MEMORIA E TRADIZIONE

17.06.2017 15:11

Sarò breve , non perché così mi è stato richiesto ma per l’intensità di ciò che oggi vivremo …. Fratelli cristiani ,mi soffermo sulla prima lettura che la liturgia della Parola propone oggi nella solennità del SS Corpo e Sangue di Cristo , lettura che proclamata come Parola di Dio dice : “ Mosè parlò al popolo …. “ ….. sempre e da sempre dunque per sempre in un rapporto e particolarmente nel rapporto sponsale , cioè nel rapporto d’amore che i coniugi vivono che altro non è che il rapporto tra Dio e sua Chiesa … la prima cosa che si instaura è il dialogo …. cioè l’atto … o meglio il contatto , è il dialogo …. . “ Mosè parlò al popolo …. “ è dialogo tra l’amante e l’amato che è poi il motivo che percorre tutta la Bibbia , tutta la Sacra Scrittura , Antico e Nuovo Testamento . Tra i soggetti : chi guida il popolo …. e il popolo ( che è colui che è guidato ) ….. c’è la Parola …. . “ Mosè parlò al popolo dicendo …. “ dice la Scrittura …. c’è volontà di comunicare , di mettersi in sintonia , di rapportarsi spiritualmente , perché la parola muove lo Spirito e l’intelligenza , dunque , ma solo dunque ….. di conseguenza il corpo …. perché come scrive Paolo , siamo corpo , anima e spirito . L’azione , l’atto dunque è conseguenza della parola , della parola pensata , detta , proclamata … se il caso vissuta ….. ed eterna perché ciò che si dice ( la parola ) resta … e resta ancor più di ciò che si fa …. Una prova ? La prova per noi fratelli cristiani ? Andiamo leggere ciò che dice Gesù e che Matteo trascrive nel suo Vangelo ( 23,3 ) a proposito degli scribi e dei farisei rappresentanti di quell’umanità legata a doppia mandata non solo al potere temporale ma anche a quello spirituale …. nel linguaggio odierno , moderno … clero e politici : “ … perché essi dicono ma non fanno … “ . … “ Parla Signore perché il tuo servo ti ascolta …. “ è l’intimo dialogo tra il profeta Samuele ed il Signore ( 1 Sam.3,10 ) … l’ascolto della Parola dunque è l’atto del credente , di colui che crede nella Parola , che crede nella realizzazione della Parola , che vede nella potenza della Parola la sua realizzazione , il suo divenire , diventare atto , azione … realtà dunque verità . Benedetto , San Benedetto secoli dopo , nel prologo della sua regola scriverà “ Ascolta figlio … “ …. è l’inizio di quella regola che strutturerà la vita di un ordine millenario che , nel continuo ascolto , propone ai suoi aderenti di spendere la vita tra preghiera e lavoro ….. ma nel continuo ascolto , perché preghiera e lavoro sono la conseguenza di un ascolto , la risposta di una chiamata , un eterno dialogo , di una vocazione , della vocazione cristiana . Ma non basta fratelli cristiani l’ascolto , il continuo ascolto , l’essere in sintonia …. a completamento dell’ascolto , dunque della Parola , è necessario il ricordare , il fare memoria , il richiamare ciò che è stato , contestualizzarlo , riviverlo per il presente a favore del presente nel presente . Mosè al popolo dice : “ .. Ricordati … “ Mosè richiama al popolo la memoria dell’esperienza , quel cammino pedagogico attraverso il deserto tra privazioni e prove che altro non è che il cammino della vita , della nostra vita , della vita di ognuno di noi fratelli cristiani …. sì …. prove e privazioni …. cioè vita …. sintetizzata da Gesù con la sua Parola “ ….. a ciascun giorno basta la sua pena …. “ trascritta per noi dall’evangelista Matteo (6,34 ) ….. Altro che gioia , quella gioia a buon mercato venduta , o meglio svenduta dai professionisti delle parole . Ebbene nell’invito di Mosè al popolo a ricordare , a far mente locale dell’esperienze vissute , emerge la Tradizione , ciò da cui trarre , da cui fare tesoro , a cui rivolgersi , a cui guardare con interesse per imparare ,per crescere , elevarsi , per trovare ciò che in essa ( nella Tradizione ) si nasconde …. La Tradizione è un forziere non colmo di gioie , di gioielli , di bonus , di regalie , di privilegi ma di cose antiche e nuove come si legge in Matteo ( 13,52 ) cioè capacità di trarre , di fare sintesi , di giudicare rettamente , secondo coscienza per scegliere , per realizzare la propria libertà a servizio della Verità . Tra poco nella consacrazione risuoneranno tra queste mura la Parola del Cristo pronunciate definitivamente e per l’eternità nell’ultima cena … “ … fate questo in memoria di me … “ ….. nella memoria , nel ricordo , ricordando quell’atto fatto di Parole e gesti , Tradizione. Sì ….. Tradizione , sì ….. Parola … distante , lontano dalle parole e dalle tradizioni ….. Un monaco certosino , già magistrato nei grandi processi di mafia di vent’anni fa , a cui fu richiesto di raccontare la sua vocazione monastica disse che aveva sentito la necessità , lui giudice , inquirente , investigatore , di lasciare le parole per la Parola , di lasciare le libertà per la Libertà , le verità per la Verità …… comunicò e liquidò dunque chi lo intervistava con un rimando alla Tradizione che oggi noi siamo chiamati a vivere tra poco sulla mensa ,nella consacrazione e adorare dopo nella ( speriamo ) silenziosa e raccolta esposizione …… e processione .