... comprendere ...
25.07.2020 15:16
“ … avete compreso tutte queste cose ?… “ .
Dopo avere letto, anzi proclamato queste parole , sento il dovere di riproporre a voi fratelli cristiani questa domanda e su di essa soffermarmi . Soffermarmi su di una domanda che Gesù rivolge ad ognuno di noi , come la pose , a suo tempo , ai suoi discepoli tanto da incuriosire e suscitare, nel cronista Matteo, il desiderio di riportare quelle parole, quella domanda di Gesù nella stesura del suo Vangelo che la Liturgia della Parola propone oggi a noi XVII domenica del Tempo Ordinario.
Dunque il Signore ci chiede , ci domanda ma : “ … avete compreso tutte queste cose ?… “
Ma a quali cose si riferisce Gesù tanto da suscitare nell’Apostolo ed Evangelista Matteo l’impulso di trascrivere questa domanda , di tramandare questa domanda ? Di farla viaggiare nel tempo , nel volgere del tempo , nel divenire , nella storia , dunque nella storia della salvezza e nella nostra storia personale della salvezza .
Quali sono le cose che Paolo nella sua prima lettera ai Corinti ( 2,9 ) cita senza elencare : “ … Sta scritto infatti : Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,né mai entrarono in cuore di uomo,queste ha preparato Dio per coloro che lo amano … “ e queste cose sono da comprendere .
La domanda è chiaramente posta per ottenere una risposta , la domanda , e nella fattispecie questa domanda , è indotta , è posta perché la si elabori , perché essa provochi in noi il desiderio di scendere nel nostro intimo per un franco e aperto confronto , per misurare la conoscenza e l’incontro personale con : “ … l’amore dell’ anima mia … “ come si legge nel Cantico dei Cantici ( 3,1 ) perché il Signore , Dio , fratelli crsitiani , è per noi , per sua ispirazione : “ … l’amore dell’ anima mia … “ perché il Signore seduce noi e in noi inabita, viene ad abitare , ad insediarsi : “ …. Mi hai sedotto ,Signore, e io mi sono lasciato sedurre ; mi hai fatto forza e hai prevalso …. “ leggiamo nel libro del prefeta Geremia (20,7 ).
La domanda posta da Gesù dunque rimanda alla Sacra Scrittura , alla Parola di Dio , al Verbo di Dio , al Cristo stesso : è come se si riproponesse il dialogo tra Mosè e Dio presso il roveto ardente ( Es.3,13-15 ) “…. Mosè disse a Dio: «Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?». Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». Poi disse: «Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi». Dio aggiunse a Mosè: «Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione…. » perché fartelli cristiani , Dio , il Signore : “ … non è Dio dei morti, ma dei vivi … “ si legge nel Vangelo di Matteo ( 22,32-33 ) . Dunque tutta la Sacra Scrittura mira a far comprendere chi è Dio , chi è il Signore e ciò dobbiamo comprendere perché queste sono le cose da comprendere , l’oggetto della domanda posta da Gesù .
Dunque tutte quelle cose a cui Gesù , Dio stesso si riferisce sono da comprendere, sono secondo l’etimologia della parola , da prendere insieme , tutte insieme , sono da afferrare con l’intelletto , da abbracciare con la mente , con il cuore , sono da intendere appieno, pienamente .
Tutte quelle cose a cui Gesù , Dio stesso si riferisce sono contenute , scritte , conservate e tramandate nella Sacra Scrittura e dalla Sacra Scrittuira sono esplicitate nella e dalla Parola di Dio , hanno origine dal Verbo di Dio , sono conseguenza del Verbo di Dio . Esse dicono del Signore e sono il Signore stesso che è corpo , anima , spirito , divinità . Benedetto XVI ha scritto nel libro del card. Sarah ( Dal profondo del nostro cuore pag. 37 ) : “ … questa Parola è divenuta carne e meditarla significa sempre anche farsi nutrire dalla carne che come pane del Cielo ci è donata nella Santissima Eucarestia …. “ . Ecco il binomio delle due parti (la liturigia della Parola e la liturgia Eucaristica ) che costituiscono la Santa Messa che è duqnue unità , unico atto : l’azione .
La Parola scritta ( Nuovo e Antico Testamento ) come si legge nella Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione ( Dei Verbum ) ha : “ … Dio per autore … “ e contiene “ … tutte e soltanto quelle cose che egli voleva fossero scritte …. per insegnare, per convincere, per correggere, per educare alla giustizia, affinché l'uomo di Dio sia perfetto, addestrato ad ogni opera buona … “ .
I libri che compongono la Sacra Scrittura e dai quali sono stati tratti i brani che la Liturgia della Parola oggi propone , recita ancora la Costituzione dogmatica : “ … sono stati consegnati alla Chiesa …. La santa madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché scritti per ispirazione dello Spirito Santo … “ .
Non possiamo eludere ciò , non possiamo fare come se nulla fosse , non possiamo ignorare ciò , dobbiamo dare una risposta alla domanda posta foss’anche solo per educazione , foss’anche per dire no , è nostro dovere rispondere perché sollecitati a partecipare al dialogo , alla dispusta , alla discussione , chiamati in causa , invitati a partecipare .
Certamente che rispondere affermativamente , come nel giorno della nostra Cresima , quando abbiamo confermato pubblicamente la fede ricevuta nel giorno del nostro battesimo , implica una scelta : fedeltà e coerenza al nostro credo , anche perché ci è chiesto di credere dogmaticamente cioè definire il nostro credo una verità universale indiscutibile .
E questo significa , affidarsi , abbandonarsi , consegnarsi all’oggetto e al soggetto del nostro credo , sino ad affermare : “ … non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me … “ ( Gal.2,20 ) .
Gesù stesso si affida ,si abbandona , si consegna alla volontà del Padre sino a giungere ad abbassarsi , ad annientarsi ,sino alla kenosi al totale abbassamento salendo sulla Croce per noi , perché noi ci si possa sentire liberi , perché noi si possa assaporare la libertà .
Siamo noi in grado di godere di questo dono , di questa attenzione o il nostro è solo pietismo o peggio ancora precetto ? Siamo forse tornati alle prescrizioni della legge giudaica che Gesù supera ? Se così fosse allora nulla è cambiato dai tempi di Gesù ? Ma Gesù , l’avvento del Cristo , la sua Incarnazione è stato un lampo a ciel sereno ?
Abbiamo compreso tutte quelle cose a cui Gesù si riferisce ? Abbiamo compreso la sua Parola o l’abbiamo ignorata , disattesa , sottovalutata , irrisa ?
Nel lasciarvi questi interrogativi fratelli cristiani , concludo trascrivendovi le parole tratte da un incontro che Don Divo Barsotti ebbe con i discepoli della sua comunità in cui emerge il profondo e commovente trasporto e il vigore di quel mistico del secolo scorso nel coinvolgere i presenti sul tema del comprendere ,del capire , dello svelamento del Mistero in cui siamo calati :
“ … ma non vi sentite presi da Lui , non vivete ora la sua morte ? … Macchè … E’ che noi non siamo presi dalla realtà ultima , perché ci sembra che sia realtà questa , ci fidiamo di questa , ci leghiamo a questa . Ci leghiamo a questa tanto che abbiamo paura della morte ; ci sembra di perdere tutto quando è proprio attraverso la morte che tutto noi conquistiamo ….. la morte non aggiunge nulla a noi : fa cadere il velo .
E’ un’apparenza quella che viviamo e al di là del velo che cosa troviamo ? … “ .
Poi commuovendosi sino a singhiozzare Don Divo continua con queste parole : “ …. Vediamo Dio … l’immenso suo amore dal quale non riusciamo mai a liberarci. Egli ci ha preso e ci tiene fermi in sé …questo noi dovremmo capire , la nostra piccola vita , vita di un giorno , vita poi che non ha nessun effetto sul piano umano …. ma è una vita immensa . Anche qui ora , che ci stiamo a fare ? Ma non realizzate che qui è presente il Signore ? …. “ .
Dunque fratelli cristiani : “… avete compreso tutte queste cose ?… “ .