RIDETE, RIDETE CHE LA MAMMA HA FATTO I GNOCCHI

30.05.2015 09:35

Mi chiedo cari amici di Chiesa controcorrente: “ ma chi è questa gente, composta da preti anche diaconi, fedeli laici, pettegoli e amministratori, la troika con il suo creatore, che credono in qualche modo di porsi nel mio tempo?” Non hanno capito il valore del tempo! Il tempo per un cristiano è tempo di congiunzione, il tempo in cui congiungersi ( e il congiungersi è atto sponsale, atto grave cioè importante, che pesa, ha peso, spessore, che noi cristiani viviamo per il “per sempre”). L’atto sponsale è per sempre, è parte del tempo dunque il congiungersi è nel tempo e non per un tempo ma per sempre per il tempo. Mi diceva un medico, quando tempo fa mi sono operato, sapendo che ero prete che lui aveva assistito alla morte di tanti preti e che non era credente proprio perché aveva visto morire della gente che non voleva morire, cioè dico io che non voleva congiungersi, e non aveva capito il valore del tempo, tanto da volere rimanere nel tempo, da non volere divenire per sempre, e tanto da essere controinformazione del messaggio cristiano con il loro non essere atto eterno ma temporale. Questa gente che vuole entrare nel mio tempo (questo è sospendere ad humanis, di cui il saggio canonico ha colto nel segno) in fondo è ignorante, cioè ignora che sono cristiano ( a differenza loro) e che il mio tempo è di congiunzione e siccome vedovo è anche di ricongiunzione. Entrambi (la congiunzione e la ricongiunzione) dicono quanto manca all’Incontro, da una parte con chi mi ha voluto così come sono e dall’altra parte con chi mi ha scelto e amato così com’ero. Mentre questi sono legati alla vendetta o pena di morte ( il formale pagare qui, ora per dimostrare alla società come si trattano i traditori, i non allineati) cioè questa gente non è legata al tempo ma al “temporale” che ha una sua definizione ( che da buoni borghesi e benpensanti li premia e li definisce) ciò che è definito, quindi finito. Il tempo di congiunzione e ricongiunzione è il per sempre che non può essere definito né limitato, né temporale. La vendetta è dunque la negazione dell’unità, è l’io per l’io e il noi per noi, non l’io per il tu o il noi per voi e ricordiamo che l’unità è l’Eucarestia, antitesi della vendetta. Mi scorrono davanti agli occhi come un film i loro volti, e provo pena, non sanno vivere il messaggio cristiano, ma molto anzi, solo quello umano, non hanno paura come ogni persona della morte… ne sono terrorizzati perché non eserciteranno più il  potere  che loro stessi si sono assegnati. Il loro tempo è il terrore, la paura, l’insicurezza che qui ( nel loro tempo) sono placati solo dal potere, ma che nel tempo di congiunzione e ricongiunzione (che è vita eterna) questo potere è la morte. Le vostre vittorie di oggi sono la vostra morte di domani. C’era un detto ai tempi delle elementari, al tempo delle mie elementari, cinquant’anni fa, che noi bambini ripetevamo nelle occasioni in cui dovevamo o potevamo ripeterlo e che io riporto a questa “povera” gente: “ridete, ridete che la mamma ha fatto gli gnocchi”.