so vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza ; sono allenato a tutto e per tutto , alla sazietà e alla fame , all’abbondanza e all’indigenza ….. “ . Posso tutto perché sono tutto , perché nel Tutto ,sono tutto . Ancora Paolo , ma questa volta nella sua prima lettera indirizzata alla comunità di Corinto , prima al capitolo 15° ( 18 ) scrive : “ … perché Dio sia tutto in tutti …. “ poi al capitolo 12° ( 6 ) scrive “ …. uno solo è Dio che opera tutto in tutti … “ ed infine di se stesso , sempre ai Corinti ma al capitolo 9° ( 22 ) scrive “ …. mi sono fatto tutto a tutti … “ . L’esperienza cristiana è dunque totalizzante si entra a far parte del Tutto e tutti ne vengono a far parte , divengono parte nel senso che partecipano appieno del Tutto . Se faccio parte del Tutto , tutto posso , e ricevo dal Tutto la forza per essere Tutto o parte del Tutto . Ma attenzione a cosa scrive Paolo : “ … tutto posso in colui che mi dà la forza …. “ scrive “ … tutto …” , non parte del tutto . La responsabilità di essere tutto e non solo o appena parte del Tutto dipende da me , dalla mia volontà , dalla mia libertà . Ho le potenzialità per potere tutto , perché ricevo la forza che mi permette di potere essere tutto , di potere partecipare al Tutto , cioè che in potenza possa , realizzi , agisca …. ma l’attualizzazione, la realizzazione della potenza , il passaggio dalla potenza che è in me all’atto , cioè ciò che esce da me , è lasciato alla mia responsabilità , alla mia libertà , alla mia volontà di essere e non solo di apparire . Se sono , appartengo , mi muovo nel reale , nella realtà …. se appaio , sono solo una meteora della realtà , passo , lascio una scia che si disperde , si sbriciola , vaporizza , si perde . Ciò dunque che mi fa essere che mi caratterizza ,che mi identifica è l’appartenenza , che è forza , ed è ciò che resta perché è Tutto e nel Tutto c’è anche l’appartenenza e l’appartenenza è eternità . Se la mia appartenenza è al Tutto , sono in ognuno e ovunque e per sempre …. in ogni dove sono forza e questa è la mia forza , una forza che mi deriva , che è derivata , da chi può Tutto , una forza che è eterna , da sempre e per sempre . Dio non forza nel senso che non obbliga , Dio dà la forza , conferisce la forza per essere ciò che devo essere , permette cioè la mia realizzazione , che è il mio esistere , il mio essere e non l’apparire indotto . L’apparire indotto non richiede l’essere ma solo il fare . L’essere presuppone la scelta e la scelta la conoscenza di sé e di chi si sceglie , l’altro da sé o di cosa si sceglie …. il fare . La scelta, dunque la conoscenza comporta la coerenza . Chi più conosce , più sceglie , più è fondato , radicato , saldo . Se sono , faccio , ma se solo faccio , imito e l’imitazione non è l’originale . Solo chi è …. è originale , l’origine , l’inizio … ciò che è sempre novità , la Tradizione . Chi solamente segue , spesso , o per cattiva volontà , o per non scegliere o per non esercitare la libertà , sceglie di derivare , di essere da altro e non dall’Altro da sé . Dio , l’Altro da sé , mi fa essere , mi dà la forza di essere novità dunque Tradizione , e di appartenere al Tutto , cioè a se stesso , e quella forza che mi conferisce è la sua forza . La sua forza è la fedeltà alla sua parola , alla parola data e scritta , cioè non più mutabile ma interpretabile e richiede a noi , fratelli cristiani , fedeltà e coerenza alla sua parola . La sua fedeltà , la fedeltà di Dio è la sua fede f , fede nella sua parola nella sua promessa . Ma quali sono le promesse dell’uomo , la fedeltà dell’uomo , la fede dell’uomo , di noi fratelli cristiani ? Quali ? Le promesse battesimali ….. l’adesione al nostro credo …. che professeremo tra poco , appena dopo questa omelia , una professione pubblica ma intima e personale al tempo stesso . Fanno parte delle nostre promesse anche tutto ciò che nell’intimità della nostra preghiera personale promettiamo a Dio . La fede , la coerenza , alla parola data che è l’abito che scelgo di vestire e di mostrare pubblicamente per tutta la mia vita è dunque la mia forza , ciò che mi distingue agli occhi di Dio , agli occhi del Tutto , agli occhi di tutti . La fede è una proposta che Dio avanza ad ognuno di noi , a noi è chiesto di rispondere e di essere fedeli e coerenti alla risposta data, fedeli e coerenti , sia che la risposta sia positiva cioè di adesione , che negativa cioè di dissociazione . La fede presuppone la libertà , Dio è libero di porre la domanda come l’uomo è libero di aderire o di non aderire o di non rispondere . L’adesione è comunque entrare a fare parte del Tutto , è partecipazione , cioè potere tutto come Paolo insegna . Come si è detto prima , aderire , partecipare , essere partecipi del Tutto significa coinvolgersi e totalmente coinvolgersi senza riserve e senza risparmiarsi , come Dio si è coinvolto attraverso alla creazione e all’Incarnazione . Se Dio si è incarnato nell’uomo è per far modo che l’uomo si divinizzasse in Dio , divenisse quel Tutto in tutti di cui Paolo scrive . Dio dunque , come ancora Paolo insegna , diviene Tutto in tutti come l’uomo deve farsi tutto in tutti . Vi lascio dunque fratelli cristiani ( in questa settimana ) in compagnia della frase che Paolo indirizza alla comunità di Filippi : “ … tutto posso in colui che mi dà la forza …. “ sia per noi , per ognuno di noi come il tarlo nel legno , la ruggine sul ferro , o meglio ancora come la spina nel fianco .