BUONGIORNO ECCELLENZA
Vi racconto ciò che è successo ieri, venerdì mattina, cari amici di Chiesa Controcorrente. Verso mezzogiorno con un vecchio conoscente ho incrociato il mio vescovo e educatamente, e direi anche con una certa enfasi l’ho salutato con un: “Buongiorno eccellenza”, ricevendo da lui un cenno con il capo e un impercettibile movimento delle labbra: potremmo dire ha risposto a grugno duro. Subito sono andato con la mente ad un incontro avuto tempo fa con il suo vicario. Mi rimproverava le mie dimissioni da amministratore di Campiglia Cervo,che già vi raccontai. Diceva che quando si ha una ferita e parlando indicava sul dorso della sua mano, un’ipotetica zona dove questa ipotetica ferita poteva essere presente, diceva che se la ferita fosse guarita, e specificava che la ferita poteva anche non guarire, ebbene se la ferita fosse guarita, si rimarginava, avrebbe comunque lasciato un segno, una cicatrice, che avrebbe ricordato l’evento che l’aveva causata. Chiaramente, ho capito che il mio atteggiamento è una ferita aperta, sanguinante, sicuramente purulenta, e forse già in necrosi, una ferita cioè che può condurre alla morte. Sentite cosa scrive Geremia, Parola di Dio, al capitolo 31 , al termine del versetto 34: “ Io perdonerò le loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato”. Questo versetto è ripreso poi da Paolo nella lettera agli Ebrei (10,17) Parola di Dio. E continuando con la Parola di Dio un versetto del salmo 103 sentenzia:” Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità”. Vi risparmio le citazioni evangeliche, che sono un continuo richiamo alla misericordia. Circa le dichiarazioni del vicario, non entro in merito a questa reiterata ignoranza delle Scritture, e come afferma Girolamo, S.Girolamo, padre della Chiesa, l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo. A parte che ritengo il mio atteggiamento nei confronti del vescovo non certamente una colpa né un peccato, né tanto meno necessario di perdono, ritengo però che lui sbagli, abbia sbagliato e continui a sbagliare e come don Milani asserisco che è uomo, (il vescovo), e come tale sbaglia e sono convinto che non ci sia ragione di stato che copra o giustifichi i suoi sbagli e ritengo che il non volere dialogare, il negare il rapporto non gli renda onore. Io non appartengo a questa chiesa con la c minuscola. Cosa me ne faccio di una struttura che con le sue sovrastrutture giudica e condanna? Io appartengo alla Chiesa che perdona e usa misericordia lontano da questa mi sento perduto, lontano dall’altra mi sento salvo.