... Amen, così sia ...

27.06.2021 23:05 “ ... Sì Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità , lo ha fatto a immagine della sua natura .... “ parole , - Parola di Dio - che abbiamo sentito proclamare , in questa XIII domenica del Tempo Ordinario ,nella prima lettura tratta dal libro della Sapienza. Fratelli cristiani la natura di Dio , secondo la sua Parola , è divina ,e umana in Gesù Cristo lo afferma Paolo nella seconda lettura poc’anzi proclamata : “ ... Gesù Cristo : da ricco che era , si è fatto povero per voi , perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà ... “ . Fratelli in queste poche parole ,concise ma pregnanti ci è spiegato che la ricchezza ,valore che la nostra vita può acquisire , è la divinità , la natura divina, la vita divina. Diversamente la povertà è accostabile alla natura umana e Dio , per mezzo di Gesù Cristo ,ci ha fatto dono della sua propria ricchezza , comunicandoci la sua natura : la divinità , facendoci quindi da poveri , ricchi . Ciò che fu uno specifico attributo della divinità è divenuto attributo anche per l’uomo , così che l’uomo divenuto figlio di Dio per adozione potesse da Dio Padre ereditare , per analogia , la sua natura . Paolo lo ripete spesso nelle sue lettere pastorali . Ai Galati scrive (4,17 ) : “ ... Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio ...” . La povertà dell’uomo , la schiavitù , è rimossa con l’adozione a figli e, rimossa la povertà, la schiavitù cioè la natura umana ,l’uomo, il fedele gode della divinità quella dunque è la ricchezza e l’eredità . Ai Romani Paolo indirizza queste parole ( 8,17 ) . “ ... E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria ... “; la condizione di divenire figli di adozione è partecipare anche alle sofferenze di Cristo , cioè comprendere il senso della vita insegnato da Gesù ( Mt.6,25) : “ ... Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi ... “. L’affanno è contraddistingue dunque i pagani non i cristiani , i discepoli di Gesù ( Mt.6,32-34 ) :“ ... Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena ... “ . Il figlio , per definizione e secondo logica , incarna colui che si occupa delle cose del padre , perché quelle cose saranno a sue tempo sue , e per posederle è necessario essere figli . Lecito , anzi doveroso domandarsi : ma noi fratelli cristiani siamo figli ? Ci consideriamo figli ? Esclamò ed eslama ancora oggi Giovanni attraverso la sua prima lettera : “ ... Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! ... “ . Fratelli cristiani siamo realmente figli perché Dio , il Padre , ci ama e non potrebbe non amarci perché Dio è amore (1 Gv.4,16 ): “ ... Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui ... “ ci insegna la parola di Dio . La natura divina dunque è calata dall’alto , da Dio stesso , non per caso ,secondo un piano prestabilito da Dio , da sempre nella sua mente , un atto gratuito del suo amore. Questa concessione è parte della prescienza di Dio come lascia intendere Paolo nella sua lettera indirizza ai Filippesi (2,5-8 ) : “ ... Cristo Gesù il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce ... “ . La natura divina non ci è appiccicata addosso come un abito , Paolo alla comunità cristiana che era in Corinto (6,20 ) scrive : “ ... Infatti siete stati comprati a caro prezzo ... “ e il prezzo è il sacrificio del Figlio , la morte di Dio : un prezzo incalcolabile . Far partecipe l’uomo della natura divina è stato dunque volontà di Dio a qualsiasi prezzo . Dio dunque ama l’uomo e vuole che l’uomo entri a far parte della sua intimità : la Trinità , ecco perché concede all’uomo la divinità . Mi spingo a dire che Dio permette allìuomo di inabitarlo , di essere in Lui , come Dio è nell’uomo , inabita l’uomo . Si legge nel Catechismo della Chiesa Cattolica (1997 ) : “ ... La grazia è una partecipazione alla vita di Dio; ci introduce nell'intimità della vita trinitaria. Mediante il Battesimo il cristiano partecipa alla grazia di Cristo, Capo del suo corpo. Come « figlio adottivo », egli può ora chiamare Dio « Padre », in unione con il Figlio unigenito. Riceve la vita dello Spirito che infonde in lui la carità e forma la Chiesa ... “ . E’ attribuito a S.Ippolito ( Dal discorso sull’Epifania ) questa riflessione: “ ... Il Padre dell’immortalità inviò nel mondo il Figlio e Verbo immortale , che venne tra gli uomini per lavarli nell’acqua e nello Spirito , e per rigenerarci nell’anima e nel corpo alla vita eterna , insufflò in noi lo Spirito di vita e ci rivestì di un’armatura incorruttibile . Se dunque l’uomo è divenuto immortale , sarà anche dio ….. venite tribù e popoli tutti , all’imortalità del battesimo ... “ . Paolo nella sua seconda lettera ai Colossesi scrive ( 2,9-10 ) : “ ... È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi avete in lui parte alla sua pienezza, di lui cioè che è il capo di ogni Principato e di ogni Potestà... “. Fratelli comprendiamo veramente cosa significa essere cristiani? Ne siamo consci ? Crediamo , siamo credenti ? No non comprendiamo , non siamo consci né crediamo , né riponiamo fede perché : “ ... Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto ... “ . (1 Cor.13,12) E’ l’aldilà il tempo o il luogo in cui vedremo faccia , faccia , non in modo imperfetto ma perfetto ? Si in un certo senso sì . L’aldilà fratelli cristiani sta nel passare all’altra sponda come Gesù ha esortato i suuoi discepoli e noi stessi domenica scorsa , cioè l’insegnamento è che l’aldilà è il già qui ,ora , subito ; Paolo lo sperimenta sulla via di Damasco . Quando riapre gli occhi non è più Saulo ma Paolo l’apostolo delle genti . Era il 6 Dicembre 1273, Tommaso d’Aquino, uno dei più grandi teologi e filosofi della storia, stava vivendo la celebrazione dell’Eucarestia, ad un dato punto avvenne qualcosa di straordinario – stando al racconto di Bartolomeo da Capua -, un qualcosa, un evento che lo turbò in profondità e provocò in lui un radicale cambiamento. Tommaso, grande scrittore, grande commentatore di Aristotele, con alle sue spalle una produzione letteraria sterminata – dal quel giorno – non scrisse né dettò più nulla. Il suo segretario Reginaldo da Piperno, mentre lo esortava, nonostante l’età, a riprendere il lavoro anche se con maggiore lentezza si sentì rispondere così dal maestro Tommaso: “Reginaldo, non posso, perché tutto ciò che ho scritto è come paglia per me. […], è come paglia in confronto a ciò che mi è stato rivelato […]. L’unica cosa che ora desidero è che Dio dopo aver posto fine alla mia opera di scrittore possa presto porre termine anche alla mia vita”; lui Tommaso che circa la divinità dell’uomo sentenziò nelle Opere : “ ... L’Unigenito Figlio di Dio , volendoci partecipi della sua divinità , assunse la nostra natura e si fece uomo per far di noi da uomini dei ... “ . E che l’uomo pur rimanendo uomo , cioè rimanendo della sua propria natura, la natura umana , avesse ricevuto la natura divina , la divinità si pregava già nell’Antico Testamento con il Salmo 81 : “ ... voi siete dei , siete tutti figli dell’Altissimo , ma certo morirete come ogni uomo ... “ . E se, fratelli cristiani , vogliamo ripercorre la nostra storia ,là dove ha avuto origine si legge : “ ... Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza .... maschio e femmina li creò .... “. (Gen.1,26-27) . Amen, così sia .