AMORE ALLA CHIESA, NON ZONE D'OMBRA

04.05.2016 08:12

Sono un paio di giorni che un giornalista di una testata locale , mi ronza attorno come un moscone dopo avere letto le mie considerazioni pubblicate nell’articolo “ come a Boston “ di qualche giorno fa . Quell’articolo è nato da un profondo amore per la Chiesa e di rispetto per coloro che gli sono fedeli . Amare significa responsabilmente interagire , cioè agire con , agire tra , agire per , in un clima di accordo , di confronto continuo sino al dono di sé all’altro contemplando e accettando , a volte , anche lo scontro , il dissenso …. ma se per qualsiasi motivo subentra la volontà di nascondere , di coprire , di continuamente giustificare , il rapporta collassa ….. ecco perché Gesù predica la verità ,insegna la via alla verità , si immola per la verità , per amore perché verità e amore interagendo e supportandosi rendono liberi ( la verità vi farà liberi ) …. un rapporto d’amore è duraturo se nasce e cresce nella verità , nella chiarezza , altrimenti non è amore …. è un’altra cosa . Alcuni ritengono , sbagliando , che il mio comportamento sia un attacco alla Chiesa o al locale presbiterio , ma il vero attacco è girare la testa altrove e Napoli , i fatti di Napoli , di cui siamo testimoni in questi giorni , ne sono un esempio … il silenzio , quel silenzio , la sicurezza nel silenzio e del silenzio ha di fatto permesso che una bimba ( e forse più ) fosse lasciata cadere nel vuoto . La trasparenza , una casa di vetro è garanzia di legalità e di legittimità , di libertà e verità … di amore . Il nascondere , celare è nascondere se stessi a se stessi , è entrare volutamente in una zona d’ombra dove il buio avvolge ogni cosa , la stessa conoscenza , così da non più vedere , quindi non ritenersi responsabili di ciò che l’ombra avvolge , e se anche si sbircia , se si vede parzialmente pur conoscendo , si è ai margini del problema con grande pace della coscienza ……. ma così si mente , si mente a se stessi , si inganno se stessi . Amare significa entrare in una situazione e viverla , senza zone d’ombra . Il papa al Regina Coeli di domenica dell’ abuso sui minori , vera zona d’ombra, con “ tono e sguardo intransigente e senza leggere il testo scritto “ ( così lo descrive il cronista ) ha affermato : “ .. una tragedia . Non dobbiamo tollerare gli abusi sui minori . Dobbiamo difenderli e dobbiamo punire severamente gli abusatori “ . Questo non significa comportarsi come ci si è comportati , il pestaggio del presunto responsabile in carcere , da parte di altri detenuti ( si deve isolare le persone accusate di simili reati ) è una risposta violenta ad una violenza , è un volere volutamente girarsi dall’altra parte , è anche questa una zona d’ombra anche da parte da chi è preposto a vigilare e custodire , così come è zona d’ombra di chi amministra luoghi come i rioni , i quartieri dove quei delitti si sono consumati nel più assoluto silenzio ….. la zona d’ombra è unica …. è zona d’ombra . La Chiesa , non è fatta per le zone d’ombra ( … siamo figli della luce ….. non delle tenebre … ) non è fatta per guardare dall’altra parte se a commettere gli abusi sono suoi pastori , ma deve intervenire come ha già fatto più volte nella storia e cito un caso come esempio : …… durante la seconda guerra mondiale , un gruppo di scout cattolici ( le aquile randage ) servirono la resistenza , operando lungo il confine svizzero , rendendo possibile ( come azione di resistenza non violenta ) l’espatrio di ebrei e ricercati dalle SS tedesche e dalle brigate della Repubblica Sociale Italiana . A capo di questa organizzazione cattolica non violenta un sacerdote (don Giovanni Barbareschi ) a cui molti uomini devono la vita tra cui Indro Montanelli che lo soprannominò il buon Caronte . Ebbene catturato dalle SS incarcerato e torturato , fu in seguito liberato e a guerra finita salvò la vita , facendo espatriare in Svizzera , alcuni dei suoi torturatori , il colonnello Dollman ufficiale delle SS , il generale Wolff e il maresciallo Koch . Così agì la Chiesa , non salvando solo certe vite, ma indistintamente tutte le vite , per chiarezza , amore per la verità e in piena libertà , perché la persona , è creatura , in lei è impressa l’immagine di Dio , ma , per quella stessa chiarezza , amore per la verità e in piena libertà , mai rinunciando all’ attribuzione delle responsabilità oggettive . Incontrando il giornalista della testata locale che ha intenzione di pubblicare , oggi stesso , un suo articolo sulle mie considerazioni, ove emerge che tutto è fatto , in gergo , per diritto di cronaca, per la curiosità della gente , per marcketing , promozione , ma il vero problema è eluso , ciò che emerge , il fatto , i fatti sono solo la punta dell’iceberg , ciò che andrebbe analizzato , vagliato è il disagio di chi compie questi gesti , le responsabilità di chi ha ritenuto idonei al sacerdozio questi soggetti , il metodo di formazione e di discernimento che si è applicato per questi individui , reprimere , condannare è l’estrema ratio , è il prevenire che garantisce la salute dello stesso presbiterio ….. ho passato 12 anni presso il seminario locale e sono prete perché considerato una pedina , uno in più , le stesse scelte che si continuano a fare , salvo poi nascondere , celare , infoibare e creare le zone d’ombra e sacche di disagio tra il presbiterio ( interessante sarebbe uno studio e una analisi seria dei preti ordinati in questi ultimi anni ) . Marketing e promozione , diritto di cronaca e il soddisfare la curiosità della gente non è il rimedio ….. questo parte da più lontano e precisamente nel momento in cui una persona chiede di essere parte di un sogno o di un programma formativo … mentre viene introdotto da una armata brancaleone in una sgangherata e obsoleta catena di montaggio . Scriveva S. Caterina da Siena , di cui la Chiesa ne ha celebrato recentemente la memoria : “ Avete taciuto abbastanza . E’ ora di finirla di stare zitti . Gridate con centomila lingue . Io vedo che a forza di fare silenzio il mondo è marcito “ .