... Cristiani ...
16.11.2019 14:36
Le mani su di noi , come abbiamo sentito proclamare oggi , XXXIII domenica del Tempo Ordinario dal brano dell’evangelista Luca, le hanno già messe fratelli cristiani ; è già in atto o meglio sono sempre state in atto , sono l’attualità , è storia , la nostra storia . Nei confronti dei cristiani le persecuzioni sia fisiche , che morali che psicologiche sono da sempre in atto , non foss’altro la poca considerazione che i cristiani da sempre hanno , godono ,ricevono da questa nostra società borghese , capitalista e collettivista .
I cristiani sono da essa sistematicamente ignorati e ignorare sistematicamente è frutto dell’ignoranza , della poca intelligenza non della sbadataggine cioè della negligenza dovuta alla scarsa riflessione ; no , i cristiani sono oggetto , sono fatti oggetto della sistematizzazione dell’ ignorare , dell’ignorare come sistema , come metodo , che è il non considerare , il trascurare , il non far esistere , il negare.
Possiamo dire che l’odierna società con una certa sfrontatezza e volgarità , applica nei confronti dei cristiani un non poi tanto velato ostracismo , una condanna , un mettere al bando che si traduce nel motto “ me ne frego “ , tanto che don Milani contrappose un motto ben diverso, un motto che proviene dal cuore della storia americana “ I care “ che è l’antitesi del motto che ha avuto origine nel ventennio fascita , infatti è tradotto con “ Mi importa, ho a cuore, mi sta a cuore “ e dilaga come un torrente in piena nel “ prendersi cura “ nel “ rendersi conto di che cosa fa, sente e vuole l’altro “ nell’ “ avere attenzione e interesse al mondo degli altri “ nell’ “ abilità di non essere centrati su se stessi “ nell’ “autoregolare e organizzare i propri comportamenti “ nella “partecipazione alle emozioni altrui , l’empatia , la compassione “ che etimologicamente signifia patire con , l’atteggiamento cioè del Dio incarnato che incontra l’uomo nel dolore e di quel dolore si fa carico , quel dolore condivide , divide con … compatisce , soffre anche Lui dello stesso dell’altro .
"I care" si sente per la prima volta in America all'inizio del grande movimento sindacale ebreo e cattolico di New York. È giusto ricordare il nome di Emma Goldman, primo leader- donna di un movimento di massa negli Stati Uniti .
Negli anni Trenta "I care" è la parola-codice di Dorothy Day, organizzatrice e leader cattolica di una rete di solidarietà nel periodo più duro della grande Depressione .
Da lei la raccoglie Ben Shan, pittore del realismo sociale, fotografo indimenticato del New Deal di Roosevelt, fondatore di una comunità di utopia e fratellanza nel New Jersey che esisteva ancora negli anni Sessanta. Il motto della città-utopia era "I care".
La stessa frase era scritta alle spalle della scrivania, nell'ufficio parrocchiale del reverendo King, pastore della piccola chiesa di Auburn Avenue di Atlanta, da cui è partito il movimento per i diritti civili.
In Italia "I care" ha il suo nobile richiamo nella voce del prete di Barbiana, della sua scuola non dimenticata, del suo rapporto con i più giovani e i più poveri . Questa frase scritta su un cartello all’ingresso della scuola di Barbiana, riassumeva le finalità di cura educativa di una scuola orientata a promuovere una forma di sollecitudine per l’altro attenta e rispettosa, sollecitando una presa di coscienza civile e sociale.
Quello che conta è il senso, quel motto è sempre stato una bandiera di minoranza ( che il profeta Isaia - 10,20-22 - traduce con il “ piccolo resto “) minoranza , perché indica un territorio che è al di fuori dello scambio e della convenienza . Bandiera , che è un termine laico per non dire che ha molto , anzi che la sua origine , l’origine della condivisione , di quel motto è un’origine cristiana , è la stessa vita del Cristo , di Dio che si incarna perché gli importa , gli sta a cuore l’esistenza dell’altro , del creato , perché ama e chiede che si ami l’altro da sé , che si ami cioè Dio e, quindi il prossimo nei due comandamenti dell’amore che il Signore ci ha trasmesso : “ … Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso…. “ pasrole di Gesù che si leggono nel vangelo di Matteo ( 22,37-39 ) che è poi la traduzione di I care .
Attorno a Gesù , al Dio uomo : “…. si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele …. “ annota ancora Matteo ( 15,30-31 ) .
Dio si fa carico della sofferenza , gli interessa la condizione dell’uomo , qualsiasi essa sia , senza presuclusione per alcuno .
Questo prendersi cura non piace , questo compatire non paga , l’insegnamento , la sapienza del Cristo è scomoda tanto che : “ ….. i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo …. “ scrive Luca ( 19,45-48 ) ; e non è coneniente neanche per i suoi seguaci , secoli di persecuziuoni sono eloquenti , dopo la morte di Gesù inizia lo stillicidio delle persecuzioni , inizia con Stefano : “ … si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo … “ si legge nel Libro degli Atti degli Apostoli ( 7, 58 ) .
Ciò che paga Gesù, ciò che pagano i cristiani suoi seguaci , è quell’insegnamento che si legge nel vangelo di Matteo (5, 37 ) : “ …. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno … “ . L’arma di Dio è la Parola , la Parola creatrice , la Parola che innanzi tutto crea , fa essere dal nulla , poi sana , guarisce , convince , cambia , converte . Ecco perché ci mettono le mani addosso , ecco perché ci metteranno sempre la mani addosso , fratelli cristiani , perché la vita di un cristiano convince , spinge al cambiamento di un genere di vita imposto e preordinato da altri da quella società in cui viviamo borghese , capitalista e collettivista che impone un genere di vita che rende schiavi , dipendenti rispetto all’offerta cristiana , di vita cristiana in cui la dignità che ci è stata conferita attraverso il battesimo non è il solo essere re,sacerdoti e profeti ma è l’essere identificati come figli di Dio .
Scrive a questo proposito Giovanni nella sua prima lettera (3,1 ) : “ … Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!... “ . Figli dunque non schiavi , amici e non servi : “ … Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi…. “ dice Gesù ( Gv.15,15 ) .
Sì ci mettono e ci metteranno sempre le mani addosso, fratelli cristiani , ma malgrdado ciò , concludo non solo riproponendovi , rileggendole le parole di Gesù che abbiamo appena ascoltato : “ … nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto … “ ma ricordandovi il discorso della montagna ( Mt.5,11 ) : “ … Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi … “ .
Ma furono cosa ? …….. Cristiani , neo cristiani .