Biella papalina

20.06.2017 16:08 Nei mesi scorsi il papa si è recato in vista alla città di Genova e ha parlato , tra le tante cose , anche di lavoro . Per il santo Padre Il lavoro è una priorità , è fattore di dignità . Ricordo che in una delle primissime uscite del suo pontificato ,in Sardegna presso il santuario di Bonaria , anche allora toccò l’argomento … segno di un problema risolvibile , ma irrisolto malgrado le rassicurazioni o meglio le menzogne dei governi , che in questi anni ( dopo la visita in Sardegna del santo Padre ) si sono e si stanno succedendo al ritmo delle stagioni . Anche il territorio biellese è stato testimone in questi anni di crisi e recessione che ha colpito o meglio massacrato il mondo del lavoro ….. dunque la dignità dei suoi abitanti . Biella è lo spettro di ciò che era negli anni della mia giovinezza ; molti hanno perso e più ancora , molti sono privati ancor primas di farne esperienza della loro dignità : il lavoro . Il giornale cattolico biellese è da mesi che si augura e spera in una visita del santo Padre al Santuario di Oropa nell’anno 2020 , e ad alimentare ciò è l’orinario di questa diocesi , che spera così di trasformare la sua uscita di scena con i botti ( il prossimo anno compirà i 75 anni e convenzionalmente dovrà rassegnare le sue dimissioni ma “ brama “ di essere confermato sino all’anno 2020, anniversario dell’incoronazione dell’effige della Madonna che si venera al monte di Oropa ) . Ma non è il solo a sperare nella visita papale , l’altro attore è il consiglio episcopale , un pool di prelati in carriera che così spera, mira , sogna , sgomita per mettersi in evidenza per un possibile , quanto mai improbabile posto come candidati nelle future nomine episcopali . Il quadriunviro che gestisce il potere in diocesi , o meglio la troica che serve il monarca , dovrebbe spiegare , in caso di visita del santo Padre , al santo Padre stesso , come in questi anni abbiano affrontato il problema del lavoro dunque della dignità del santo popolo di Dio ,in questa sperduta diocesi . La diocesi , in questi anni , si è prodigata a piazzare pensionati e volontari, anzichè assumere giovani negli uffici diocesani . Questi nominati possono percepire o non percepire rimborsi o stipendi , questo non ha nessuna importanza ….. ma per dovere morale (soprattutto i pensionati ) dovrebbero prestarsi a far la spesa per gli invalidi , o far attraversare sulle strisce pedonali gli scolari all’uscita dalle scuole , ma non portare via possibili posti di lavoro a chi o è disoccupato o non è neppure entrato nel mondo del lavoro e ordinario e suoi collaboratori dovrebbero , per dovere morale e per principi cristiani , prodigarsi per la giustizia sociale e non particolare . Parimenti coloro ai quali è richiesta collaborazione , nei termini di cui si è detto , se cristiani ,l proprio perché sostenitori e propagatori dei principini cristiani di giustizia sociale e morale dovrebbero astenersi dall’occupare quei posti di lavoro a favore di giovani per fare in modo che ne emerga la dignità di entrambi . L’avvio del processo di maturazione della dignità , esserne protagonisti , esserne divulgatori è sana educazione ,è atto pedagogico , è sapersi valutare dunque mettersi da parte , perché se il seme non muore non porta frutto , caro signor ordinario . Il seme conservato è sterile è una monade , è anti politica ……. questo è il governo di questa diocesi …. non agisce per il bene comune … ma per il bene dei soliti noti …..