BUONISMO A BUON MERCATO, PER SMUOVERE IL PORTAFOGLIO

30.12.2015 06:56

Ho meditato la Parola nella festa dei Santi Innocenti Martiri, una strage assurda ordita dalla ferocia di un re : Erode . Il fatto , la cronaca , è riportata dall’Evangelista Matteo al capitolo II ai versetti 13-18 del suo Vangelo . Ho escluso , come oggi è uso fare in questa ricorrenza, l’accostamento della strage con la morte dei migranti o dei bambini migranti sulle rotte marine verso il nostro continente . Non c’è attinenza con ciò che accadde in Galilea , con i fatti di cronaca di questi ultimi tempi , il forzato accostamento è il buonista tentativo , a buon mercato , che mira a smuovere i sentimenti della gente e soprattutto il portafoglio , scusate la schiettezza , sempre si specula sempre si va verso il dio denaro che tutto mette a posto , tutto  quieta . La strage premeditata da Erode è il tentativo di strappare da questo mondo l’opera di Dio : il credere , si legga a tale proposito il capitolo VI di Giovanni . Uccidere Dio non è eliminare l’avversario , un avversario , ma togliere all’uomo la possibilità di credere , strappare violentemente Dio dal cuore dell’uomo , dunque strappare violentemente la possibilità dell’uomo di essere libero di esprimere la sua interiorità , la sua intimità ,la possibilità di volare su ali d’aquila , di osservare il mondo come solitamente non si osserva e viverlo come solitamente non si vive . Il credere è libertà , verità e fantasia in una parola il credere …. l’opera di Dio . Dio usa, ha usato libertà , verità e fantasia nella creazione , nel creare questo universo dove noi siamo parte attiva … e non solo spettatori , parte passiva . Dio crea liberamente , dunque la creazione , in ogni sua parte ha in sé , porta in sé l’impronta della libertà , la creazione è dunque espressione della libertà ; nella creazione è impressa la verità che altro non è che lo schietto riconoscere ciò che si è e ciò che è , cioè l’evidenza …. ciò che cogliamo , che percepiamo , che osserviamo . La fantasia è l’impronta di Dio nella creazione ben colta e rappresentata dagli artisti ; con la libertà e la verità , è la parte geniale che l’uomo coglie , percepisce e sintetizza con lo stupore  e il sorriso, manifestazione esteriore della gioia … la fantasia è gioia dunque realizzazione . Ogni essere creato è libero , non ha creato Dio, per l’uomo , barriere o confini , ogni essere è creato perché tenda alla verità , sia orientato alla verità , cioè deve essere ciò che è e che deve essere , il contrario di ciò è la schiavitù , è rendere e rendersi dipendenti . Neppure nei gulag o nei campi di concentramento sono riusciti ad uccidere Dio , Dio lì non è morto , c’è chi , lì , ha trovato Dio cioè libertà , verità e fantasia . Il tentativo di uccidere Dio è dunque maldestro , perché in ognuno di noi è presente ,perché Padre , non si può escludere la paternità , ed in ogni ambito è presente perché Creatore , neppure l’annientamento dell’uomo, di tutta l’umanità non sarebbe l’annientamento di Dio . Oggi è in atto il tentativo di rendere Dio relativo , chiuderlo , circondarlo di una cappa di indifferenza, in un mondo , il nostro , dove il mercato tenta , sapientemente e subdolamente , di sostituire Dio , si cerca di rendere Dio un oggetto un bene che si può acquistare o esporlo  in bella mostra in una vetrina di un negozio o relegarlo nascosto  nella seconda fila di uno scaffale . Il mercato , l’economia , questo modo di intendere l’economia , è una forma che può anestetizzare dunque rendere vana l’idea di Dio nell’uomo , l’uomo può imparare a non sentirlo più : come ? Metodologicamente e sistematicamente  sostituendo il centro dell’interesse, quindi  proponendo l’uomo , se stessi a Dio ,è l’uomo che aspira al ruolo di creatore , creatore di se stesso , non la creatura del Creatore. I migranti sulle rotte verso il nostro continente oggi , rappresentano l’uomo che segue e persegue i grandi ideali che sono innanzitutto , la conservazione della vita che noi abbiamo invece consegnato alla buona tavola , cioè al gusto , al tatto , all’odorato , alla vista , allo smodato piacere, all’oltre misura , al di più , al superfluo . Questo oggi è per noi il modello di uomo , mentre per i migranti è la vita , l’uomo è vita , che rischia , naviga e approda per dare e portare vita , per essere , per trasmettere ciò che è , un essere vivente, vitale a differenza di noi esseri dormienti . Noi oggi rischiamo la vita nelle banche e moriamo per le banche , perché in noi non ci sono più ideali , ma morte . Siamo indifferenti a tutto , tutto per noi è relativo , è insieme essere e non essere , non conosciamo più il valore della vita , la vita per noi non è più un ideale  è divenuta virtuale cioè non esiste più in sé , non è più perché può anche non essere .

L’Esodo dei migranti è lo stesso Esodo descritto nella Parola , un popolo che cerca la sua collocazione che vuole riscoprire la sua identità e non una identità di massa ma individuale , quel viaggio ognuno lo compie per scoprire la sua individualità , in quel viaggio spera e crede , si affida e ha fede , fa esperienza di fede e di speranza dando prova della sue immense capacità che gli vengono dal Creatore che incute in loro forza , quella forza che a noi viene meno , perché non ne attingiamo più , più non beviamo di quell’acqua del pozzo della samaritana  . Quel viaggio è dunque dimostrazione e testimonianza di fede . Oggi noi , da nomadi siamo divenuti stanziali dunque abbiamo perso gli stimoli per cercare e scoprire la nostra identità e siamo in attesa di un Mosè , non capendo che ognuno di noi è quel Mosè che dà inizio al cammino , all’Esodo verso la terra promessa , in un viaggio che è dentro noi stessi , introspettivo e la sua durata è la nostra generazione … 40 anni e giunti si dovrà ancore combattere per la terra promessa . Rischiamo oggi di cancellare migliaia di anni di storia , di tradizione , un colpo di spugna , come ha fatto Erode per quella generazione , ha cancellato in un attimo con un crudele gesto di follia una generazione per affermare se stesso maledetto e non benedetto . Il discorso dunque è più serio di quanto non sembri, quella storia cruenta , al limite del credibile , discutibile  è significativa se trasfigurata se si guarda oltre il fatto , oltre l’evidenza , oltre il significato letterale . Non possiamo accostare i due fatti , la strage degli Innocenti e la morte dei migranti  sulle rotte dell’Europa , comodo è non volere affrontare due realtà drammatiche , ma distinte , non possiamo dimenticare la nostra condizione di credenti a fronte di un’altra condizione e non siamo migliori se ne affrontiamo una piuttosto che l’altra , tutto è lasciato, per Grazia di Dio , al nostro credere , cioè alla nostra libertà , alla nostra verità ed alla nostra fantasia .