PETTEGOLI, PETTEGOLE E PETTEGOLEZZI IN PIAZZA DEL FARAONE

12.05.2015 08:25

Domenica sera ho ricevuto una telefonata da una famiglia che abita un alloggio che si affaccia su piazza duomo (piazza del faraone). Marito e moglie hanno ascoltato forzatamente i pettegolezzi di quattro persone. Si sa l’estate è alle porte, le finestre sono aperte e nel silenzio della città, erano appena passate le 22, le voci soprattutto se alte si sentono nitidamente e si ascoltano. Una piazza (informazione tecnica per i 4 pettegoli) ha la caratteristica di riflettere la voce. Biella è un paesone, tutti si conoscono per cui tre persone parlavano di me, due uomini (uno prete) e una donna, a cui poco dopo se n’è aggiunta un’altra. Sarò più preciso, per la vostra curiosità cari amici di Chiesa controcorrente, fedeli di spicco della parrocchia del Duomo, molto conosciuti, così il prete. L’oggetto del pettegolezzo ero io e a scatenarlo e rinfocolarlo era il prete. Tra l’altro l’ho poi incontrato (il prete) lunedì mattina in via Italia e gli ho detto che gli avrei fatto sapere a mezzo sito del suo pettegolezzo, ma lui ha detto in presenza di un mio figlio che a scatenare il pettegolezzo (più propriamente maldicenze) era stato il fedele laico che era con lui, ma non è andata proprio così. Io sono abbastanza conosciuto nel quartiere centro vivendoci dal 1965, mentre mia mamma vi è nata nel 1925, e lì tranne un breve periodo (circa 10 anni della sua vita) ha sempre abitato in via Vescovado (mia mamma, quella che loro ridendo hanno definito buona donna). Così ieri mattina dopo aver incontrato il confratello ho consumato il the insieme ad un’altra persona, molto nota in città, che guarda caso le sue finestre si affacciano su piazza del faraone, la quale mi ha detto della poca intelligenza di 4 persone nello spettegolare ad alta voce alle ventidue. Gli ho fatto osservare che il confratello che nella serata mi accusava di soffrire di “esaurimento nervoso”, in realtà non riesca mai a stare fermo, si muove continuamente, ciondolando a destra e a sinistra, avanti e indietro, toccandosi continuamente il colletto della camicia, ridendo continuamente, segno sicuramente di poca pace interiore, in fondo è ricordato per avere distrutto una comunità parrocchiale ben fondata e di avere minacciato gesti estremi, queste informazioni sono alla mercè di tutti, andando in udienza da monsignore. In più  critica non apertamente (come il sottoscritto) il vescovo, pur marcandolo stretto e consiglierei invece di parlare in piazza del faraone di parlare nella sede universitaria in cui ancora oggi, dopo anni, non ha concluso i suoi studi… e sarei io l’esaurito? Circa le altre tre persone, sono così convinte di contare, di essere parte del potere, si sentono così padroni del territorio dopo averlo segnato come fanno i canidi, si sentono così indispensabili, arroganti, di perdere la cognizione della buona educazione e del buon gusto. Uno di loro, l’uomo ha il mio numero di telefono, le due donne salutano quando ci s’incontra, uno l’ho incontrata proprio domenica mattina era tutta sorrisi e moine. Bacia pile, bigotti, farisei, con la formazione e la benedizione del loro parroco, lo dico a malincuore, ma questo tipo di persone tempo fa hanno fatto scrivere a Nitzche: “non bisogna entrare in chiesa per respirare aria pulita”. Io almeno posso dire come il Cristo che sono tutto il giorno nel tempio a parlare, infatti scrivo, denuncio atteggiamenti, mi prendo soprattutto responsabilità, che pago (ultimo il normale avvicendamento a tecnico del seminario), ma questi con 70 anni per gamba dopo una vita di lavoro, con famiglia, ancora parlano dietro alla gente? Il prete l’ho già incontrato, alle due “madame” dico di farsi dare il numero di telefono dal loro compagno di pettegolezzo (non possono cercarlo nell’annuario diocesano) perché non ho alcun problema ad incontrarle, né a fermarle per strada per chiedere spiegazioni. Circa l’uomo che ben conosco, l’altra sera diceva al terzetto che mi avrebbe cercato, mi cerchi pure, che ne ho anch’io per lui, ho da dirgli due cosette. Consiglio da prete: per tutti e quattro confessione, sacramento di riconciliazione con Dio, ma soprattutto con il sottoscritto. Consiglio da uomo: guardatevi intorno perché chi vi ha sentito vi ha ascoltato, visti e riconosciuti, una bella figura… E  mi fermo qui pensando che il pettegolezzo è la pastorale di questa parrocchia e la gente lo ha ben capito, e lascia i banchi dando prova d’intelligenza, di saper valutare… e come profetizzò don Ferraris, andremo sempre più giù… e quelli ci spingono.