... Conoscenza di Dio ? Sapienza dell'uomo ...

01.01.2022 18:35 L’autore del libro del Siracide , abbiamo ascoltato nella prima lettura di questa seconda domenica dopo Natale, della sapienza scrive : “ ... La sapienza fa il proprio elogio , in Dio trova il proprio vanto, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria . Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca , dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria ,in mezzo al suo popolo viene esaltata , nella santa assemblea viene ammirata , nella moltitudine degli eletti trova la sua lode e tra i benedetti è benedetta ....” . Paolo nella seconda lettura tratta dalla lettera agli Efesini auspica che Dio “ ... Padre della gloria , vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui ; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati , quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi ... “ . Fratelli la sapienza , lo spirito di sapienza dunque è il modo e il mezzo attraverso il quale si viene a conoscenza di Dio , si conosce Dio . Attrraverso lo spirito si conosce profondamente Dio , attraverso ciò che Dio insuflò nel primo uomo : “ ... allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente ... “ si legge nel libro della Genesi (2,7 ) e Giovanni trascrisse nel suo Vangelo queste parole di Gesù (6,63 ) : “ ... è lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita ... “ e Paolo nella lettera ai Romani ( 8,11 ) affermò “ ... lo spirito è vita ... “ . Adamo , il primo uomo per il dono dello spirito , attraverso la sua azione divenne capace di comprendere ,di conoscere , di rendere presente Dio nella sua vita , nella sua storia ; Adamo dunque di conseguenza noi . Si vuole conoscere Dio , lo si vuole conoscere profondamnente per entrare nella sua intimità ed aprire a Lui la nostra . Con l’intelligenza posso conoscere profondamnte Dio ? Sicuramente conoscere si , ma per conoscere Dio secondo il sentire di Paolo che ha espresso nella seconda lettura poc’anzi proclamata , la profonda conoscenza avviene attraverso il cuore e Paolo , abbiamo ascoltato , auspica per gli Efesini e di rimando per noi , che Dio : “ ... illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere ... “. Nel commento su San Luca scritto da Sant’Ambrogio si legge questo ammonimento : “ ... Si deve fare attenzione alla scelta delle singole parole e al loro significato ... “ . Attraverso a ciò che i sensi catturano e che la logica elabora sicuramente si può giungere alla conoscenza di Dio ,ma la conoscenza biblica , profonda , intima passa dal cuore e dagli occhi della fede ,da un processo che è oltre ai sensi è oltre la conoscenza sensoriale è nell’ambito della conoscenza extra sensoriale . Gian Lorenzo Bernini cattura e fissa nel marmo l’estasi di S. Teresa d’Avila che diviene la rappresentazione esteriore della conoscenza intima di Dio ,ma l’artista non può rappresentare l’unione intima , la conoscenza intima della santa con Dio . Se il Bernini è riuscito a imprigionare nel marmo quel modo di sentire ,di conoscere Dio, S.Agostino ,nelle Confessioni , usa la lirica, canta il modo di conoscere Dio , il Creatore: “ ... perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te. Concedimi, Signore, di conoscere e capire se si deve prima invocarti o lodarti, prima conoscere oppure invocare.... “ e prosegue “ ... Che io ti cerchi, Signore, invocandoti, e t'invochi credendoti, perché il tuo annunzio ci è giunto ... “ . Se il Bernini imprigiona la conoscenza di Dio nel marmo , Agostino la imprime sulla carta e la traduce in canto , voce , parola , versi ; entrambi però si fermano in superficie , perché è indicibile l’intimità , se violata non lo sarebbe più . L’intimità è sapienza cioè dare gusto , provare gusto , percepire col gusto e ciò è quanto di più personale , soggettivo ,ci sia ,perché i sensi ogni senso dipende dall’intimità del soggetto da quel suo profondo modo di percepire la realtà cho lo circonda . La sapienza , il dare gusto , senso alle cose dunque porta ad una conoscenza personale soggettiva ,unica e impenetrabile finanche al soggetto che la possiede . Quella sapienza è nota solo a Dio che l’ha suscitata e la gestisce , la amministra , il soggetto può solo decidere se ad essa abbandonarsi , se assecondarla . Così l’uomo dipende dal Creatore , la sua realizzazione dipende dall’atto libero con cui può decidere se abbandonarsi tra le braccia del Creatore . Se ci si abbandona si realizza quel sentire cantato da S.Agostino e quel piacere , quel godimento rappresentato nella scultura marmorea di Bernini . Preghiamo con i salmi 144 ( 3 ) : “ ... Grande è il Signore e degno di ogni lode; la sua grandezza non si può misurare ... “ e 147 ( 5 ) : “ ... la sua sapienza non ha confini ... “ . Oh , fratelli se solo ci rendessimo conto della nostra reale condizione comprenderemmo come scrisse Giovanni nella sua prima lettera (3,1 ) : “ ... Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! ... “ comprenderemmo che anche la nostra sapienza per analogia potrebbe non avere confini perché figli di Dio , in Dio dunque Dio . A proposito di quanto affermo vi riporto ciò che S.Ippolito ( 170-235 d.C.) scrisse nel suo trattato “ La confutazione di tutte le eresie” . Nel brano che Liturgia delle Ore propone nell’Ufficio delle letture in premessa si legge : “ ... Noi crediamo al Verbo di Dio. Non ci appoggiamo su parole senza senso, né ci lasciamo trasportare da improvvise e disordinate emozioni o sedurre dal fascino di discorsi ben congegnati, ma invece prestiamo fede alle parole della potenza di Dio ... “ dunque proseguendo il Santo afferma : “ ... Queste cose Dio le ordinava al suo Verbo. Il Verbo le diceva in parole per distogliere con esse l’uomo dalla sua disobbedienza. Non lo dominava come fa un padrone con i suoi schiavi, ma lo invitava a una decisione libera e responsabile ... “ e ciò per un disegno chiaro ovvero : “ ... ha trasformato l’uomo vecchio nella novità di una creazione nuova ... “ . La creazione nuova , la novità , dunque , consiste nella conoscenza di Dio , nella conoscenza profonda di Dio ciò , nell’etrare in intimità con Lui per godere della sua natura che , secondo il nostro stato di creature assumiamo , così infatti continua nella riflessione Ippolito : “ ... Quando tu avrai conosciuto il Dio vero, avrai insieme all’anima un corpo immortale e incorruttibile; otterrai il regno dei cieli, perché nella vita di questo mondo hai riconosciuto il re e il Signore del cielo. Tu vivrai in intimità con Dio, sarai erede insieme con Cristo, non più schiavo dei desideri, delle passioni, nemmeno della sofferenza e dei mali fisici, perché sarai diventato dio. Infatti le sofferenze che hai dovuto sopportare per il fatto di essere uomo, Dio te le dava perché eri uomo. Però Dio ha promesso anche di concederti le sue stesse prerogative una volta che fossi stato divinizzato e reso immortale. Cristo, il Dio superiore a tutte le cose, colui che aveva stabilito di annullare il peccato degli uomini, rifece nuovo l’uomo vecchio e lo chiamò sua propria immagine fin dall’inizio. Ecco come ha mostrato l’amore che aveva verso di te. Se tu ti farai docile ai suoi santi comandi e diventerai buono come lui, che è buono, sarai simile a lui e da lui riceverai gloria. Dio non lesina i suoi beni, lui che per la sua gloria ha fatto di te un dio ... “ . Concludo con questa frase di don Luigi Giussani , tratta dal suo libro Alla ricerca del volto umano : “ ... Il cristianesimo è l’annuncio della presenza di Dio che ricerca la natura dell’uomo , perciò la vita cristiana è un miracolo possibile all’orizzonte di ogni giornata , di ogni azione . E se apriamo la porta esso penetra e cambia , rivela la natura che ospita la presenza di Colui di cui siamo fatti ... “ Conoscenza di Dio ? Sapienza dell’uomo .