Sogno o realtà ? Oppure , sogno e realtà !

03.02.2018 09:24 “ …. annunciare il Vangelo è …. “ si è letto , e si è ascoltato nella seconda lettura di questa V domenica del Tempo Ordinario ….. lettura tratta dalla prima lettera di san Paolo apostolo alla comunità di Corinto . Come si annuncia per Paolo il Vangelo ? E cos’è per Paolo l’annunciare il Vangelo ? Cosa significa per lui annunciare ? Ascoltiamo ancora le sue parole in risposta a queste raffica di domande : “ …. un vanto …. una necessità …. “ e possiamo aggiungere noi , un dovere interpretando le sue parole indirizzate ai Corinti “ …. guai a me se non annuncio il Vangelo … “ . Ma cosa riceve Paolo per annunciare il Vangelo ? Qual è la contropartita ? Cosa ottiene ? Lo dice lui stesso in chiusura del brano poc’anzi proclamato : “ …. tutto io faccio per il Vangelo , per diventarne partecipe anch’io … “ . La contropartita , l’utile , il guadagno è dunque la partecipazione. Paolo diviene parte del Vangelo , diviene cioè membro di un corpo , dunque parte , parte che partecipa , che costituisce , diviene elemento , elemento materiale , cioè visibile , tangibile , udibile . Il Vangelo è , e c’è per Paolo … e se per lui , per me , per noi fratelli cristiani . Paolo , io , noi siamo elementi costitutivi del Vangelo …… lo facciamo vivere , lo rendiamo attuale , lo attualizziamo , con la nostra vita , con la nostra adesione , con la nostra partecipazione siamo ad esso necessari perché , il Vangelo , è a noi necessario . Partecipiamo ad un corpo , alla complessità di un corpo ( pensiamo alla complessità del nostro ) che non è fatto solo di materia …. non solo di materialità ma anche di spiritualità cioè l’oltre il visibile , l’udibile e il tangibile . Nel Vangelo emergono , espressi dal linguaggio corrente , segni e i segni dei tempi , e li si vaglia con il linguaggio della fede . Il Vangelo è un modo ed un mondo diverso da quello che viviamo , scritto perché sia comprensibile non solo al linguaggio corrente ma soprattutto al linguaggio della fede . Fondamentale per Paolo è la partecipazione , è l’essere parte di questo modo e di questo mondo , di questa novità . Abbiamo imparato dal catechismo che Vangelo significa buona notizia , buona novella dunque novità . Il Vangelo è l’oltre a ciò che c’è già , che già è … il Vangelo è dunque il diverso , il Vangelo è ciò che è diverso . Se la consuetudine , l’abitudine , sono il corso naturale delle cose , sono quello scorrere collaudato ; il Vangelo che è novità , l’oltre la consuetudine …. è dunque quello scorrere non consueto,non abituale , è lo scorrere in senso inverso , contro il verso ,contro la direzione , controcorrente …. parola cara e usata largamente da tutti gli ultimi cinque papi che si sono succeduti al soglio di Pietro . Tutti e cinque hanno usato la parola controcorrente …. l’hanno proposta ….. l’hanno predicata …. ma pochi sono stati gli uditori che hanno cercato di attuarla ….. pochi cristiani cattolici , laici o ministri che siano , la attuano , pochi cristiani cattolici , laici o ministri che siano, si sforzano di vivere il Vangelo , di partecipare al corpo , di sentirsi membra del corpo . La partecipazione per definizione è interesse della collettività e forzando i significati …. la collettività nel corpo , è ciò che lo costituisce dunque le diversità intrinseche ed estrinseche che lo compongono e perché no, anche le realtà immanenti e trascendenti . La partecipazione è complessità perché composta da più elementi tra di loro omogenei e non , ma in funzione di una unità ….. cioè il funzionamento delle membra per un fine o per più fini , per un obbiettivo o più obbiettivi . Il complesso , la complessità , ciò che è complesso così , divenendo unità , diviene semplicità ….. unità , unico e non molteplice . Vanto , necessità , dovere , le parole che Paolo usa per definire il suo intimo sentire il Vangelo sono sintetizzate in una sola parola : partecipazione , cioè presenza reale ad un interesse collettivo . La partecipazione implica la scelta e la scelta è tale se libera . Paolo ci ha appena detto attraverso un suo pedagogico messaggio che il Vangelo è libertà , è esprimere la propria libertà . Il Vangelo , a sua detta , è ciò che lo rende libero , che gli permette di scegliere al di là , oltre le convenienze , infatti Paolo scrive che il suo guadagno sono : “ … i deboli … “ o “ … salvare qualcuno … “ risultati scarsi , fallimentari per questo mondo , per questo modo di vivere , il nostro modo di vivere, ma sicuramente ed evangelicamente controcorrente e questa è la novità . Guadagnare : “ … i deboli … “ o “ … salvare qualcuno … “ è dunque Vangelo , è partecipare , è essere liberi ….. cioè non essere oppressi da pesi … sentirsi ed essere agili … leggeri ….. Allora ben si comprende fratelli cristiani quanto Gesù afferma : “ …. il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero … “ ( Mt.11,30 ) . La partecipazione è dunque un carico ben distribuito , che non affatica ma che viene spostato dunque recapitato . La partecipazione è movimento e il movimento è vita , attività , produzione ….. è la vita stessa di Paolo , una vita che si può apprendere e figurare attraverso la lettura delle sue lettere e del libro degli Atti degli Apostoli . Abbiamo detto che si può figurare e leggere , ma proprio perché Parola di Dio leggendo la vita di Paolo si prega , si esercita la preghiera . Volutamente mi ripeto : la vita di Paolo è preghiera e leggendola si prega cioè si dà lode e gloria a Dio . Alla luce di ciò , mi chiedo ( ed uso il linguaggio biblico per dire che siamo pochi )…. ma noi fratelli cristiani siamo il piccolo resto perché siamo dei sognatori o perchè essendo stati scelti , abbiamo scelto ….? Sogno o realtà ? Oppure , sogno e realtà !