... Apriamo il cuore allo Spirito ...

02.01.2021 16:48 Con forza , e con la forza della seduzione , come si legge nel libro del profeta Geremia ( 20,7 ) : “ …. Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre ; mi hai fatto forza e hai prevalso … “ così la Parola , Dio , il Verbo , come riporta l’evangelista Giovanni nel prologo del suo Vangelo , è entrata nel nostro esistere , è divenuta parte del nostro essere fratelli cristiani , perché , in riferimento al Verbo , alla Parola , a Dio , al Cristo : “ … tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste … “ così si è poc’anzi proclamato nella terza lettura di questa seconda domenica dopo la solennità del Natale di Nostro Signore Gesù Cristo . Esistiamo , siamo per la Parola , conseguenza della Parola e della cultura che essa promana , che essa espande che da essa ha origine . La Parola dunque come inculturazione , come parte del processo di inculturazione, cioè il procedere dell’assimilazione della cultura d’appartenenza , del sapere , della conoscenza , della scienza , della coscienza che da essa , dalla Parola deriva , scaturisce nel processo di socializzazione dell’individuo, di ognuno di noi . Fratelli , si cresce con la Parola , si diviene adulti , si matura con la Parola, sotto la sua ombra , sotto l’ombra della Parola : “ … Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo … “ riferì l’angelo Gabriele alla Vergine ( Lc.1,35 ) e ciò che è accaduto , accade anche a noi fratelli , se tesi , protesi all’ascolto, all’interiorizzazione , all’ assimilazione della Parola , alla sua adesione . Maria ascolta , comprende , interiorizza e asseconda la Parola sino al gesto estremo di portarla fisicamente in sé, dentro di sé , la fa sua , ne diviene parte , dipendente da un legame affettivo viscerale . La Parola in Maria è trasformante , una trasformazione totale dal piano fisico a quello intellettuale , a quello psicologico e spirituale tutta la sua persona di credente è interessata , corpo , anima , spirito , divinità . Maria non sarà più la stessa , dopo l’incontro con la Parola e l’accettazione della Parola ,ella diverrà altro , sarà unita e unità con Dio . La Parola è dunque forza che se ascoltata , compresa e assecondata prevale , dilaga e trasforma , ricapitola , trasfigura e identifica , eleva . Scrive Papa Francesco nella Lettera Apostolica Scripturae Sacrae Affectus ( pag.26 ) redatta a ricordo del XVI centenario della morte di San Girolamo : “ … E’ nella Sacra Scrittura che , mettendosi in ascolto , Girolamo trova se stesso , il volto di Dio e quello dei fratelli , e affina la sua predilizione per la vita comunitaria …. “; egli, Girolamo , il Santo Dottore della Chiesa che alla Parola ha dedicato tutta la sua esistenza e nella Parola ha trovato o meglio ha scoperto la sua vera identità , la sua identità originale . Nelle poche pagine pubblicate papa Francesco cita tra le tante opere l’Esortazione Apostolica Postsinodale del suo predecessore Benedetto XVI nella quale afferma ( n.30 ): “ … La Bibbia è stata scritta dal Popolo di Dio e per il Popolo di Dio, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo. Solo in questa comunione col Popolo di Dio possiamo realmente entrare con il «noi» nel nucleo della verità che Dio stesso ci vuol dire … “ e quanto affermato dal Pontefice emerito è in continuità con la Costituzione Dogmatica Sulla Divina Rivelazione ( Dei Verbum ) del 18 novembre 1965 in cui al Capitolo III (11 ) si legge : “ … Le verità divinamente rivelate, che sono contenute ed espresse nei libri della sacra Scrittura, furono scritte per ispirazione dello Spirito Santo . La santa madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché scritti per ispirazione dello Spirito Santo (cfr. Gv 20,31; 2 Tm 3,16); hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa per la composizione dei libri sacri, Dio scelse e si servì di uomini nel possesso delle loro facoltà e capacità , affinché, agendo egli in essi e per loro mezzo , scrivessero come veri autori, tutte e soltanto quelle cose che egli voleva fossero scritte … “. Se Giovanni nel Prologo del suo Vangelo afferma che Cristo è Parola , Verbo , Paolo nella lettera indirizzata alla comunità cristiana che era in Colossi (2,3 ) ritiene che in Cristo : “ … sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza … “ un invito dunque aperto ed esteso a chiunque si pone alla ricerca e allo svelamento di misteri e tesori , e sant’Ippolito nel suo trattato “ La confutazione di tutte le eresie “ del Verbo scrisse : “ … Noi crediamo al Verbo di Dio . Non ci appoggiamo su parole senza senso , né ci lasciamo trasportare da improvvise e disordinate emozioni o sedurre dal fascino di discorsi ben congeniati , ma invece prestiamo fede alle parole della potenza di Dio … “ . Ecco perché si legge nella prima lettura tratta dal libro del Siracide che la Liturgia della Parola ha oggi proposto : “ … La sapienza …. in Dio trova il proprio vanto … “ e la sapienza è potenza , chi sa ,è , dunque può . Vi riporto una preghiera che una sposa , salita agli onori degli altari con il marito, insegnò ad un suo figlio divenuto monaco trappista : “ … Signore tu sei , tu puoi , tu vedi , tu provvedi … “ è la sintesi del nostro credo . Vi invito fratelli cristiani a riflettere su quanto Il Santo Padre ,acutamente, nella sua Lettera Apostolica ( pag.30 ) citando uno stralcio del messaggio redatto in occasione della XXIV solenne Seduta pubblica delle Pontificie Accademie il 4 dicembre dell’anno 2019 nel quale la Chiesa è stata definita : “ … luogo dove il sapere diventa servizio , perché senza un sapere che nasce dalla collaborazione e sfocia nella cooperazione non c’è sviluppo genuinamente e integralmente umano … “ . Alla Parola dunque è associata la sapienza e la scienza , il servizio e la collaborazione e nel prosieguo della lettura dello scritto , il santo Padre ( pag. 33 ) pungola i fedeli con queste parole : “ … chi vive di ascesi e di preghiera venga sollecitato a dedicarsi all’assiduo travaglio della ricerca e del pensiero … “ . Scienza , conoscenza dunque la Parola è oggetto e nello stesso tempo soggetto di ricerca e pensiero , di fede e ragione perché annota ancora papa Francesco ( pag.33 ) : “ … il sapere è valido religiosamente solo se fondato sull’amore esclusivo per Dio , sulla spoliazione di ogni umana ambizione e di ogni mondana aspirazione … “ . A conclusione di questo ragionamento fratelli , mi permetto solamente di accennare , quindi di sfiorare un aspetto che avrebbe bisogno di maggior spazio e approfondimento : il linguaggio che è unione ,fusione , mescolanza , commistione di suoni ( la voce ) e parole ( ciò che è logicamente pensato dunque anchscritto ). Santt’Agostino in un suo discorso ( n.239 ) sull’affermazione dell’evangelista Giovanni (1,1 ) : “ … In principio era il Verbo … “ che oggi abbiamo sentito solennemente proclamare nella lettura della Parola del Signore, afferma che “ … Giovanni è la voce che passa , Cristo è il Verbo eterno che era in principio … “ e prosegue “ … Se alla voce togli la parola , che cosa resta ? Dove non c’è senso intelleggibile ( che è quello che l’intelletto comprende ) ciò che rimane è semplicemente un vago suono . La voce senza parola colpisce bensì l’udito , ma non edifica il cuore … “ e vi invito , fratelli cristiani , a meditare ciò mentre vi propongo questa citazione lapidaria che Papa Francesco , nel suo scritto , prende a prestito da Ludwig Wittgenstein ( 1889 - 1951 ) filosofo , ingeniere , logico austriaco : “ … i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo … “ e Girolamo nel Prologo al commento del profeta Isaia afferma : “ … Ignorare le Scritture significa ignorare Cristo … “ e se Cristo è via, verità e vita ignorandolo , volontariamente si limita quel divenire che è il sapere dunque si rinuncia al futuro e se ci si preclude il futuro è perché già non si vive il presente , dunque non si è vissuto il passato . Apriamo il cuore allo Spirito .