... lassù e quaggiù ...

04.04.2021 07:46 Nella Pasqua del Signore , oggi Pasqua del Signore , la Parola ci esorta , Dio stesso ci esorta attraverso le parole ispirate dell’apostolo delle genti , Paolo : dobbiamo cercare le cose di lassù . Scrive infatti Paolo ai Colossesi : “ ... cercate le cose di lassù , dove è Cristo ... “ . Le cose di lassù sono diverse da quelle di quaggiù infatti l’Apostolo conclude il periodo invitando a rivolgere il nostro : “ ... pensiero alle cose di lassù , non a quelle della terra ... “ . Le cose che viviamo qui sulla terra ogni giorno , sono ripetitive e ci assorbono totalmente , mentre le cose di lassù che sono continua novità , ci lasciano liberi , rispettano la nostra libertà , i nostri tempi . Sono lassù , poste lassù perché sono leggere , sono infatti spirituali , non hanno corpo , dunque possono essere ovunque e con chiunque nello stesso momento e non recano con sé carichi ,pesantezze, non sono ingombranti, infatti non hanno corpo , sono eteree . Sono essenziali le cose di lassù , in esse c’è tutto ciò che serve a vivere quaggiù , tutto è misurato perchè fatto personalmente per noi , per ognuno di noi , a nostra misura, come l’abito confezionato dala sarto . Ciò che si riceve dall’alto è ciò che basta , sì che non vi sia spreco , nè accumuli nell’ottica di ciò che Paolo auspica per se stesso e raccomanda al discepolo Timoteo nella prima lettera ad esso inviata (6,8 ) “ ... ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti ... “ : l’essenziale , ciò che basta . Le cose di lassù recano in sé e con sé armonia , bellezza dunque perfezione . Le cose di lassù sono tali perché tali le ha fatte divenire Cristo , perché le cose di lassù sono , hanno origine : “ ... dove è Cristo ... “ ci insegna l’Apostolo ; ma Cristo - è storia - è stato qui sulla terra perché le cose della terra divenissero come le cose di lassù , acquistassero leggerezza , bellezza , perfezione ciò che hanno perso dopo che l’uomo , nel giardino , cambiò il prorio destino e quello della creazione . Cristo , il Signore , Dio è sceso tra di noi , è divenuto uomo assumendo la nostra natura, come scrisse Paolo alla comunità cristiana che era in Filippi : “ ... assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini ; apparso in forma umana .... “e ciò per riportare l’armonia , la bellezza , la perfezione che l’uomo , sua creatura , fece decadere . Le cose di quaggiù , la creazione , è decaduta con il peccato , con la disobbedienza , cioè con la nostra libera scelta non alle cose di lassù cioè alla perfezione , ma alle cose di quaggiù cioè all’imperfezione . Paolo scrive ai Romani (3,23 ) :” ... tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio ... “ . Tutti noi dunque scegliamo continuamente le cose di quaggiù , le cose temporalmente finite , le cose che si corrompono , le cose che si vedono , si toccano , si gustano , si odono , si odorano perché il peccato è scegliere ciò che appare , ciò che soddisfa i nostri sensi , la nostra carne , il nostro corpo e qui fermarsi , sdtazioanre , escludendo ciò che è oltre i sensi , che travalica i sensi, che è aldilà dei sensi . Nel primo libro di Samuele ( 16,6-7 ) si legge infatti : “ ... Quando furono entrati, egli osservò Eliab e chiese: «È forse davanti al Signore il suo consacrato?». Il Signore rispose a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore»... “ . L’ambito dell’uomo , di tutti noi fratelli cristiani è il corpo , che tra l’altro ricopriamo , nascondiamo con gli abiti . L’ambito dell’uomo è circoscritto dunque da un perimetro , da una superficie ,è confinato e confina ed è nascosto . E’ una prigione , un limite perché è ciò che si vede perché è limitato dalla vista e dai sensi . Ma la fede fratelli ci dice altro, ci conduce in un mondo , anzi in mondi , più mondi che non hanno confini , supefici o perimetri dunque limiti . La fede , il nostro credo si rivolge infatti alle cose che non si vedono, scrisse Paolo agli Ebrei (11,1 ) : “ ... La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono ... “ e ancora : “ ... Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede ... “ . ( Eb. 11,3 ) Ciò che si vede dunque è subordinato a ciò che non si vede e in ciò che non si vede ha origine . L’anima , lo spirito e la divinità che con il corpo costituiscono la persona sono le parti non visibili ma non per questo meno importanti di ciò che si vede , del corpo . Paolo nella sua prima lettera inviata alla comunità cristiana che era in Corinto ( 12,24 ) scrisse : “ ... Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava ... “ e a conferma di ciò , se si seziona il corpo non si trova traccia né di anima , né di spirito , né di divinità . L’onore dunque a ciò che non si vede, d’altra parte , fratelli , le cose di lassù diversamente dalle cose di quaggiù ,sono eterne lo insegna ancora Paolo nella sua seconda lettera inviata alla comunità cristiana che era in Corinto ( 4,18 ) : “ ... Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne ...” . Il corpo dura una vita , con il Salmo 90 ( 10 ) si prega : “ ... Gli anni della nostra vita sono settanta,ottanta per i più robusti,ma quasi tutti sono fatica, dolore ; passano presto e noi ci dileguiamo ... “ . La vita di quaggiù dunque ha un termine fisso , ha il suo limite , la vita eterna è eterna , è per sempre , è sempre . Fratelli , numericamente le parti del nostro corpo che vediamo sono inferiori a quelle che non vediamo , pensiamo a ciò che sta sotto la nostra pelle , e del mondo ciò che vediamo è un’infinitesima parte di ciò che esiste , di ciò che c’è ma che noi non vediamo pur magari venendone a conoscenza . La fede diversamente ci mette in contatto , come scrive Paolo , non con il mondo ma con i mondi , cioè proietta la nostra presenza nell’universo , nel creato , nell’ovunque perchè come si prega con il Salmo 81 ( 6 ) siamo dei , perché figli di Dio : “ ... voi siete dei , siete tutti figli dell’Altissimo ... “ e che siamo figli di Dio è ciò che l’apostolo ed evangelista Giovanni esclama nella sua prima lettera (3,1 ) : “ ... Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! ... “ . Siamo figli di Dio , siamo divini perché figli di Dio , siamo ovunque e con chiunque in ogni momento , questa è la nostra vera realtà se cristiani , e il momento in cui si vive ciò , è quando il sacerdote imponendo le mani sul pane e sul vino li tramuta - per un atto di amore gratuito di Dio nei confronti dell’uomo , di noi fratelli cristiani – nel suo corpo e ciò avviene ogni volta che si celebra l’Eucarestia . L’Eucarestia ci fa essere nell’Universo , ci fa essere nel regno di Dio che è la realtà che viviamo e l’oltre la realtà che viviamo . Nel regno di Dio , nel quale siamo già in parte calati , prenderemo coscienza che siamo , e siamo stati già qui su questa terra senza accorgersene parte del Tutto , perché Dio è tutoo in tutti , lo scrisse Paolo nella sua prima lettera ai Corinti ( 15,28 ) : “ ... Dio sia tutto in tutti ... “ . Fratelli in ogni momento della nostra giornata - sì anche quando riposiamo - noi siamo parte dell’Universo , di quei mondi di cui parla S. Paolo , siamo ovunque e con chiunque e la nostra preghiera di lode o di richiesta che sia , è accolta e realizzata secondo la volontà di Dio Padre , cioè secondo la sua giustizia che è perfetta giustizia , giustizia di un giudice che conoscendo tutto e tutti conosce e si adopera al raggiungimento delle necessità primarie di ognuno di noi , del creato . Dio , il Padre insegna Gesù : “ ... sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate ... “ ( Mt.6,8 ) dunque ciò che otteniamo è ciò che a noi necessita , è ciò che ci serve per vivere la vita del regno ; ma le cose di lassù le dobbiamo chiedere , dobbiamo imparare a chiederle , perché sono ciò che generano , ciò che danno vita , ciò che fanno esistere le cose di quaggiù . Senza di esse le cose di quaggiù sarebbero morte , inanimate . Le cose di lassù dunque trasformano le cose di quaggiù , le conferiscono senso , identità ; così anche il dolore , la sofferenza che sono tra le cose di quaggiù ,lo afferma Gesù : “ ... A ciascun giorno basta la sua pena ... “ ( Mt.6,34 ) , si trasforma , diviene accettabile , è ciò che si comprende dai racconti della Passione . Qual è lo strumento attraverso il quale le cose di lassù divengono le cose di quaggiù ? La fede . Gesù propone un’ immagine di come le cose di lassù possono trasformare le cose di quaggiù : “ ... In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile ... “ (Mt.17,20 )