... ascoltare e farsi ascoltare ....

24.09.2022 14:49 Fratelli quando Gesù invita i farisei ad ascoltare Mosè e i Profeti : “ ... Hanno Mosè e i Profeti ascoltino loro .... “ è stimolo a rivolgersi alla Parola , a dipendere dalla Parola , la Parola che oggi XXVI domenica del Tempo Ordinario abbiamo ascoltato . Con la Parola , attraverso l’ascolto e l’esercizio della Parola possiamo definirci cristiani e veniamo riconosciuti cristiani ,assumiamo l’identità propria del discepolo che è quella predicata da Gesù immediatamente dopo aver lavato i piedi ai dodici , ai discepoli , prima comunità cristiana che si raccolse attorno al maestro che visse con il Maestro e del Maestro : “ .... Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri ... “ ( Gv.13,34 ) . Fratelli ascoltare Mosè e i Profeti è un impegno sì gravoso ,ma è la strada verso la realizzazione di se stessi,la strada in direzione dell’eternità che inizia qui subito durante la nostra esistenza attraverso il continuo cambiamento . L’eternità si acquista attraverso il continuo cambiamento di se stessi già in vita , attraverso duqnue la purificazione del nostro comportamento che imprime carattere all’eternità : ciò che siamo in vita rieccheggia per l’eternità . Questo nostro dinamico atteggiamento ( appunto l’attitudine , la disposizione al continuo cambiamento ) è ciò che auspica l’apostolo Paolo nella seconda lettura poc’anzi proclamata con l’esortazione rivolta al discepolo Timoteo : “ ... combatti la buona battaglia della fede , cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni ... “ . Il nostro cambiamento , la via all’eternità, la via per l’eternità è professata quando recitiamo comunitariamente ciò in cui crediamo ,il nostro credo ,la professione di fede pronunciata durante la celebrazione dell’Eucarestia e più precisamnete tra poco , al termine dell’omelia , di questa riflessione . Fratelli si cambia anche solo con l’intenzione, il proposito di cambiare , d’altra parte l’apostolo ( e attraverso di lui il Signore ) ci esorta a dare una svolta radicale alla nostra vita , sono sue queste parole : “ ... combatti la buona battaglia della fede ... “ è l’esoratzione ad un cambiamento radicale di mentalità, che l’apostolo Paolo auspica per la comunità cristiana che era in Roma : “ ... Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto ... “ ( Rom.12,2 ) e, proseguendo nella lettura della lettera , viene suggerito , indicato un metodo , il metodo : “ ... fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi. Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non fatevi giustizia da voi stessi .... Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male ... “ . Questo significa ascoltare Mosè e i Profeti , dare una svolta radicale e definitiva alla nostra esistenza, per se stessi in primis ma anche per gli altri , per essere di stimolo al cambiamento degli altri come avvenne ad Antiochia dove : “ ... per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani ... “ si legge negli Atti degli Apostoli (11,26 ) . Amare , amare se stessi ,gli altri e l’Altro soddisfa , appaga e identifica . Ma c’è di più ascoltare Mosè e i Profeti , l’ascolto della Parola , della Parola di Dio introduce in una nuova realtà , che altro non è che la stessa realtà che viviamo ma trasfigurata , cioè rileggere ,rielaborare , ridefinire la nostra esistenza alla luce della fede che apre a quel mondo che non si vede , invisibile agli occhi ma non al cuore . Si legge nel 1 libro di Samuele ( 1 Sam.16,7 ) : “ ... L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore ... “ e S.Paolo definì la fede ( Eb.11,1;3 ) : “ ... fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono. Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede ... “ . La Parola dunque è visione , possibile visione se la si ascolta , se si ascoltano Mosè e i Profeti . E’ in questa realtà , in questa visione che si comprende l’incomprensibile ecco perché Gesù nella parabola fa dire ad Abramo : “ ... se non ascoltano Mosè e i Profeti non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti ... “ . La Risurrezione dai morti è ,per questa nostro mondo, per la realtà di questo mondo ,incomprensibile perché non spiegabile , non esperibile . Ben diversa per la nuova realtà , la realtà che siamo invitati a vivere con l’aiuto della fede , in cui il l’invisibile è visibile , lo sperabile è attuabile , la morte è vinta . Scrisse San Paolo nella sua prima lettera indirizzata alla comunità che era in Corinto ( 15,21 ) : “ ... se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti ... “ e prosegue Paolo nella sua lettera ( 1 Cor.15,54-57 ) : “ ...Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: Dov'è, o morte, la tua vittoria?Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge ... “ e la legge è la Parola , dunque conclude l’apostolo : “ ... Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! ... “ . Fratelli questa riflessione per invitarvi ad ascoltare, che è il tema di tutta la Sacra Scrittura , perché la scrittura la si ascolta, si è invitatai ad ascoltarla a viverla e a trasmetterla infatti si legge nel libro del Deuteronomio ( 6,4-9 ) : “ ... Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte ... “ e qualche millenio dopo nel prologo della la Regola San Benedetto esortava i suoi discepoli con queste parole : “ ... Ascolta, figlio, i precetti del Maestro, e porgi le orecchie del tuo cuore, e ricevi di buon volere l’avvertimento del savio padre, ed efficacemente lo adempi; perchè con la fatica dell’obbedienza tu a Lui ritorni, da cui con inerzia della disobbedienza ti eri dilungato ... “ e, fartelli cristiani , etimologicamente per obbedienza deve intendersi prestare ascolto a colui che ci sta dinnanzi , prestare ascolto a colui che parla , alla Parola , alla Parola di Dio , che nella nuova realtà , la vera realtà ci sta dinnanzi per farsi ascoltare e per ascoltare .