Amen ... così sia ...

25.02.2018 15:33 “ …. e apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù ….. “ . Possiamo dire che questa frase , che abbiamo ascoltato nel brano di Vangelo proposto dalla liturgia della Parola in questa seconda domenica di Quaresima racchiuda in sé uno dei pilastri del credo cristiano : la risurrezione dei morti . Leggere e di conseguenza credere a ciò è fede ,è un atto di fede e la fede è , in risposta ad una provocazione , l’atteggiamento di totale coinvolgimento dell’essere a quella provocazione , e la vita di fede è dimostrazione di ciò che si crede . Dunque oggetto di questo brano di Vangelo , oggetto di ciò che induce alla fede , che spinge a credere è la risurrezione dei morti . Mosè ed Elia benchè defunti discorrono con i vivi …. dunque sono vivi , vivi in mezzo ai vivi ….. sono , cioè esistono e se sono non possono non essere o non essere più . Ogni domenica durante la celebrazione eucaristica recitiamo , nella nostra professione di fede : “ … credo la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà …. “ e concludiamo con la parola latina “ amen “ che tradotta nella corrente lingua italiana significa “ così sia “ , cioè concludiamo la preghiera affermando la nostra speranza nella risurrezione e in ciò compiamo un atto di fede . Paolo scrive ai Romani ( 11,1 ) : “ ….. La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono …. “ …. bella : la fede ! Sappiamo che la risurrezione dei morti fa problema , lo ha sempre fatto . Paolo all’Areopago , acutamente suscitato l’interesse degli ateniesi quando introduce nel suo discorso la parola risurrezione dei morti fu deriso e congedato con queste parole : “ …. ti sentiremo su questo un’altra volta … “ ( Atti 17,32 ) . Paolo , fariseo credeva alla risurrezione a dispetto dei sadducei e ciò a conferma che anche nella colte classi in cui era divisa la società ebraica ( in quella che possiamo dire la società che contava ) la risurrezione dei morti era già allora un problema . Ma andiamo ancora più a fondo : le parole che compongono la similitudine del tempio usata da Gesù durante la sua predicazione ( Gv. 2,18-19 ) furono poi usate come accusa , dai farisei ( Mc. 14,57 ) nello pseudo-processo davanti al Sinedrio e ricordiamo ancora come Gesù pendente dalla croce fu schernito in merito alla risurrezione ( Mc .15,29 ) .Lo stesso Gesù , durante la sua predicazione , si rese conto della difficoltà della gente a credere nella risurrezione e ciò traspare nella parabola detta di Lazzaro e del ricco Epulone . Luca ( 16 ,30-31 ) del dialogo tra Lazzaro e Abramo annota : “ ….. No padre Abramo , ma se dai morti qualcuno andrà da loro si convertiranno …. “ e a Lazzaro così risponde Abramo :“ … Se non ascoltano Mosè e i Profeti , non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti …. “ . La risurrezione fa problema , frena il credo , pone , insinua il dubbio ….. e giustamente e ciò da sempre e per sempre . I discepoli che vivono la trasfigurazione ( il brano di Vangelo testè ascoltato ) e che vedono dei morti , dei defunti parlare con Gesù vivente , e che constatano , fanno esperienza che sono tra di loro , che sono con loro , in loro compagnia non comprendono il fatto , tanto che il vangelo di Marco si conclude con queste parole : “ … Ed essi tennero fra di loro la cosa , chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti …. “ . La risurrezione è dunque da tenere fra sé , da approfondire in sé , appunto chiedendosi , ponendosi delle domande , razionalizzando , usando l’intelletto , il cuore e lo spirito che in noi abita , ricapitolando ( usando un termine paolino ) il problema con l’ausilio della fede , alla luce cioè del nostro credo . Non c’è compromesso per la risoluzione del problema , o ci si affida alla scienza che (si può affermare senza essere smentiti ) ha i suoi limiti , che è scienza esatta quando viene provata ( fino a prova contraria ) o ci si affida alla fede che non ha limiti e spinge l’uomo ad una ricerca oltre l’evidenza , oltre al reale , oltre al sensibile ….. spinge l’immanenza dell’uomo alla trascendenza che non è regolata da scienze esatte , ma dal continuamente possibile , dall’eternamente possibile , dell’infinitamente possibile , in quel crescendo in quell’innalzamento inarrestabile che è il misticismo che è il tendere all’unione con il divino mediante il superamento dei limiti naturali o l’annullamento della personalità individuale . Ciò significa l’uscire da sé , che è come lo sbocciare del fiore , una esplosione verso ….. dunque il misticismo apre all’uomo la possibilità di giungere all’assoluto , prescindendo da ogni procedimento logico oltre che dai dati dell’esperienza sensibile , facendo appello , a segrete , soprannaturali capacità di cui l’uomo appare misteriosamente ( e possiamo aggiungere anche divinamente ) è dotato . Paolo , abbiamo poc’anzi detto , afferma : “ …. la fede è ….. prova ( delle cose ) che non si vedono “ . Ancora Paolo scrive nella sua prima lettera ai Corinti ( 12,24 ) : “ …. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggior onore a ciò che non ha ….. “ . Ciò che ha valore nell’uomo è ciò che è nascosto è ciò che non si vede , che non appare ma che è essenziale ; questo Dio ha fornito all’uomo , affinchè possa sentirsi divino , al pari di Dio di cui è figlio , come il Figlio . Se si è divini non si muore , non ci si dissolve , ma si esiste , si continua ad esistere …. eternamente esistere …. gloriosamente esistere, come Elia e Mosè che sono riconoscibili , sono stati riconosciuti , identificati lo abbiamo letto nel Vangelo …. ciò che furono …. sono . I discepoli quell’esperienza la proveranno nuovamente e direttamente quando il Risorto apparve loro e lo riconobbero …. e a chi ebbe dubbi : “ …. e non essere più incredulo , ma credente ! “ ( Gv. 20,27 ) e ciò , l’incontro con il Risorto fu esperienza e motivo di conversione vera , profonda : “ ….Signore mio , Dio mio ! …. “ ( Gv.20,28 ) . Amen !