... condannate a divenire profumiere ....

20.10.2018 00:02 “ …. Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono ….. “ . Sono , queste , parole pronunciate da Gesù e riportate nel Vangelo proclamato in questa IXXX domenica del Tempo Ordinario . “ ….Voi sapete … “ abbiamo ascoltato, cioè noi sappiamo fratelli cristiani , siamo a conoscenza , siamo consapevoli , di essere oppressi da oppressori …. oppressori …. cioè coloro che ci governano , i nostri capi . Eppure Paolo nella sua prima lettera indirizzata a Timoteo ( 2, 1 ) richiede al discepolo , di pregare anche per i governanti , gli oppressori : “ … Ti raccomando dunque , prima di tutto , che si facciano domande , suppliche , preghiere e ringraziamenti , per tutti gli uomini , per i re e per tutti quelli che stanno al potere perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità “ e poi prosegue “ … Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio , nostro salvatore … “ . C’è , è evidente un distacco , una distanza tra gli uomini di potere , i governanti , i capi , gli oppressori e i cristiani e noi fratelli cristiani , un distacco evidente, sottolineato dalle parole di Gesù : “ … Tra voi non è così ; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore , e chi vuol essere il primo tra di voi sarà schiavo di tutti … “ . La comunità cristiana , noi fratelli cristiani dovremmo essere attenti a queste parole , alla Parola . La struttura gerarchica della chiesa è di natura piramidale , ha dunque il suo vertice , che non è il santo Padre o io collegio episcopale e a riprova di ciò vi porto a conoscenza che il titolo principale del Papa è : “ servo dei servi di Dio “ . Questo titolo onorifico indica che il vertice della piramide gerarchica della Chiesa è il santo popolo di Dio di cui il santo Padre è a servizio ….. è ciò che Gesù voleva fare capire , voleva insegnare agli apostoli ( Giacomo e Giovanni ) che bramavano onori più che oneri l’esatto contrario della sequela cristiana . Dunque al di sopra dei servi di Dio , che sono serviti dal servo dei servi vi è solo Dio . La gerarchia delle Chiesa , sacerdoti e vescovi , è dunque solo al servizio del santo popolo di Dio . Possiamo dire che non è ciò che si osserva in coloro che governano e amministrano la Chiesa così come non si osserva in coloro che governano e amministrano la cosa pubblica …. ma questa è la Parola di Dio e sulla sua osservanza si sarà giudicati . A noi come comunità , come fedeli , come cristiani è chiesto di pregare per le nostre povertà , i nostri limiti , le nostre debolezze e per quelle di coloro che ci amministrano e ci governano . L’uomo è sempre uomo di potere in ogni suo ambito , lo è perché la sua tendenza , la sua natura è quella di mettere sempre al centro se stesso …. L’uomo vitruviano è il centro dell’universo , è il centro del cerchio ,della perfezione se ricordate il celebre schizzo di Leonardo da Vinci . E’ quello il segno , l’icona del passaggio dal Medioevo al Rinascimento e di seguito all’era dei Lumi ,sino all’odierno relativismo periodi , ere nelle quali non si è più voluto riconoscere la primazialità di Dio . A Dio centro dell’universo dunque si sostituisce l’uomo centro dell’universo , cioè l’inizio della lenta e inesorabile decadenza , dall’infinito al finito , dall’incorruttibile al corruttibile , dall’eternità alla morte . Questi passaggi riportano ai versi di Manzoni nel 5 Maggio “ … ai posteri l’ardua sentenza ….” quel gesto , il tentativo di sostituire Dio con l’uomo sarà giudicato sempre , di generazione in generazione sino alla fine perché ha avuto , ha e avrà sempre ripercussioni drammatiche nella storia dell’uomo . Noi che siamo posteri abbiamo visto e viviamo questa lenta ma inesorabile decadenza e la trasmettiamo intonsa alle generazioni future perché a noi è stata a sua volta trasmessa dalle generazioni passate , dimostrando così di avere paura di ammettere che Dio è il centro dell’Universo e non noi , non l’uomo . Questa è idolatria , il peccato peggiore che l’uomo possa commettere , il peccato che mai viene confessato , subdolo si è in noi annidato e corrode , come il tarlo e la ruggine il nostro spirito , la nostra anima e di conseguenza il nostro corpo …. siamo consumati dall’idolatria . Per nostro interesse e nostra pace ci siamo spinti all’estremo ,cioè fino al punto di affermare che Dio è morto , non che non esiste , non si nega neanche più l’esistenza , perché ci si è accorti che negandone l’esistenza la si sarebbe affermata , ma che è morto , cioè che è stato e adesso non è più . Eppure nei campi di sterminio dove si era decretata la morte di Dio , c’è stato chi , ateo , ne ha affermato l’esistenza . Spesso si crede di essere arrivati al capolinea , di avere toccato il fondo , ma non è così o meglio è sempre stato così , perché la storia è una ruota , ciò che è è già stato e sarà , si crede che il cerchio sia perfemezione ma in fondo è solo ripetizione . Nel primo Libro di Samuele ( 8,1-22 ) dunque ben prima dell’avvento di Cristo , e ben primo del Medioevo , del Rinascimento e dell’avvento dell’era dei Lumi e de relativismo , si legge che il popolo di Israele , guidato da Dio , guardando le popolazioni limitrofe volle farsi governare da un re . Anche in quel caso Dio perse la sua primazialità , la perse per moda , la moda , il così fan tutti , l’allineamento , l’inquadramento , la massificazione , il conformismo … come gli altri , la tendenza di farsi governare da uno come loro , da uno di loro , da uno del popolo . Interessante il dialogo tra i profeta che nella sua vecchiaia , nella sua maturità e saggezza protestava con Dio attraverso la preghiera contro la decisione del popolo . Poi la risposta di Dio , Dio creatore , Dio misericordioso , Dio Padre …. ma vi riporto l’intero brano affinchè fratelli cristiani , come Gesù dice all’inizio del brano Vangelo , sappiate : ” …. Quando Samuele fu vecchio, stabilì giudici di Israele i suoi figli. Il primogenito si chiamava Ioèl, il secondogenito Abià; esercitavano l'ufficio di giudici a Bersabea. I figli di lui però non camminavano sulle sue orme, perché deviavano dietro il lucro, accettavano regali e sovvertivano il giudizio. Si radunarono allora tutti gli anziani d'Israele e andarono da Samuele a Rama. Gli dissero: «Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non ricalcano le tue orme. Ora stabilisci per noi un re che ci governi, come avviene per tutti i popoli». Agli occhi di Samuele era cattiva la proposta perché avevano detto: «Dacci un re che ci governi». Perciò Samuele pregò il Signore. Il Signore rispose a Samuele: «Ascolta la voce del popolo per quanto ti ha detto, perché costoro non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di essi. Come si sono comportati dal giorno in cui li ho fatti uscire dall'Egitto fino ad oggi, abbandonando me per seguire altri dèi, così intendono fare a te. Ascolta pure la loro richiesta, però annunzia loro chiaramente le pretese del re che regnerà su di loro». Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva chiesto un re. Disse loro: «Queste saranno le pretese del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, li farà capi di migliaia e capi di cinquantine; li costringerà ad arare i suoi campi, a mietere le sue messi, ad apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri. Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. Si farà consegnare ancora i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li regalerà ai suoi ministri. Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi consiglieri e ai suoi ministri. Vi sequestrerà gli schiavi e le schiave, i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori. Metterà la decima sui vostri greggi e voi stessi diventerete suoi schiavi. Allora griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà». Il popolo non diede retta a Samuele e rifiutò di ascoltare la sua voce, ma gridò: «No, ci sia un re su di noi. Saremo anche noi come tutti i popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie». Samuele ascoltò tutti i discorsi del popolo e li riferì all'orecchio del Signore. Rispose il Signore a Samuele: «Ascoltali; regni pure un re su di loro». Samuele disse agli Israeliti: «Ciascuno torni alla sua città!». Così , in questo modo si è persa , si perde e si perderà sempre il bene più prezioso che Dio ha donato all’uomo ,fatto a sua immagine e somiglianza : la Libertà !