CIC
Rimando il racconto delle mie prime due Messe celebrate solo con il mio Signore perché il vescovo mi concede ,nella lettera che accompagnava la mia “ Revoca “ , il diritto – dovere della celebrazione privata . Questa è in uso nelle comunità certosine , l’unico ordine nella Chiesa che non è mai stato riformato ….. ma di questo parleremo domani . Consultando gli articoli del CIC ( Codice di diritto Canonico ) menzionati nella lettera e nel decreto di “ revoca “ ascrittomi , emerge che mi si accusa di avere disatteso essenzialmente a due degli articoli del CIC e precisamente l’831 e il 1373 . Ve li trascrivo entrambi , cari amici di Chiesa Controcorrente , affinchè possiate serenamente leggerli e valutarli …. non spetterebbe al condannato quanto al giudice , portarli alla pubblica conoscenza almeno di quei fedeli che mi si dice hanno subito disagio dalle mie affermazioni ????, ma disattendendo il giudice volentieri lo fa il condannato . L’ art. 831§1 così recita : “ Sui giornali , opuscoli e riviste periodiche che sono soliti attaccare apertamente la religione cattolica o i buoni costumi , i fedeli non scrivano nulla , se non per causa giusta e ragionevole ; i chierici poi i membri degli istituti religiosi , solamente su licenza dell’Ordinario del luogo “ . Il vescovo lamenta che ho rilasciato un’ intervista al quotidiano “ La Stampa “ senza richiedere a lui il permesso . Il quotidiano con mio stupore , per la proprietà associativa viene bollato come … giornale che è solito attaccare periodicamente la religione cattolica o i buoni costumi ….. Ricordo che è un giornale molto letto dai preti biellesi , più che l’Avvenire ,e ricordo che negli anni della mia formazione culturale presso il seminario cittadino , per pluralismo , tra i giornali che venivano periodicamente comprati oltre La Stampa , Il Corriere della Sera vi era anche il Manifesto …. , non mancava mai la Gazzetta dello Sport . L’art. 1373 così recita : “ Chi pubblicamente suscita rivalità e odi da parte dei sudditi contro la Sede Apostolica o l’Ordinario per un atto di potestà o di ministero ecclesiastico , oppure eccita i sudditi alla disobbedienza nei loro confronti , sia punito con l’interdetto o altre giuste pene “ . Un po’ forte e generica come accusa … subito intendo precisare che il sottoscritto la Santa Sede l’ha invocata solo perché rimuova questo vescovo che ha coperto un sacerdote condannato dalla giustizia brasiliana per pedofilia e gli ha affidato un incarico in diocesi contravvenendo alle disposizioni proprio della Santa Sede , questi sono fatti che minano “ la comunione ecclesiale , generando disagio tra i fedeli “ ( volutamente , virgolettata , uso la terminologia dell’ordinario ) e il compito di un fedele , come d’altra parte di un buon cittadino che non ritenga l’omertà come uno stile di vita , è quello di denunciare questi fatti se ne viene a conoscenza alle autorità competenti ( sono stato una volta in Procura e una in Questura ) . Circa rivalità , odio e quell’ ” eccita i sudditi alla disobbedienza “ che mi si ascrivono , forse si fa riferimento al mio invito ai fedeli a non versare più soldi alla Associazione Don Ferraris che finanzia quei pellegrinaggi – viaggi o la tre giorni del clero a Spotorno nei Resort 4 stelle ? Ma per venire incontro al mio vescovo e fare la dovuta chiarezza , su sua proposta , come lui auspica e scrive , ho desiderio di incontrare monsignore : “ nel luogo e nel modo che vuoi tu , per dialogare e per avviare un percorso di comunione “ . Propongo un incontro presso il mio ufficio alla presenza di due testimoni , scelti dalle parti , redigendo verbale scritto alla fine di ogni seduta , perché la mia parola , vedo , constato che non vale quella dell’ordinario . Invierò missiva proponendo queste modalità . Preciso ( perché nella revoca , l’ordinario ne fa menzione negativamente )che io pubblico ciò che non mi viene richiesto di secretare , in fondo ho notato che lui ha pubblicato nella sua lettera di accompagnamento alla revoca , brani di un mio scritto che al tempo aveva garantito la massima riservatezza del suo archivio personale segreto, lettera che conteneva anche la mia posizione economica . Giornalmente , nelle ore che sceglierò , come il mio vescovo consiglia , nel silenzio , nella riflessione , nella preghiera e aggiungo io nella più assoluta discrezione , pregherò il Santo Rosario sotto il suo Palazzo per le vittime dei preti pedofili e di chi , tra i chierici o laici ha taciuto e non ha denunciato .