CAMPANILISMO?NO GRAZIE

22.12.2014 10:51

Mi fa specie caro signor sindaco e signor vescovo, tutta la preoccupazione per il sito del vecchio ospedale degli Infermi oggi dismesso. Se ne fa un gran parlare e grandi progetti. E’ una classe dirigente che protegge se stessa come classe, protegge il passato costellato di errori macroscopici delle classi che si sono succedute, come? Proponendo, dando l’impressione di pensare al problema, ad un problema sviante dell’attenzione della popolazione sul fallimento di anni di miope politica, del fallimento appunto di una classe politica che da sempre non rappresenta gl’interessi della popolazione, del popolo ma gl’interessi di se stessa. Per vivere deve esistere e per esistere si deve perpetuare attraverso altri, ciò che importa è adattarsi e sopravvivere. In fondo è l’idea del parassita, che sfrutta per vivere la vitalità dell’altro. Complice del comportamento della classe politica è anche quella chiesa della c minuscola di cui ampiamente ho scritto, che attraverso i suoi pastori non denunciano, ma per la loro stessa colpevolezza tacciano non compromettendosi. Il Signore non sarà tenero per chi non difende il suo gregge. La politica dunque non è più azione, ne è indirizzata al bene comune, o se è azione lo è per la propria sopravvivenza, cioè è sterile, statica. Questa riflessione è fatta pensando a quanto tempo si perde attorno ai progetti sul vecchio ospedale, la giunta precedente sugli ex lanifici Rivetti… Ciò che va risolto immediatamente è la via di comunicazione che si chiami autostrada e ferrovia, ciò che importa è che devono portare nell’arco di un’ora gli utenti nel centro di Milano e di Torino. Ciò porterebbe molta gente a venire a vivere nel nostro territorio, che ha un patrimonio immobiliare importante che si sta svalutando e che diviene ogni giorno di più un peso per chi lo detiene in forza delle inique tasse e balzelli che hanno devastato il settore edilizio consegnandolo in mano al mondo della speculazione. Il caso della villa Reda venduta a soli 400.000 euro è il risultato del totale fallimento della politica sul territorio e di quella su scala nazionale. Il biellese offrirebbe per la sua posizione, ( e noi la conosciamo bene), asilo a coloro che vivono nelle grandi città… Poi la vicinanza alla Valle d’Aosta… Occorrono politici che pestino i piedi a Roma, amministratori locali che promuovano mobilitazione per ottenere l’inserimento del nostro territorio nel circuito nazionale e internazionale. Occorre anche l’interessamento della Chiesa attraverso il suo pastore, non può guardare un territorio svuotarsi, mi pare che i dati Caritas parlino di un calo di abitanti e dell’aumento delle fasce di povertà, il giusto ambiente e terreno per gli speculatori. A parte i politici di professione, freddi per natura e vocazione, ma la nuova classe politica e la gerarchia ecclesiastica che governano insieme questo territorio non se ne sentono responsabili? Ma non è anche loro? Non vogliono toglierci dall’isolamento per proiettarci in un mondo che non è solo il made in Biella, ma il made for Biella?