CON IL CROCIFISSO AL COLLO
Circa il fatto che la giornalista del TG 1 abbia condotto il telegiornale con il crocifisso al collo , manifestando pubblicamente la sua fede direi che grazie al cielo , viviamo in un paese libero . Il fatto che ci sia stato chi , invece abbia ritenuto questo un problema , anzi un attacco provocatorio , colto da sedicenti utenti atei e musulmani ( si legge in rete ) dice che ancora una volta questo paese è libero , perché permette di manifestare e rispetta opinioni diverse e di queste ne da notizia ( non siamo dunque la Turchia o la Corea del Nord ) ma non sempre è così , prova ne sono io che per le mie opinioni sono stato privato delle mie facoltà ministeriali e diffidato … ma non è su questo che voglio riflettere . Che ad un sedicente ateo faccia problema il crocefisso , mi lascia perplesso , perché per lui dovrebbe essere un ninnolo , niente più che una collana , un oggetto come un altro ,che non richiama al divino , perché per lui il divino non esiste . Penso invece , che l’ateo che è infastidito da un oggetto religioso è perché il divino gli fa problema , cioè è toccato nell’intimo , nel profondo , nella coscienza . Pilato non era certo un cristiano ed era tollerante per legge , del credo altrui , ma quella persona , quell’uomo , quell’evento che ha dovuto suo malgrado vivere , il problema Gesù Cristo Figlio di Dio , l’ha toccato , tanto che i vangeli ci dicono che ha fatto di tutto per liberarlo ….. aveva letto in lui qualcosa e la sua coscienza si era messa in moto . Se un ateo ( che per definizione nega Dio , cioè ritiene che Dio non esiste ) quel crocifisso rappresenta ciò che non c’è , che non esiste , allora , di fatto , è come se la conduttrice non portasse nulla al collo , invece lo porta perché per lei Dio esiste , cioè non è atea , crede in Dio e nella fattispecie crede in Cristo Gesù per lei colui che : “ … patì sotto Ponzio Pilato , morì e fu sepolto . Il terzo giorno è resuscitato secondo le scritture e siede alla destra del Padre e di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti e il suo Regno non avrà fine … “ …. chiaramente per un ateo tutto ciò è aria fritta , ma se gli fa problema il crocifisso o un simbolo religioso , non imposto dalle istituzioni ( per intenderci quelli esposti negli edifici pubblici ) , ma sfoggiato da un credente è perché non è ateo … c’è qualcosa che lo turba e che lui vuole scacciare , zittire , soffocare … dunque il problema è lui non la giornalista RAI , né tanto meno il crocifisso . Che per un musulmano poi ,sia un atto provocatorio mi lascia perplesso , anche perché in questo Paese il suo credo è rispettato , a tal punto che lo stesso Stato contribuisce alla costruzione dei suoi luoghi di culto , cosa che tradizionalmente non avviene nei paesi musulmani , se a Roma , luogo tradizionalmente santo per la presenza delle tombe dei santi apostoli Pietro e Paolo e sede della Chiesa cattolica , a Mecca e Medina è vietata la presenza di persone che professano un credo diverso da quello islamico , in queste due città è ammesso solo l’ingresso a chi professa il credo islamico , e in tutto lo stato dell’Arabia Saudita sono vietati testi sacri e oggetti sacri , ricordo bene le proibizioni nell’anno in cui sono stato a Jeddah , città posta a metà strada dai due luoghi ritenuti dai musulmani santi e meta di continui pellegrinaggi . Nelle due città come d’altra parte in tutto il territorio saudita non sono ammessi luoghi di culto diversi da quelli della religione di stato . Non ho mai protestato , né con me i tanti lavoratori cristiani ( soprattutto filippini ) che in quegli anni prestavano la loro professionalità per lo sviluppo di quel paese , per buona educazione ho rispettato le loro usanze , subendo comunque la mancanza di rispetto per le mie usanze ed il mio credo . Mi chiedo , dopo la preghiera ecumenica di Assisi , che senso abbia una simile polemica , quel momento appena conclusosi , dovrebbe far comprendere il rispetto per ogni credo e religione …. purtroppo siamo testimoni degli effetti del fondamentalismo in Europa da un anno a questa parte e , questo segno di intolleranza apre la via a malcontenti . Bisogna dunque abbassare i toni e non dico reciprocamente , ma da parte di coloro che i toni li alzano . E’ doveroso segnalare che nulla deve impedire la libertà di culto , nessuna polemica deve essere sollevata sul credo di ognuno di noi , sia musulmano , cattolico , protestante buddista o ateo , ognuno deve potere manifestare nella più assoluta libertà il proprio credo . La cosa che più stride , comunque , è come la cosa sia stata risolta ( diciamolo all’italiana )…. la giornalista che conduceva il TG delle 13,30 il telegiornale che per la sua fascia oraria è il più visto , è stata spostata a quello delle 16,30 e questo agli occhi di tutti si chiama penalizzazione , in più non ci è dato di sapere il perché dalla diretta interessata, perché contrattualmente , la giornalista non può rilasciare interviste senza l’autorizzazione dell’azienda ……. l’azienda ci dirà mica che è una normale turnazione del personale ? …… Dopo “ Roma città chiusa “ l’ articolo di fondo , apparso in prima pagina nel giornale dei vescovi non leggo più la stampa cattolica … dunque non posso sapere se il quotidiano cattolico ha elevato all’onore delle cronache il coraggio di una fedele di manifestare pubblicamente la sua fede , come invece ha fatto per giudicare , anche pesantemente , l’operato del sindaco di Roma che ha applicato la politica del rigore …….