ABORRISCO L’ORGIA DI CIBO E DI SFILATE

31.03.2015 08:29

Ho incontrato nei giorni passati un confratello, di cui naturalmente non e ne svelo l’identità (perché a differenza del nostro vicario generale so mantenere sia il segreto confessionale che quello professionale), il quale sapendo che naturalmente non parteciperò alla funzione del giovedì santo qui in diocesi, mi ha comunque invitato a parteciparvi. Mi ritirerò presso un monastero di clarisse in Trentino e li vivrò il triduo pasquale. Il confratello ha cercato di spiegarmi l’importanza del momento comunitario, in cui il presbiterio si raccoglie intorno al suo vescovo. E’ sicuramente importante, ma sono anni che ascolto le confidenze di confratelli che alla funzione del giovedì santo vi partecipano: alcuni per rifornirsi degli oli santi, alcuni perché fa piacere al vescovo, altri per abitudine e tradizione… E il vescovo, il confratello mi ha confidato, che durante quello che dovrebbe essere il tempo che dedica al ringraziamento dopo l’eucarestia, da quella cattedra che è la simbolo della successione apostolica, conta i presbiteri che gli sfilano davanti per accostarsi al sacro banchetto. Lasciatemi andare tra le monache in Trentino, non ho proprio voglia di mondane sfilate e conseguenti censimenti, né come ho scritto qualche tempo fa cari amici di Chiesa controcorrente di compilare foglietti per la statistica, imbustare e imbucare offerte alla mercè di tutti. La Chiesa aborrisce le sfilate, circa i censimenti è Vangelo, e poi la destra non sappia cosa fa la sinistra. In oltre anche questo ve l’ho già scritto, ma lo ribadisco, il giovedì santo è l’ultimo giorno di quaresima, infatti il tempo forte finisce con il vespro, dunque il luculliano pasto in seminario dopo la funzione,  tra risate, grida e schiamazzi,  non è auspicabile, come giustamente ha fatto notare il direttore della caritas alla presentazione del progetto fra Galdino. Vi ho partecipato obbligato da seminarista, per quella obbedienza che è richiesta???!!!. Da allora ho chiuso. Lascio agli altri l’orgia del cibo e delle sfilate. Sono in possesso delle chiavi di un rifugio alpino, potrei tranquillamente passare lì il triduo, sono prete, posso celebrare, e chi è più fortunato di me?