ABORTO, SOLO ABORTO
E’ fallito, il Progetto S Martino è fallito, ne avete decretato il fallimento, non avete neppure permesso che nascesse. Posso dire per analogia che quell’aborto che voi giudicate, lo applicate dove volete, come volete e con chi volete: ed è aborto perché implica l’essere umano. Un progetto è fatto da uomini per uomini, se è in gestazione e lo faccio nascere per poi sopprimerlo è un delitto, un omicidio, se in gestazione lo sopprimo: è un aborto. Che un vecchio manuale di morale scritto da Bernhard Haring definisce: ”l’aborto è quel delitto che più di ogni altro caratterizza il basso livello morale del mondo moderno”. (non me ne voglia l’esperto di morale diocesano). Questa è la storia del Progetto S Martino. E’ stato pensato fuori dagli ambienti deputati a pensare, immediatamente osteggiato dalla commissione della pastorale sociale, capitanata dal parroco del Favaro, sopportato , non supportato, dal vescovo: “ fate ciò che volete, non chiedetemi soldi”, questo è il massimo entusiasmo del presule; voluto solo per educazione dalla caritas, ma mai pubblicizzato né rendicontato. Secondo programma si sarebbe dovuto rendicontare ogni 11 novembre (memoria di S Martino), ma non se ne è mai fatto nulla. Si sono raccolti fondi ma quanto non so dirvelo cari amici di Chiesa controcorrente, chiedetelo voi che sia pubblicato nel bollettino parrocchiale della cattedrale, (foriero di rendiconti di tutti i progetti diocesi); la somma è stata trasformata in voucher distribuiti ai “lava vetri” e dire che il progetto ambiva ad educare alla condivisione di una piccola quota annuale del reddito personale degli aderenti ( il 2 per cento) allo scopo di creare impresa in collaborazione con la Fondazione Operti di Torino. Credo sarebbe stato più onesto, di buon gusto e giusto informare del fallimento del progetto S Martino. Ma può fallire un progetto diocesano? Ma soprattutto può la diocesi abortire? Spingersi ad abortire? Certamente no, negherebbe se stessa, dunque s’ingarbugliano le carte, si mistifica al fine di girare e rigirare “la frittata” di mostrare l’altra faccia della medaglia, che è altra cosa comunque. E non vengano a dire che sono mancate le occasioni perché io con una piccola somma lasciatami da una conoscente ho aiutato ad iniziare un’attività che non è stata neppure presa in considerazione; ma che è nata ed è viva. Infondo il parroco del Favaro nella sua profetica lungimiranza lo aveva già predetto (cioè aveva data chiara indicazione), che il Progetto S Martino sarebbe stato un fallimento, e questo ancor prima che iniziasse, ancora in fase di gestazione, quel piccolo essere era già disprezzato e non voluto, incomodo, quella gestazione non doveva essere portata a termine. Ne prendo atto ma si abbia il coraggio di restituire ciò che si è raccolto non li si devono distribuire per altre finalità, questa è incoerenza e poca serietà; una cosa non vale l’altra, il progetto era finalizzato ad un’azione educativo - caritativa sfociata poi nell’elemosina, due realtà completamente diverse tra di loro, e sono pronto a sostenere e disquisire su questa mia affermazione. Ancora una volta si è persa un’occasione, e si è preso in giro gente che ha riposto fiducia in un progetto specifico e ne è emersa la solita arroganza e tracotanza di capetti di basso cabotaggio; e poi per analogia possiamo affermare che si è praticato un aborto.