COME SCRIVE PAOLO: NON CONFORMIAMOCI ALLA MENTALITA' DI QUESTO MONDO... MA TRASFORMIAMOCI

15.12.2014 08:49

Scrivo al movimento per la vita Biella, al gruppo vita e famiglia Biella ed inoltre alle cinque chiese evangeliche biellesi, non scrivo alla Chiesa cattolica, perchè non capisco se ha aderito o no all’appello della lettera apparsa sul giornale cattolico Il Biellese venerdì 12-12, indirizzata la sindaco di Biella avente per oggetto l’iscrizione ai pubblici registri delle coppie omosessuali che hanno contratto matrimonio all’estero. Non capisco se la pubblicazione della lettera sul giornale, da parte della Chiesa cattolica, sia di fatto una adesione, ma ciò che è evidente è che non si firma. Allora quale ministro della Chiesa cattolica dico la mia come sempre. Ricordo che la maggior parte dei nascituri di cui l’articolo fa menzione sono “prodotti nel laboratorio famigliare” come scelta di tipo economico, cioè: “aspetto di avere figli”, “ non posso permettermeli”. Le famiglia numerosa con buoni redditi, cioè che si possono permettere tanti figli, (faccio un esempio la famiglia di Bob Kennedy cattolico con 11 figli indicata come esempio) sono osannate, ma la famiglia di undici figli di un bracciante agricolo o di un operaio cattolico, proprio in ambito cattolico sono considerate poco avvedute, incoscienti, benchè queste famiglie si siano affidate alla provvidenza di Dio, tanto quanto la famiglia di Bob Kennedy. Pur non entrando in merito alla polemica, voglio solo contestare l’accusa che bambini di coppie omosessuali crescano senza la figura paterna o materna, infatti oggi, complice anche l’educazione cattolica, i bambini di coppie eterosessuali possono correre il pericolo di crescere anche loro senza la figura di entrambe i genitori, i quali assorbiti e giustificati, dal lavoro, dal tempo libero, da ogni tipo di rivendicazione, delegano l’educazione dei propri figli alle scuole materne, alla scuola, alle baby sitter e ad ogni genere di associazione sportiva e non, e ad affermare ciò sono io: e, come ministro di Dio, e, come padre di tre figli e vedovo di una donna che per crescere i suoi figli ha rinunciato sin dalla nascita del primo, al suo lavoro. In ultimo trovo di cattivo gusto ricordare al sindaco il suo credo, con il suo credo è lui a dover fare i conti perché è sempre comodo togliere la pagliuzza dall’occhio del mio vicino e non accorgersi della trave che è nel mio. E’ questa per i cattolici una saggia citazione evangelica. L’ergersi a giudici della coscienza altrui è sempre fuori posto, così leggo in una lectio divina tenuta da Enzo Bianchi a Torino il 23 e il 24 giugno 2009 nell’ambito del 23 esimo convegno delle Caritas diocesane: “ se i cristiani si arroccano su una cittadella per guardare dall’alto la città del mondo e giudicare la peccatrice come Sodoma (Cfr Gen 18, 16-19,29) essi disertano dal luogo in cui Dio li ha posti – come dice la A Diogneto- perché li ha messi in mezzo agli uomini accanto a loro e mai contro di loro; se si mettono sulla difensiva, essi tengono egoisticamente per sé il dono ricevuto da Dio; se scelgono l’intransigenza essi, non conservano il vangelo ma chiudono gli orecchi ai segni dei tempi e alle grida magari ambigue, magari blasfeme, ma sempre grida di creature che piangono… “. Sempre nell’ambito della stessa lectio , commentando l’imperativo di Paolo: “non conformatevi… ma trasformatevi”, Bianchi afferma:” occorre cioè uno sforzo rinnovato verso una ricerca- di fraternità universale contro le spinte localistiche e xnefobe e le tendenze all’esclusione dell’altro, del diverso, dello straniero”. Penso che la citazione di Bianchi, non certamente la mia, possa rispondere in toto alla lettera inviata dai movimenti e dalle chiese evangeliche al sindaco della città di Biella. Al mio vescovo scrivo che avrebbe potuto nel corso dell’impegnatissima visita pastorale cittadina, trovare lo spazio e il tempo per fare conoscere, nelle sua qualità di pastore della Chiesa cattolica biellese, il suo parere.