.. apostoli e angeli ...

13.12.2020 08:44 “ …. Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione ; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri , a fasciare le piaghe dei cuori spezzati , a proclamare la libertà degli schiavi , la scarcerazione dei prigionieri , a promulgare l'anno di misericordia del Signore ...” scrive in versi il profeta Isaia ( 61,1-2 ) e la Liturgia della Parola li propone oggi III domenica del Tempo di Avvento . Dunque la Parola in versi . Ma chi è il soggetto di questi versi ? A chi sono dedicati , indirizzati ? Quale figura richiamano ? Evocano ? Quale figura richiame , evoca la Parola ? Se il soggetto , se la figura è il profeta , se i versi a lui solo sono dedicati, indirizzati , se lui solo richiamano , evocano , se a lui solo conducono allora ciò che è scritto è poesia , letteratura dunque come scrive Paolo nella prima lettera ai Corinti ( 15,15 ) : “ … vana è la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede … “ se per fede si intende ciò che si afferma nella lettera agli Ebrei ( 11,1-3 ): “….La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono …. Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede …. “ . Se crediamo quanto afferma l’apostolo , se questa è la nostra fede , il nostro credo ,allora la verità cantata da Isaia sta nel fatto che ognuno di noi fratelli cristiani può essere , anzi deve essere il soggetto di quel canto . Quei versi manifestano la nostra identità , o meglio dovrebbero manifestarla a noi e agli altri sì che ci si possa sentire , si possa veramente essere , divenire apostoli , angeli . L’etimologia dei due sostantivi è comune , indica l’inviato , colui che è mandato , che annuncia , il messaggero , colui che ha qualcosa da dire perché crede e vive ciò che annuncia , colui che è parte dell’annuncio stesso . Se discepoli , se uomini di fede , se la consacrazione che abbiamo ricevuto con l’unzione nei sacramenti dell’iniziazione cristiana (Battesimo e Confermazione) ha un senso , uno scopo , se abbiamo maturato l’esercizio della nostra libera scelta , dunque della libertà , allora manifesteremo il Signore cioè , lo renderemo vivo e non solamente a noi stessi ma anche agli altri. Manifestare il Signore implica amare , voglio qui ricordare la celebre frase del sarcerdote biellese don Antonio Ferraris che si può leggere nell’epigrafe incisa sulla lapide del suo sepolcro : “ … se possiederete la carità , manifesterete il Signore …. “ . Quando si ama , quando si possiede amore , carità allora si manifesta il Signore cioè lo si rende presente , vivo , visibile , lo si testimonia , se ne afferma la reale presenza ed esistenza : “ … perché Dio è amore … “ scrive San Giovanni nella sua prima lettera (4,8 ) Deus caritas est . Se dunque manifestiamo il Signore , se manifestiamo amore , carità è perché ci identifichiamo in coloro che annunciano , che sono mandati , inviati ( apostoli e angeli ) a proclamare il messaggio che è alla base del nostro credo , che ne è l’origine , che lo fonda : l’amore che è verità, perché l’amore senza verità non ha senso , vita , non ha ossigeno , non respira , non cresce , non si espande , non si tramanda , non genera ; dunque dove è presente l’amore è presente anche la verità che rende liberi secondo quanto afferma Gesù nel Vangelo di Giovanni ( 8,31-32 ) : “ … Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli ; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi … “ . Non solo fratelli , ma scorrendo i versi del profeta , scopriamo , veniamo a conoscenza che se possediamo il Signore allora si può gioire (Is.61,10 ) : “ … Io gioisco pienamente nel Signore,la mia anima esulta nel mio Dio,perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza,mi ha avvolto con il manto della giustizia …” parole che fanno eco alla seconda lettura tratta dalla prima lettera che San Paolo apostolo inviò alla comunità cristiana che era in Tessalonica ( 5,16 ) : “ …. siate sempre lieti … “ . Quando , dunque , sono gioso e lieto ? Quando sento di essere l’uomo mandato , inviato da Dio , latore di un suo messaggio : “ … Venne un uomo mandato da Dio … venne come testimone per dare testimonianza alla luce , perché tutti credessero … “ si è proclamato nell’odierna lettura del Vangelo . Si è lieti e si gioisce perché si è inviati ; coloro che vivono e recano il messaggio , e proprio perché si vive il messaggio che si predica ,si prega interrottamente e si rende grazie per ciò che si ha e che si vive perché questa è la volontà di Dio : “ … pregate interrottamente , in ogni cosa rendete grazie , questa infatti è la volontà di Dio … “ si è ascoltato nella lettura del Vangelo . La fedeltà alla Parola deriva da una libera scelta , dall’esercizio della libertà di scegliere ,di ascoltare , di accogliere e di trasmettere un messaggio che si ritiene veritiero : “ … Ascolta Israele : il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte … “ . ( Dt.6,4-9 ) Siamo dunque posti , voluti , desiderati , introdotti da Dio al centro di un grande progetto di amore, di una grande attenzione da chi tutto può , alfine che ognuno di noi discepoli tutto possa come Paolo scrisse alla comunità cristiana che era in Filippi ( 4,13 ) : “ … Tutto posso in colui che mi dà la forza … “ e ciò che possiamo , ciò che ci è richiesto è di vivere il progetto di Dio , di divulgarlo , di propagarlo , di diffonderlo e di attuarlo al fine di : “ … consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio … “ scrive Paolo alla comunità cristiana che era in Corinto . (2 Cor.1,4 ) Nel solo atto di ascoltare la Parola essa penetra in noi . L’ascolto diviene atto , portiamo dentro di noi la forza , ne facciamo esperienza , attraverrso le nostre orecchie possiamo toccare la potenza di Dio come l’emorroissa toccò il mantello di Gesù nel racconto di Marco ( 5,27-29 ) “ … gli toccò il mantello … e subito …. sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male …. “ e come la donna sente entrare in lei la forza , Gesù avverte che da lui la forza entra in lei ( Mc.5,30-32 ) : “ … subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò …. per vedere colei che aveva fatto questo … “ . Ecco l’apostolato , ecco il crattere e la natura degli angeli .