AL DI SOPRA... DI NOI STESSI

01.11.2014 10:25

Il mondo fratelli cristiani non ci conosce, lo afferma Giovanni nella lettera che ha preceduto la lettura del Vangelo: “per questo il mondo non ci conosce”. Se il mondo non ci conosce, non ci conosciamo tra di noi. Siamo degli sconosciuti, degli eterni sconosciuti, non sappiamo chi siamo e chi siano gli altri per noi e noi per gli altri. Eppure quante parole pronunciamo, facciamo parole, una su tutte amore, diciamo di amare e di amare i nostri nemici; Giovanni afferma che il mondo non ci conosce, da cui si deduce che noi non conosciamo il mondo. Ma se non conosciamo noi stessi in cui siamo calati, anche se possiamo toccarci, vederci, possiamo ascoltarci, odorarci e anche assaporarci, come possiamo conoscere gli altri, a cui non possiamo certamente estendere tutti i cinque sensi? E se non conosciamo noi stessi e gli altri come possiamo pensare di conoscere Dio, che non vedo, che nessuno ha mai visto? E come possiamo percepire in Cristo la sua natura divina? Tutto è contenuto in un piccolo gesto, ma capace di sciogliere ogni nodo, e dare risposta ad ogni interrogativo: la fiducia, la fede. Se ho fede, fiducia conosco e se conosco vado a fondo, se entro in profondità scopro e trovo. Porto alla luce un tesoro, cioè ciò che vale, che ha valore. La fiducia, la fede, svela un mondo che non si conosce, ma che è da scoprire, che è fatto per essere conosciuto, per essere svelato, per essere, per esistere. Un mondo che non cancella o oscura questo mondo, il mondo in cui viviamo, ma lo valorizza, gli aggiunge valore, fa emergere una nuova visione; la differenza tra il camminare per strada e volare su questa strada. La vista, volando si allarga, cambia l’orizzonte, la prospettiva è diversa, così come il mio stato d’animo, non la mia condizione. I miei piedi non poggiano a terra costituendo un contatto, ma sono sospeso, fluttuo, e sono io. La fede, la fiducia apre nuove prospettive e nuove emozioni a questo mondo, lo reinterpreta, lo ricapitola coma Paolo afferma. La fede dunque è un mondo, che dà significato a questo mondo, che porta in aggiunta potenzialità da scoprire, e che è alla portata di tutti, ma non è da tutti percorso, è un mondo da scegliere, devo scegliere di entrarvi, di percorrerlo, devo accorgermi della sua esistenza. Il mondo della fede, non mi è imposto è un mondo libero, della libertà e per la libertà. Non mi è imposto, mi è offerto, offerto alla mia possibilità di scegliere. E’ un mondo dunque incapace usarmi, quindi di abusarmi, ma è capace di aspettarmi, quindi di rispettarmi. Quel mondo, il mondo della fede, rispetta non il mio ingresso in essa, ma la mia scelta. L’ingresso non è scontato, scontato è il rispetto della mia scelta. La sua porta è sempre aperta, per entrarvi, ma anche per uscirvi. Quel mondo esiste per il mio credere, per la volontà del mio conoscere, del mio cercare. Il mio credere, la mia fede cerca in fondo in quel mondo, se stessa. Cerca per trovare se stessa, per accettare se stessa, per scegliere se stessa, per conoscere se stessa. Quel mondo esiste e trova pace quando vi staziono, quando lo vivo. Già Agostino affermava che il nostro cuore è inquieto e trova pace, la quiete in Dio, perché è fatto per Lui. Quel mondo non è fatto di prati, di acqua, di cielo è fatto della sola conoscenza, che è Persona, dunque quel mondo è rapporto, incontro, dialogo, scambio con una Persona, con una Parola perché entrandovi, aderendovi, scegliendola ci dice Giovanni:” siamo figli di Dio”. Si diviene figli di Dio quando ci si accorge di esserlo. Non è forse così per il bambino? E’ figlio quando comprende, conosce il Padre, si è fatto conoscere. Il figlio dunque conosce di avere avuto un passato, di avere un presente e che avrà un futuro, comprende di avere valore per qualcuno, di essere stato voluto da sempre e per sempre, e voluto non per vile interesse ma per essere amato, quando si prende coscienza di ciò, quando si fa esperienza di ciò allora si è come scrive Matteo:” Beati voi quando vi perseguiteranno, vi insulteranno, e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”. Ecco spiegata la santità per ognuno di noi e ciò che oggi festeggiamo:”Rallegratevi nel Signore ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.

Omelia per la solennità di tutti i Santi