QUANTO PIU' UNA REALTA' E' SIGNIFICATIVA, TANTO PIU' VIENE CONTRADDETTA

13.05.2015 07:33

Tempo fa ho letto sul giornale diocesano la sintesi di un’intervista ad una sindonologa invitata ad una conferenza presso l’oratorio di S Stefano. Si comincia  a far leva sull’emozione, che di per sé non è certamente il massimo per la fede, mentre lo stato emozionale autentico nasce da una fede ragionata, ma a santo Stefano la fede per una catechista (così dunque s’insegna) “non è da sapere”. Stare davanti al lino provoca il rafforzamento della fede secondo la studiosa, io vi riporto cosa affermò nel 1988 dopo i risultati al test del carbonio 14 il professor Luigi Gonella al cardinal Ballestrero che li aveva commissionati seguendo le disposizioni del santo padre Giovanni Paolo II oggi elevato agli onori degli altari: “capisco tutto questo rumoreggiare, questo affannarsi circa l’autenticità o meno della Sindone, ma come cristiano mi chiedo: per quanto sia giusto ed esaltante preoccuparsi di questo telo che avrebbe avvolto il Corpo di Cristo, come credente non dovrei essere molto preoccupato, emozionato e attento quando ricevo nell’Eucarestia lo stesso Cristo vivo e vero? Sono io che in quel momento faccio entrare in casa mia Cristo stesso in persona… Ma come lo accolgo?” Circa l’affermazione della sindonologa che la Sindone si presenta come il quinto evangelo, vi trascrivo l’opinione del cardinal Ballestrero in quel lontano 1988 alla presentazione dell’Ostensione “ essa può tornare utile anche agli incerti, ai curiosi, ai superficiali. Può risultare una delle vie che conducono a Dio, Gesù non si mostrò soltanto ai credenti, ma a tutti;  e quel certo Zaccheo, che come riferisce la pagina evangelica salì sul sicomoro per sola curiosità ne ridiscese per approdare alla fede. Di fatto non pochi studiosi che si sono misurati sull’argomento della Sindone, anche partendo da posizioni di ateismo, si sono almeno avvicinati alla fede”. Siamo ben lontani nel dare credito a quell’affermazione, anche perché dogmaticamente i vangeli sono quattro e non cinque, e i sacramenti sette e non otto, bisogna sempre, sempre misurare le parole, quando si affrontano pubblicamente argomenti delicati, cinque non è quattro… quando si affronta scientificamente un argomento non ci si deve lasciare andare a sentimentalismi. Circa gli auspicabili nuovi esami su dna e altro che la sindonologa propone, il papa allora comunicava, dopo lunga riflessione al cardinal Ballestrero che dagli esami non poteva esserci rischio per la fede né rischio di mancanza di rispetto per la reliquia, chiaro che furono scelte parti esterne all’impronta, ma il cardinale dichiarava che: “ però ci sono già notizie, tentativi di altri metodi analitici che permetterebbero di non distruggere il reperto e di operare direttamente sulla Sindone senza tagliare e distruggere. Speriamo si arrivi lì! Per ora la scienza si sente come sconfitta ma non vinta”. L’idea di sottoporre la Sindone ad esami fu “perché non volevo che si continuasse a ripetere che la Chiesa ha paura della scienza” dichiarò il cardinale arcivescovo di Torino. Ancora padre Anastasio, alla domanda: “ perché ci si è fidati della scienza?” rispose “ perché la scienza ha chiesto fiducia. Ed è facile rendersi conto che l’accusa della scienza verso la Chiesa è sempre stata quella che la Chiesa ha paura della scienza, perché le <<verità>> della scienza sono superiori alle <<verità>> della Chiesa. Quindi aver dato udienza alla scienza mi pare sia un gesto di coerenza cristiana. Vivere secondo il principio che << non fidarsi è meglio>> non è cristiano. Io vorrei però sottolineare che la Chiesa non ha accettato ad occhi chiusi il risultato…. La scienza ha parlato, adesso la scienza giudicherà sui risultati… il discorso della scienza va per la sua strada: ed è chiarissimo che esso è tutt’altro che esaustivo, rispetto a questo sconcertante telo sindonico che evoca il Volto di Cristo, e non soltanto il Volto, che evoca il mistero della Passione e Morte del Signore e fors’ anche della resurrezione.” Ballestrero continua poi affermando che i biblisti e gli storici sono coloro che più si accaniscono contro l’autenticità del telo: “ com’è venuta fuori quest’immagine? Nessuno lo sa. Il fenomeno del negativo come il fenomeno della tridimensionalità sono fatti inconcepibili, ecco il motivo della richiesta degli scienziati per sottoporre il reperto agli esami al carbonio, per stabilire la data del tessuto- se essa sia coeva al vangelo o no. Se coeva spiegazioni scientifiche non ce ne sono ma il soprannaturale avanzerebbe… però questa coevità non è risultata, e allora? E’ una cosa veramente appassionante”. Si pensi che nel 1978 quando ci fu l’Ostensione i centri sindonologici erano nel mondo una dozzina, dopo il 1988 dopo gli esami permessi dal cardinale arcivescovo di Torino se ne contavano già 150. Un’ affermazione che voglio riportare perché la trovo geniale sul telo sindonico è questa, e la porgo a voi cari amici di Chiesa controcorrente: “ quanto più una realtà è significativa, tanto più viene contraddetta” e non commento, lascio a voi un attimo di silenzio per pensare a quest’affermazione. Il segretario del cardinale nel consegnare i risultati sulla datazione al cardinale Casaroli e alla domanda di questo: “cosa dice il cardinale Ballestrero?” rispose “ io gli risposi che il cardinale da grande uomo di fede, si era sì impressionato, ma certamente non legava questo fatto con la sua fede in Gesù Cristo Dio e uomo”. Non è il lenzuolo dunque a dare a me credente la risposta che Gesù è uomo, ma l’incarnazione, con l’incarnazione Dio assume la natura umana, non sono la barba né i pettorali, le sue fattezze a dirmi l’umanità del Cristo. ( a proposito di ciò nei prossimi giorni vi racconterò un aneddoto) Ciò che lo distingue è la fede, quel paolino fondarsi sulle cose che si sperano ed avere come prova le cose che non si vedono. Ultimissima osservazione personale. Il cardinale Ballestero affermava allarmato: “ con gli studi del 1978 è venuto infatti alla luce che il tessuto sindonico è abitato da microrganismi vivi che pian piano la distruggeranno. Ci sono grossi problemi. Ma so che il mio successore il cardinal Saldarini li affronterà, e chiedo al Signore che possano essere risolti positivamente”. Se fosse anche così non cambierebbe nulla ad una fede autentica, ragionata. L’intervista del cardinal Ballestro, opera del suo segretario è stata su “Il grande libro della Sindone” ed S Paolo.