4 A 0 PALLA AL CENTRO
Lo scorso 1° maggio il Papa si rivolgeva ai partecipanti alla giornata inaugurale di Expo con queste parole : ” tenete davanti agli occhi i volti dei milioni di bambini , donne, uomini che soffrono la fame “ e domandava : “ Ci siamo impegnati a sufficienza nella lotta alla povertà , alla fame e alla malnutrizione ? E adesso qual è il contributo che possiamo portare per cambiare questa situazione ? Se non mette in moto queste domande , l’Expo , e anche noi al suo interno , diventiamo complici dell’ingiustizia planetaria “ .
Sapete qual è stata la risposta del vescovo di questa diocesi : l’abbuffata di Spotorno , la tre giorno del clero dal titolo abbuffiamoci alla faccia dei poveri , di chi muore di fame e del Papa . Tra l’altro si è anche vantato di voler visitare l’Expo , ma allora che cosa ha capito ? Nel linguaggio popolare : un tubo , un tubo di niente , se avesse capito qualcosa , se si fosse sensibilizzato al problema , per usare un ‘espressione meno popolare ( ricordiamo che monsignore predilige i salotti ed i profumi dove il linguaggio è tutto fuorchè popolare ) si sarebbe vergognato dell’orgia di cibo che è l’imminente tre giorni del clero a Spotorno .
Il Presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace proprio durante la visita all’Expo ( il Papa ha fatto mancare la sua presenza e questo monsignore , è un segno …. sveglia ) dice “ che bisogna passare dalle rappresentazioni e dalle parole al piano della realtà , nonostante tutti i proclami sulla distribuzione del cibo e delle ricchezze nel mondo di oggi continua a porci situazioni di squilibrio sempre più gravi “.
A parlare è il cardinale ghanese Peter Turkson , uno che di fame e povertà e dei problemi ad esse legati forse se ne intende più dei parolai che salgono in cattedra e lanciano proclami dagli amboni invece di commentare la Parola di Dio e che andando a Milano , in visita all’Expo , ( perché hanno tempo ,cioè poco da fare ) e lodando l’organizzazione “dell’isola che non c’è “, non si accorgono della sottile osservazione di un africano doc, di uno che è sensibile perché nato nelle problematiche delle povertà e della fame e che dunque osserva e coglie i segnali di questa nostra società falsa e ipocrita ( non certo come monsignore acritico e apatico che ripete come un disco rotto i luoghi comuni sull’efficienza e tutte quelle stupidaggini che vengono inculcate dai mass media sull’Expo ) : ebbene il porporato dichiara che : “ l’Expo di Milano è un’utopia , un luogo artificiale ,( appunto l’isola che non c’è ) costruito per permettere al mondo di dare una rappresentazione di sé attraverso l’alfabeto del cibo . Ci permette di renderci conto della potenza dell’intelligenza umana . Ma allo stesso tempo ci mostra anche le differenze : non tutti i padiglioni sono uguali . E proprio queste differenze nel mondo reale assumono spesso il volto della disuguaglianza e dell’inequità “. 4 a 0 e palla al centro , quando due personaggi che appartengono alle zone povere di questo mondo il primo il Romano Pontefice argentino del continente sud Americano , non si reca a visitare quei padiglioni borghesi e l’altro ghanese del continente Africano che rilascia queste dichiarazioni , allora c’è da vergognarsi fare la coda per acquistare i biglietti e felicitarsi per avere partecipato ad un evento che ha tanto di borghese e poco di rivoluzionario , è per questo che Thoreau richiama alla disobbedienza civile che significa boicottare ……. non recarsi , astenersi criticamente , dissentire pubblicamente con l’assenza . Le parole , poi , che seguono sono state pronunciate per gli operatori sociali , i volontari che non sanno più come fare per mettersi in mostra, forse osservando il loro operato e l’educazione che a loro viene impartita ancora il porporato africano dichiara : “ … i poveri sono visti come un problema e un peso di cui farsi carico e non come soggetti capaci di mettere le proprie risorse a disposizione nella ricerca di soluzioni “ . Poi da cristiano ( lui , perché noi guidati da gente come monsignore & company , dal quel suo CDA pasciuto e profumato non ci arriviamo ad una sintesi così alta , noi si sguazza nel fango ) il porporato ghanese riferendosi alla Parola dice : “ e solo con il pane spezzato e condiviso che l’utopia diviene realtà “ .
Questi sono pastori e questo è il parlare e l’osservare del pastore , questo sono i pastori che guidano e rendono fecondo il gregge ! …… a buon intenditor poche parole ……. e chi ha orecchi per intendere intenda ……