ANDIAMO OLTRE L'APPARENZA
Che cos’è amici di chiesa controcorrente il Vangelo ? Paolo tenta di rivelarci la sua esperienza nelle seconda lettura poc’anzi di oggi, tratta dalla lettera ai Galati . Il Vangelo non segue un modello umano . Il Vangelo è dunque oltre , oltre il modello umano , è il modello divino e, il modello divino , per l’uomo , è la trasfigurazione dell’esperienza umana . Trasfigurare , lo abbiamo detto più volte , è quell’andare oltre la figura , dunque è entrare nell’ambito della fede cioè l’attesa della realizzazione dello sperabile cercando quelle prove che non si vedono , che non hanno corporeità , o meglio hanno quella corporeità , sono reali e fondanti con gli occhi della fede . Il Vangelo dunque non si impara a scuola , cioè nell’ambito del modello umano , Paolo ci dice : “ …. né l’ho imparato da uomini … “ . Il Vangelo è una esperienza diretta tra l’umano ed il divino , Paolo scrive : “ .. l’ho imparato …. per rivelazione di Gesù Cristo .” Questo a dirci che tutti facciamo esperienza sulla via Damasco, come Paolo tutti siamo gettati a terra , tutti siamo resi ciechi , cioè siamo capaci di comprendere la nostra cecità solo se abbandoniamo il modello umano e ci lasciamo plasmare , con la terra del giardino , dalle mani sapiente del Divino per divenire modello divino , che è inscritto in noi , ma soffocato dal modello umano . Come Michelangelo che scolpendo le sue opere ( pensate alla pietà ) asseriva che il suo apporto consisteva semplicemente nel rimuovere il di più di quel materiale che rivestiva la forma , la statua , l’opera d’arte … era il mezzo per portare alla luce ciò che era già inscritto in quel blocco di marmo che chiedeva di uscire , di prendere forma , di mostrarsi nella sua impareggiabile bellezza . Siamo solo affannati a dare spazio al modello umano , è l’unica cosa che ci gratifica , non riusciamo più a cercare , quindi a sviluppare le nostre capacità divine , le nostre capacità creative , la nostra vita divina che il Signore ci ha conferito con il battesimo e ci fermiamo come cristiani solo alla superficie , alla filantropia , al gesto visibile che conferisce visibilità , evitando di lasciarsi rapire dalla rivelazione che è quel salir sulle ali d’aquila di cui parla la Scrittura per avere un’altra prospettiva , la prospettiva riservata ai figli di Dio cioè l’osservare dall’alto la visione dell’insieme che solo la vita spirituale riserva a chi la cerca la brama e la vive . Dall’uomo si impara l’umanità , da Dio si fa esperienza della divinità . Dio chiede a noi stessi di rivelarci , cioè di non vivere solo la vita umana , di non accontentarci della sola vita sensoriale , ma di spingerci nell’extra sensorialità , di percorrere quella vita che ci viene offerta oltre i sensi che è purificazione delle sensazioni , cioè nuove sensazioni . Quando il Cristo , nei Vangeli , rivela se stesso con quei gesti e quelle parole che sono continue , ci spinge a rivelarci , chiede a noi di rivelarci . Ma veramente siamo ciò che appariamo ? O c’è altro in noi stessi ,quell’oltre l’apparenza ? Quel desiderio di perfezione e onnipotenza che si impara corrotto dall’uomo , deve essere indirizzato alla fonte che è Dio … non certo l’uomo … mi condanno all’infelicità quando non consegno quei desideri a chi veramente appartengono ma li faccio miei , mi illudo che io li possegga , così , in questo modo imparo da uomo, cioè mento a me stesso . Entro nell’ottica della rivelazione quando vado alla fonte di me stesso , alla radice di me stesso , che è la terra di cui sono fatto , una terra sapientemente plasmata e in cui è insufflato lo Spirito di Dio , per questo sono capace di elevarmi sino al cospetto dell’artista che l’ha plasmata , persino quel burattino di legno , sapientemente costruito dalle mani del suo creatore parla , si comporta come un umano per assumere poi le sembianza dell’umano attraverso un cammino di perfezione e purificazione . Così farà Paolo , in quei tre anni di nascondimento , trasfigurerà la sua esperienza , rivelerà se stesso comprendendo la sua identità imparando da Dio e purificando ciò che la scienza umana gli aveva insegnato . La rivelazione di Paolo , sta nella comprensione che è Dio che lo ha scelto : “ … fin dal seno di mia madre … “ specifica l ‘Apostolo . Il richiamo di Dio , è continuo , il dialogo inizia già nel concepimento , per poi continuare quella sua chiamata , continua , costante …. capisco ora , mentre scrivo , le parole che mia moglie Anna pronunciava dal suo letto di morte , non un lamento ma un continuo richiamo al nostro figlio maggiore : “ Nic vieni , vieni … vieni Nic …. “ Dio vuole averci a sé , ci chiama a sé , al suo cospetto perché è genitore è colui che ci ha pensato , voluti , attesi , amati siamo tutto ciò perché parte di un gesto di amore unitivo . Segue passo per passo la nostra vita e ci attende , attende che si ponga in lui la nostra attenzione ,che lo si ricambi di quella attesa che inizia appunto fin dal nostro concepimento . Questo vuol dire Paolo quando scrive : “ …. e mi chiamò con la sua grazia … “ . Ma Dio non si accontenta di chiamare l’uomo , all’uomo insegna , insegna perché impari , cioè sia dotto e edotto , sia sapiente, perché l’insegnamento che viene da Dio , che proviene da Dio è sapienza , una sapienza che non si impara sui banchi di scuola , ma che la si apprende da quell’esperienza che scaturisce dal dialogo , dal rapporto , da quel consegnarsi passivamente ma partecipativamente che è l’atto d’amore sponsale tra l’amante e l’amato , quell’intimità che fa dei due corpi uniti un solo corpo , vivo , pulsante , fecondo . L’esperienza dei mistici fu proprio questa unione totalizzante , da quel rapporto ne uscirono fiaccati , perché rivelarsi alla Rivelazione comporta una nuova coscienza , una rinascita che porta a vedere la realtà com’è nella crudezza , e soffrirne …. a comprendere che come il Cristo si diviene capri espiatori , destinati al macello e all’abbandono perché la vita di grazia , in questo mondo , è questo e non altro , non gratificazioni , ma sofferenza . Paolo testimonierà con la sua vita la rivelazione di se stesso cioè l’annunciazione della Rivelazione . Alla stessa Vergine nell’Annunciazione l’angelo rivela la Rivelazione e la Vergine Madre si chiude nel silenzio che la Scritture interpreta e indica nella meditazione del cuore , nella preghiera del cuore . Ciò che Paolo ci comunica fratelli è la ricerca dell’insegnamento di Dio , della sapienza di Dio , mettendo da parte l’insegnamento dell’uomo , è il Cristo che ci guida alla vita di Grazia , che è l’ acquisizione della nostra rivelazione per comprendere la Rivelazione , si parte di qui , questa è l’origine del cammino non certo la scienza umana , l’esperienza umana o il modello umano .