C.V.D.
Come volevasi dimostrare! Se ricordate cari amici di Chiesa controcorrente vi avevo dato appuntamento a lunedì 22 giugno giorno del mio compleanno, secondo giorno d’estate, uno dei giorni più lunghi dell’anno per la risposta dell’associazione don Ferraris circa la mia richiesta a finanziarmi parte della talare. Ho aspettato il giorno più lungo dell’anno per dare più tempo al vicario generale che presiede l’associazione, ma non ha risposta, né lui, né qualcuno per lui (paternità, fraternità, famigliarità… delle “palle”). Preferiscono tenere stretta la cassa per i loro bagordi, le movide notturne nelle capitali d’Europa, le grandi abbuffate di Spotorno e gli alberghi a 4 stelle con saune e palestre che frequentano nei loro viaggi di piacere, sporcando il nome di un sacerdote che come traccia del suo passaggio ha lasciato a questa diocesi ciò che questa gente non lascerà mai, una vita sobria e di preghiera e un celebre motto: “ se possiederete la carità manifesterete il Signore”. Che non è certo il programma di questa diocesi. Questa diocesi non accetta questo motto, lo riproduce solo per attirare ignari finanziatori ( è lo specchio per le allodole, il miele per le mosche). Così sfruttano l’immagine di questo sacerdote per denaro, perché non sanno altro che amare il denaro e la vita comoda, la mondanità, le amicizie che contano, il potere. Non avrei mai preteso, né accettato un eventuale aiuto per l’acquisto della talare, mi aspettavo un passo, ma non si può pretendere nulla da chi non sa dialogare, da chi non sa amare, da chi usa, abusa e sfrutta un’immagine per opportunismo, per denaro, da chi sperpera denaro dato per un nobile scopo, è ora che la gente sappia e non eroghi più; inviate denaro anche se poco al papa, anzi non mettete più un euro nei cestini della cattedrale, raccoglietelo e inviatelo al papa, il quale ha compreso molto bene come vive il suo clero. Non pagate né accettate le tariffe imposte per funerali, matrimoni, battesimi o per ritirare documenti nelle parrocchie, a meno che non siate certi, più che certi che quel denaro vada a buon fine e soprattutto fate offerte e non accettate tariffe.. Richiedete che vi sia ricambio nelle amministrazioni, parrocchiali, diocesane o di gruppi o associazioni cattoliche, via la stessa gente che da decenni le occupa, sia abolito il nepotismo, basta pulizia, rinnovamento, cambiamento, cristianesimo, vita cristiana, comunità, obiezione di coscienza, partecipazione sì, ma senza più erogazione di denaro. Vedrete che i preti, vescovo in testa (si parla di tariffe parrocchiali anche per le cresime) cercheranno di adattarsi perché sono sensibili alla “pecunia”, perché predicano solo che questa “olet”… intanto sua eccellenza ha cambiato automobile… una 500 (quella nuova), modello L naturalmente perché con la famiglia che si ritrova ha bisogno di spazio, tanto spazio (non che prima viaggiasse su di un’utilitaria)… “Sintite… sintite… sintite” papa Francesco prima udienza: “ come vorrei una Chiesa povera”.