APOTEOSI DELL'INFLAZIONE.... 1000 EURO PER UNA CENA

16.12.2014 08:18

Se ieri, ho sentito il dovere di solidarizzare con il mio sindaco oggi mi sento il dovere di porgli una domanda a cui avrei proprio piacere rispondesse. Chiedo se in coscienza approva che per finanziare il partito al quale appartiene, o se non vi appartiene è comunque stato appoggiato nelle ultime elezioni amministrative che lo hanno visto vincitore, e in un momento come questo dove, la pensione minima è una vergogna e dove un governo non riesce neppure a garantire ai suoi cittadini uno dei primi articoli della Costituzione, cioè il lavoro, né riesce a garantire ai giovani di vivere dove si è nati, e riprendendo quanto sopra chiedo se è etico organizzare cene dove il coperto ha un prezzo minimo di euro mille. Io non mi sentirei rappresentato da un leader che organizza per finanziare se stesso cene del genere. Il PD tempo fa lodava la campagna elettorale  del presidente Obama, raccontando che la gente inviava uno o pochi dollari per via postale. Mi piacerebbe vedere la faccia dei vecchi comunisti che oggi militano nel partito democratico, che ricordano sicuramente il segretario Berlinguer con la giacca troppo larga o troppo stretta, e a volte spettinato, o i vecchi democratici cristiani che ricordano sicuramente la figura di De Gasperi, che scriveva al suo direttore spirituale chiedendo se fosse lecito nella sua qualità di presidente del consiglio accettare un maglione fattogli pervenire da un industriale tessile. Oggi i tempi sono cambiati ma io, e credo anche il sindaco siamo figli di quei tempi ed io provo vergogna che l’attuale presidente del consiglio non solo accetti che si organizzino a suo nome cene di questo tipo che umiliano la povertà e che sieda a tavola con gente che spende e possa spendere mille euro per un antipasto, un primo, un secondo, frutta, dolce, caffè e digestivo. Tra l’altro pare che tra questi conviviali vi fossero anche personaggi coinvolti nella “questione romana”. Il presidente del consiglio benchè non eletto da quei vecchi comunisti e da quei vecchi democratici cristiani dovrebbe sentire il dovere come uomo e come rappresentante di un popolo oggi sofferente di sedersi alle mense aziendali o alle mense caritas, o alle mense delle case di riposo tutti i giorni, lì consumi i suoi pasti il primo cittadino con l’ultimo dei cittadini. Sentite cosa afferma Enzo Bianchi nelle lectio divina di cui si faceva riferimento ieri:< l’idolo che regna nel mondo toglie la libertà, annulla la responsabilità tra gli uomini e Dio e nelle relazioni degli uomini tra loro, nega sempre l’orizzonte comunitario ed enfatizza, al contrario l’individuo e le sue voglie. Nel linguaggio giovanneo è questo il mondo per il quale Gesù non può pregare (cfr Gv 14,9), lui che dà la vita e prega per tutti gli uomini. E infine l’idolo- non lo si dimentichi- ha anche un’efficacia politica: seduce il mondo e crea le maggioranze che possono ricercare e applaudire “l’Uomo che amiamo di più”, il “grande Timoniere”… Allora si afferma il culto della personalità e la politica è abile nell’instaurarlo, perché sa che l’idolo è politicamente efficace>.  Liberatorie per noi cristiani sono le parole di Gesù:” non sia così tra voi”. Anche su questo fatto in questo impegnatissimo periodo delle sue visite pastorali avrei voluto sentire un commento del presule di questa diocesi.