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Mancano 10 giorni alla fine di luglio al 31 luglio , in questa data ripeto il 31 di luglio il mio confratello don Davide non riceverà più l’assegno di mantenimento dall’Istituto per il Sostentamento del Clero, per disposizione di monsignore , in quanto ha lasciato ( provvisoriamente ) la Diocesi per il periodo di discernimento , che è detto “ postulandato “ che lo ammette in un ordine religioso . Seguirà quindi un secondo periodo detto “ noviziato “ che precede l’ingresso definitivo,nell’ordine stesso , caratterizzato dai voti ,dapprima , semplici quindi solenni . Sino ai voti solenni il candidato alla vita religiosa ,sacerdote , resterà incardinato nella sua diocesi di appartenenza . Alcune diocesi che hanno l’onore e la grazia di concedere loro preti alla vita religiosa , sicuramente più mirata alla preghiera ed ai voti di castità , obbedienza e povertà, riconoscendo in essi la vocazione nella vocazione , non sospendono loro il sostentamento economico, ma con quel gesto li continuano a considerare di fatto ancora parte della diocesi ma con un incarico un “ po’ speciale “ . Non entro in merito a regolamenti interni all’istituto che sostiene economicamente i preti , faccio solo notare che se anche non fosse “ regolare “ sostenere economicamente un sacerdote che non opera in diocesi perché in discernimento alla vita religiosa , fanno bene e dimostrano di essere non solo signori e persone sensate , dotate di intelletto, ma di riconoscere veramente la vocazione nella vocazione ,quei vescovi che con quel gesto aiutano ,non solo i loro preti in discernimento ,ma anche l’ordine che li accoglie, quell’ordine accoglie dei figli di Dio operanti in una diocesi ,nella fattispecie quella di Biella . Signori dunque tre volte , e soprattutto padri che non lasciano mancare il sostentamento economico , morale e spirituale ai loro figli . Un prete che entra in un ordine religioso è una risorsa per la diocesi stessa , è una benedizione di Dio a meno che la diocesi non sia la diocesi di Biella che paga , stipendia , compensa i suoi preti per i servizi che essi erogano per gli incarichi che assolvono ……. SpA , Cda , Srl ,Snc ,Sdf manager(ma in fondo monsignore non dimostra neppure doti manageriali per come dimostra di amministrare questa diocesi ) un comportamento questo non da vescovo ,non da pastore ma come si legge nel Vangelo ,da lupi e mercenari. Ti do se dai , se rendi ,la logica di mercato , adatta ad un mondo secolarizzato e poi ancora ,senza comprendere ( beata ignoranza ) che chi entra in un ordine religioso dona la propria vita , non certo per le orge di cibo , di denaro e di potere, e non solo ,a cui siamo abituati assistere , a cui siamo obbligati ad assistere a cui ci hanno abituato ad assistere in questa decadente diocesi mangiona ,beona ,godente . Vi informo anche, cari amici di Chiesa controcorrente , che disposizioni volute dalla CEI ( Conferenza Episcopale Italiana ) consentono l’erogazione del contributo , sino ad una sistemazione lavorativa definitiva ,anche a quei preti che, ridotti allo stato laicale attendono, con le loro compagne, la nascita di un figlio (casi che già si sono verificati da noi in diocesi e proprio con monsignore) .
Ebbene per il confratello in questione non c’è riconoscimento della vocazione nella vocazione , perché da noi in diocesi ciò che conta è la forma , la regola , la legge, quella legge che Cristo stesso è venuto ad abolire secondo l’insegnamento di San Paolo . Non accorgersi di ciò è squalificante , altro che fraternità sacerdotale e paternità episcopale , è essere corti di vedute , accecati da una sottile vendetta che è una pigra forma di sofferenza , miopia umana ,miopia ministeriale , insensibilità , indifferenza , mancanza di buon senso, di larghe vedute , di rispetto . Tra tanti , e sono tanti ( in proporzioni a quanti siamo ) , i preti che hanno combinato pasticci insanabili in questa diocesi , preti ordinati da questo poco attento pastore , complici i suoi formatori e stretti collaboratori , hanno castigato ,per vendetta , un prete che in questi anni ha saputo distinguersi sia nell’ambito scolastico come docente , che come studente presso l’istituto di scienze religiose di Novara che alla facoltà teologica di Milano . L’invidia è una brutta cosa e soprattutto viene dal Maligno è frutto del Demonio .
Sapete , cari amici di Chiesa controcorrente quanto ami citare, per dovere di cronaca ,i due illustri direttori de Il Giornale : Montanelli , con il suo linguaggio signorile , forbito ma schietto definirebbe l’operazione di monsignore una boiata ,mentre Feltri più ruspante la definirebbe una porcata , ma a questi aggiungerei anche il commento di papa Francesco che bollerebbe questa operazione non di risparmio di denaro ma azione di avarizia per conservare “ lo sterco del diavolo” . Ancora una volta abbiamo toccato il fondo tra il tripudio di qualche consigliere laico e il laido assenso di confratelli compiacenti per opportunismo e smania di carriera. Monsignore ha scritto l’ennesima brutta pagina nella storia di questa diocesi agonizzante .