.... conversione e generazione ...

13.11.2021 14:53 “ ... In verità io vi dico : non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga ... “ sono le parole che Gesù rivose ai suoi discepoli e che la Liturgia della Parola offre a noi , nella proclamazione del Vangelo secondo Marco, in questa XXXIII domenica del Tempo Ordinario . La generazione a cui si riferisce Gesù è la generazione di ogni tempo , ovvero tutte le generazioni di tutti i tempi, perché Dio è eterno non ha vita è vita , é eternamente vivente , eternamente presente , da sempre e per sempre esistente ; dunque la generazione intesa da Gesù , da Dio , in questo brano di Vangelo è l’umanità generata , dunque la generazione , che è unica perché da lui generata e se tale , fuori dal tempo e dallo spazio perché Dio è fuori dal tempo e dallo spazio pur essendone parte ; e ciò fratelli vale anche per noi perché di noi afferma Gesù : “ ... non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo ... “ ( Gv.15,19 ) Noi , dunque che apparteniamo ad un altro mondo per l’eternità ,e siamo prestati a questo mondo per un breve lasso di tempo , ci rifiutiamo di usare il linguaggio divino , ci rifiutiamo di vivere la vita divina che è nostra vera identità ; cocciutamente come bimbi capricciosi , ci rifiutiamo di pensare e di agire come Dio pensa e agisce , in questo modo limitando il nostro campo di azione , e il nostro essere , e quando leggiamo la parola generazione subito pensiamo ad un fenomeno temporale , passeggero, legato al tempo , al ristretto arco di tempo che è la nostra Pasqua , il nostro passaggio su questa terra e non ci rivolgiamo all’eternità e non ci lasciamo condurre , guidare dalla vita divina che è metro con il quale Dio , l’Eterrno , pensa e agisce e che ha esteso anche a noi perché sia mezzo e potenzialità per la nostra integrale realizzazione . Che l’uomo , noi fratelli cristiani , pensi e agisca non considerando le sue potenzialità è cosa conosciuta ecco perché Gesù rimprovera Pietro ( Mc.8,33 ) : “ ... Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini ... “ si legge nei Vangeli di Marco e Matteo . Questa generazione , quella a cui apparteniamo e nella quale ci identifichiamo , Gesù fa sapere che passerà , che finirà e finirà perché la morte di questa generazione , la nostra generazione è da noi decretata perchè la riferiamo al tempo , la riteniamo tempo ,nel tempo , al concetto che noi abbiamo del tempo , cioè ciò che si può contare , misurare perchè l’approccio con il tempo ci dà certezza , sicurezza mentre ,fratelli il concetto di eternità è per noi vago non si può contare , né misurare è semplice mentre il nostro pensare è l’antitesi della semplicità , è dunque complesso . Fratelli nel semplice difficilmente ci si può nascondere ,diversamente è cosa possibile nel complesso, nell’intricato . Ricordiamo che il primo uomo, nel giardino , nell’essenziale , nella vita semplice ordinata e armoniosa , oltre a disobbedire cioè a ricreare il caos che Dio avveva ordinato , si nascose . Si legge nel libro della Genesi ( 3,9-10 ) : “ ... Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto» ... “ . Ma Gesù è più pragmatico di quando lo siamo noi e chiama le cose con il loro nome . La vita , il vivere in questo mondo , su questa terra , il nostro vivere è “ ... tribolazione ... “ sono parole di Gesù lo abbiamo poc’anzi ascoltato nella proclamazione del Vangelo. L’arco della vita dell’uomo è disseminata per lo più da fatiche , è dunque tribolazione infatti Gesù osservando e vivendo, condividendo la vita dell’uomo afferma : “ ... A ciascun giorno basta la sua pena ... “ (Mt.6,34) e il Salmo 89 (10 ) così recita “ ... Gli anni della nostra vita sono settanta,ottanta per i più robusti,ma quasi tutti sono fatica, dolore;passano presto e noi ci dileguiamo ... “ . Fratelli , quando noi lasceremo questo mondo al quale siamo morbosamente legati ,attaccati , aggrappati con unghie e denti : “ ... il sole si oscurerà ,la luna non darà più la sua luce ,le stelle cadrannno dal cielo ... “ . Non saranno più perché noi non saremo più in questo mondo , e solo allora cominceremo a pensare come Dio pensa e a vedere come Dio vede ; ciò che non abbiamo mai fatto né provato a fare quando eravamo in questo mondo . Dobbiamo solo sperare di avere colto qui ora la luce del sole , della luna e delle stelle , perché nel mondo nel quale approderemo per l’eternità ci sarà altro da apprezzare . Partiamo già qui con il piede sbagliato perché è davanti ai nostri occhi che il nostro vivere non ha tenuto e non tiene conto della luce del sole , della luna e delle stelle anzi l’abbiamo oscurata, macchiata , sporcata quando non l’abbiamo violentata . Il nostro modo di agire e di pensare ha ricreto il caos , riportato in questo mondo il disordine ,la confusione , lo scompiglio ,l’imperfezione , il vuoto primordiale , quando Dio aveva sostituito il caos primordiale con il cosmo perché l’uomo , l’umanità fosse immersa nella bellezza, nell’ordine , nell’armonia , nell’eleganza . Fratelli cristiani cosa resterà dopo il nostro passaggio ,dopo la nostra Pasqua in questo mondo ? Cosa lasceremo ? Macerie , cioè disvalore . L’unico valore che resterà sarà la Parola , la Parola di Dio che non dipende da noi . Noi, quando non saremo più presenti In questo mondo saremo al cospetto della Parola che non siamo stati capaci di vedere qui in questo mondo perché distratti da altro e da altri . Dice il Signore : “ ...Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno ... “ . Attraverso queste affermazione Dio ci insegna che la sua presenza, che è eterna ,sarà per sempre , sua infatti è la promessa : “ ... Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo ... “ . ( Mt.28,20 ) E noi sappiamo fratelli - perché nostro credo, che reciteremo tra poco nella professione di fede- che questo mondo finirà quando giungerà la nostra fine e non diverrà altro perché sarà ciò che è sempre stato, il regno , ciò che non abbiamo saputo cogliere : “ ... Aspetto ... la vita del modo che verrà. Amen “ . “ ... Amen ... “ cioè così sia , sia così fratelli siamo in attesa della vita che non abbiamo saputo cogliere e vivere e spesso sperare qui in questo mondo . Recitando la professione di fede fratelli cristiani crediamo che dopo la luce degli astri , saremo illuminati da un’altra luce se abbiamo creduto e sperato, e ciò che abbiamo sperato non sarà più speranza ,mistero , ma realtà , reale perché come scrisse Paolo agli Ebrei ( 11,1 ): “ ... La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono ... “ . L’umanità non si è fidata e ha perso la gloria di Dio - a tal proposito scrisse Paolo nella sua lettera ai Romani (3,23 ): “... tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio... “ – e la gloria di Dio è luce che rischira e illumina il mondo terreno e celeste affinchè l’uomo possa cogliere l’essenza di tutto e del Tutto : “ ... Sta scritto infatti:Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,né mai entrarono in cuore di uomo,queste ha preparato Dio per coloro che lo amano ... “ scrisse Paolo nella sua prima lettera indirizzata alla comunità cristiana che era in Corinto ( 2,9 ) . Vedremo dunque ciò che non siamo stati capaci di cogliere qui , in questo mondo , perché costretti dai sensi e dal corpo che ci limita ,obbligandoci a pensare e ad agire istintivamnete e a riporre la nostra fede nell’uomo, in noi stessi : “ ... Non confidate nei prìncipi,né in alcun figlio d'uomo, che non può salvare ... “ recita il Salmo 146 ( 3 ) e, si legge nel libro del profeta Geremia ( 17,5;7 ):“ ... Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore... “ . Ma chi ripone la sua fiducia in Dio è custodito : “ ... Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia ... “ si legge ancora nel libro del profeta Geremia . L’uomo fratelli anziché pensare come Dio pensa e agire come Dio agisce spende la sua esistenza cercando di anticipare i tempi , cerca di sbirciare nel futuro ,quando fugge il presente e non attinge saggiamente dal passato ,ecco perché Gesù ci ammonisce : “ ... quanto a quel girono o a quell’ora nessuno lo sa ... “ . Un’ esistenza , la nostra ,spesa vanamente ad anticipare i tempi quando non riusciamo neppure a cogliere i segni dei tempi e i segni dei tempi oggi ci dicono che abbiamo abusato di questo mondo ,del nostro corpo ,della nostra intelligenza e non abbiamo saputo cogliere il calore del sole e la luce della luna e delle stelle nella notte : “ ... eppure hanno dato il loro nome alla terra ... “ recita il Salmo 49 ( 12 ) . Vorrei concludere ancora con una citazione tratta dalla Sacra Scrittura ,ancora dal libro del profeta Geremia (6,16 )che si può leggere , anzi la si prega nella liturgia delle Ore come lettura breve dell’Ora nona del sabato della seconda settimana (Vol.IV) : “ ... Fermatevi nelle strade e guardate ,informatevi circa i sentieri del passato , dove sta la strada buona e prendetela così troverete pace per le anime vostre ... “ . Fratelli i segni dei tempi ci dicono che dobbiamo saperci fermare e ritornare sui nostri passi per recuperare ciò che la fretta, la distrazione ed il divertimento ci hanno indotto ad abbandonare lungo il nostro cammino e ognuno di noi fratelli è sufficentemente a conoscenza di ciò che ha abbandonato . Solo ripercorrendo i nostri passi potremo contemplare la luce del sole , della luna e delle stelle è questo che nel corretto uso della nostra lingua si intende per conversione .