ASSESSORE IN MAGLIA GIALLA

09.07.2014 11:45

Leggo e commento, l’intervista che l’assessore ai Lavori Pubblici ha rilasciato al giornale diocesano (in data 08-07-’14)

Non sono affatto d’accordo  nel definire “per partito preso” (come lo definisce nell’intervista l’assessore) l’eventuale blocco dei lavori sulla Piazza Duomo. Che si facciano, se si devono fare, ma non si definisca  il dibattito che si è creato intorno alla piazza “per partito preso” perché è mia opinione, condivisa, che quei lavori sono di fatto un insulto alla dignità di coloro che oggi, (e posso affermare che in un modo o nell’altro interessa la dignità di tutti), patiscono questa crisi economica e più ancora di valori. Sperperare denaro pubblico in faraonici progetti privati, in tempi come questi è una vergogna e non “per partito preso”; l’indifferenza e la scarsa attenzione della classe politica nei confronti delle classi più deboli è palpabile e traspare nelle dichiarazioni dell’assessore che sogna “il mondo che non c’è” il mondo di Peter Pan, i nonni con i nipotini e i disabili in questa società sono condannati: i primi a mantenere figli e nipoti dilapidando i risparmi di una vita con la prospettiva di non poterli usare per se stessi, e i disabili che giornalmente devono lottare per pretendere e farsi riconoscere diritti che gli spettano.

Migliorare il progetto come dichiara l’assessore e titola il giornale diocesano? Rimettere la mani su un progetto significa la lievitazione dei costi e snaturarlo e questo l’assessore lo sa bene. L’iter è assegnare il rimpasto ad un altro professionista, come da decenni si è fatto e si sta facendo in questo nostro Paese, ed in ciò l’assessore dimostra di avere vecchie vedute, di essere prevedibile, scontata e non certo novità. Definire con sufficienza e supponenza “grigio” il progetto redatto da un suo collega, l’arch. Sorrenti dal quale potrebbe imparare, è grave e triste sotto il profilo deontologico, cioè quella regolamentazione etica tra professionisti iscritti allo stesso Albo, ed è una caduta di stile che imbarazza il Sindaco della città da cui l’assessore ha solo ricevuto una delega, cioè agisce solamente per conto del Sindaco. Le dichiarazioni rilasciate spero e credo siano a titolo personale. Ribadisco con forza che i soldi pubblici non possono andare a favore della proprietà privata, perché la piazza è privata e non pubblica, il tempo dei favoritismi è finito, e se non lo è deve finire. La diocesi cerchi i finanziatori della piazza tra i suoi fedeli e chieda l’elemosina all’intera città per gli ultimi e non per i primi, cioè se stessa.

Siccome l’assessore vanta, come tanti, l’appartenenza al mondo cattolico, come prete consiglio di meditare uno dei motti di S.Filippo Neri “volare basso” cioè umiltà, nei confronti del suo collega l’arch. Sorrenti, e del Sindaco dal quale ha solo ricevuto delega cioè fiducia. Inoltre è chiamata a garantire, tutelare e a dimostrare la laicità, perché come ha dichiarato il Sindaco, da cui lei dipende, la guida di questa città è di sinistra e per definizione laica e non clericale, (e devo affermarlo io che sono chierico?).

Le fughe in avanti all’inizio di una corsa, per usare un termine ciclistico in tempi di maglia gialla, sono pericolose e avventate, meglio stare nel gruppo, cioè stare al proprio posto.

donandreagiordano