.... Beati ...

14.08.2019 08:19 “ …. Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano …. “ , questa è la risposta di Gesù a quella che possiamo definire una provocazione partita dalla folla , dalla bocca di una donna : “ … Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato … “ . Queste parole tratte dal Vangelo di Luca che abbiamo sentito proclamare oggi nella Santa Messa vespertina della Solennità della Assunzione della Beata Vergine Maria dicono molto di Gesù , dicono tutto di Dio e dicono dell’uomo della sua , della nostra pochezza fratelli cristiani . Le attenzioni , i sentimenti , le attenzioni e i sentimenti di Gesù , di Dio , sono rivolti a coloro che sono oltre la sua ristretta cerchia famigliare , nella fattispecie sua madre la Vergine Maria, che è la sottointesa da quella voce proveniente dalla folla . In un altro passo del Vangelo Gesù aveva sentenziato ( Mt. 9,12 ) : “ … Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati …. “ . Lo ha detto Gesù , lo ha detto a noi che volgiamo le nostre attenzioni in direzione di coloro che essendoci proposti a modello noi eleviamo a nostro modello , noi che celebriamo i sani , disdegnando i malati , ma soprattutto non riconoscendo , la nostra condizione , il nostro ruolo , che è quello dell’ammalato , del bisognoso , del bisognoso di Dio , del bisognoso di salvezza . Non comprendiamo che l’aggettivo o il sostantivo “ Beati “ è rivolto da Gesù a noi , è rivolto da Dio a noi , e non alla Vergine Maria . Chi indica come beata la madre di Gesù è una voce dalla folla , è la voce della folla , perché la folla , la turba di uomini , pensa come gli uomini e non pensa come Gesù , secondo Dio ( Mc.8,33 ) : “ … Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini … “ rimprovera il Signore i ragionamenti , i pensieri di Pietro . Dio spinge ognuno di noi a scoprirsi di fronte a lui , a spogliarsi a rinunciare ad ogni incrostazione che ci ricopre perché chi ama , ama ciò l’amato è , ama la sua integrità , la sua unicità corpo , anima , spirito , ama ciò che ciò l’amato è e non ciò che dovrebbe essere o come potrebbe apparire . Il beato è , per definizione , colui che gode o si suppone e si spera goda , la visione di Dio in paradiso , ma si intende anche colui che è felice , colui che è capace di godere di una felicità piena e tranquilla . Il beato è colui che è realizzato , che realizza , che concretizza , consegue , attua , traduce , esprime compiutamente le proprie potenzialità e aspirazioni . E’ questo , beato , un termine , un concetto che si perde nella notte dei tempi infatti , anticamente furono chiamate Isole dei Beati un gruppo di mitiche isole, immaginate ai confini del mondo nell’Oceano, dove secondo alcune tradizioni greche risalenti ad Esiodo poeta del VII secolo a.c. ,risiedevano taluni eroi che il destino di morte aveva risparmiati ; e queste tradizioni al tempo di Gesù erano già conosciute . Gesù indica noi beati , dice a noi beati , si rivolge a noi chiamandoci beati . Siamo dunque noi fratelli cristiani , secondo Gesù , secondo la Tradizione i nuovi eroi , coloro che il destino di morte ha risparmiato . Noi dunque siamo eterni , la nostra attenzione deve essere rivolta a noi stessi e non tanto agli atri , è necessario che ci rendiamo conto , che prendiamo atto , coscienza di ciò che potenzialmente siamo e trasformare la potenza che è in noi in atto , realizzare le nostre poetenzialità che sono doni di Dio , è moneta sonante , sono i talenti , sono il nostro talento , ciò che valgo per l’Altissimo . Abbiamo la responsabilità di realizzare ciò che è in noi , ciò che Dio ha posto in noi , ciò che Dio ha investito in noi e per noi . Dunque la nostra responsabilità è far maturare , nei tempi opportuni , il seme che è stato posto in noi , noi che siamo terreno , humus , terra perché tratti dalla polvere come si legge nella Genesi . Noi in cui è stato messo a dimora , è stato seminato quel seme . Noi siamo stati scelti come terreno produttivo , ecco perché beati , per far nascere , crescere , fruttificare quella spiga che reca in sé i frutti dunque altri semi , perché il seme posto in noi si tramandi , sia Tardizione , possa diventare Tradizione , continuità . Come afferma Gesù siamo dunque beati , siamo eroi , siamo eterni , siamo terreno fertile se ascoltiamo e osserviamo la parola di Dio : “ …. Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano …. “ . La voce che sale dalla folla , dunque la voce della folla , la vox populi , dunque la vox Dei , nel caso spedifico ci insegna che il popolo ripone , demanda ad altri le sue aspirazioni , non le fa sue , non ha il coraggio di viverle , a spetta che altri le vivano e le incarnino per poi bearsi di loro , celebrare loro . La donna della folla , come ogni suo componente , non comprende che è lei beata . La donna parla per la folla , non ha identità , non vuole avere identità , non esprime la prorpia identità , preferisce rimanere confusa . Protetta dalla folla si ritira , si nasconde nell’ anonimato , perché la sua voce sia la voce di tutti , sia una voce anonima di una folla anonima , di un ente , di un qualche cosa privo di una identità propria . Le intenzioni di Gesù al contrario sono spingere ognuno di noi , dunque ogni componente di quella folla , ad uscire dall’anonimato a identificarsi, a proclamare e ad assumere la propria identità, ad essere , a qualificarsi per ciò che si è , perché ognuno di noi fratelli cristiani se ascolta e mette in pratica la parola di Dio , diviene suo figlio , e se figlio di Dio , in Dio è Dio . Matteo ( 12,49-50 ) annota queste parole di Gesù : “ … Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: « Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre » … “ . Non può , non può restare anonimo chi è figlio di Dio , non è possibile , è Gesù stesso a rincuorarci con queste parole raccolte da Luca nel suo Vangelo ( 11,11-13 ) : “ ….. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? … “ . L’uomo , che preferisce rimanere anonimo , nascosto e protetto dall’anonimato della folla non comprende e non vuole comprendere l’amicizia che Dio gli offre , non vuole avvalersi della sua presenza , né ascoltare la sua parola , né riconoscere la sua opera , eppure Agostino nel suo Commento sui salmi osserva che Dio : “ … Promise agli uomini la divinità , ai mortali l’immortalità , ai peccatori la giustificazione , ai disperati la glorificazione . Sembrava però incredibile agli uomini ciò che Dio prometteva : che essi dalla loro condizione di mortalità di miseria , di debolezza , da polvere e cenere che erano sarebbero diventati uguali agli angeli di Dio “ … malgrado ciò l’uomo continua a preferire l’anonimato , a condannarsi all’anonimato , lui che è ritenuto da Dio , Beato .