DA HOMO SAPIENS A HOMO DEMENS
Certo che il Papa , continua ad incalzare monsignore ed i suoi pensionati , quelli che hanno due lavori , due fonti di reddito , la pensione ed il lavoro che monsignore gli procura , lavoro rubato a chi non ha nemmeno una fonte di reddito e non può esercitare la sua dignità progettando il suo futuro con la conseguenza di portare squilibrio in questa società cristiana . Chi dunque percependo una pensione lavora , reca danno a questa società e commette un grave peccato contro la giustizia umana oltre che a quella divina . Il Papa nell’udienza di mercoledì scorso ha affermato che “ La famiglia educa al lavoro con l’esempio dei genitori : il papà e la mamma che lavorano per il bene della famiglia e della società “ ebbene i pensionati che lavorano di fatto negano il bene delle famiglia e della società e non permettono la formazione di una famiglia , dunque monsignore è contro la formazione della famiglia ed al suo mantenimento e ciò è anticristiano . Il Papa sostiene poi che preghiera e lavoro possono essere tra di loro in armonia e porta come esempio l’insegnamento di S. Benedetto , affermando che la mancanza di lavoro danneggia anche lo spirito .Ora i pensionati cattolici al soldo di monsignore hanno la devastante responsabilità di danneggiare anche lo spirito di chi subisce da loro l’ingiustizia di non potere lavorare . Ciò è estensibile anche a quei pensionati che svolgono dei lavori senza farsi retribuire , lavori che potrebbero essere affidati ad altri e retribuiti ( tra l’altro sono intelligenti disposizioni della CEI ) e se penso che uno di questi pensionati è anche un ordinato , beh non solo mi vergogno per lui , ma soprattutto per chi l’ha ordinato e nominato . Il Papa poi a monsignore ed ai suoi pensionati fa giungere questo sua forte esclamazione : “ Causare una perdita di posti di lavoro significa causare un grave danno sociale “ e aggiungo io anche non dare lavoro là dove è possibile darlo significa causare un grave danno sociale . Monsignore ed i suoi fidi pensionati dunque , per il metodo comparativo , causano , stanno causando deliberatamente un grave danno sociale . Il Papa poi ha affermato con enfasi : “ E mi rallegro tanto quando vedo che i governanti fanno tanti sforzi per trovare posti di lavoro e per cercare che tutti abbiano un lavoro “ dunque non si rallegrerebbe se venisse a conoscenza che il suo confratello vescovo di Biella non solo non fa nessuno sforzo per trovare posti di lavoro , né tanto meno per cercare posti di lavoro , ma che i posti di lavoro che potrebbe assegnare li assegna a chi percepisce già una fonte di reddito : la pensione . Scrivo e denuncio questi fatti , questi atti di insensibilità , grettezza e ingiustizia su questo sito perché ciò che scrivo è visionato anche in Vaticano , gli accessi settimanali sono sensibili e a questi lettori , in spirito fraterno , non solo chiedo ma invoco di intervenire tempestivamente per il bene della Chiesa . Sia monsignore che i suoi stretti collaboratori chierici e laici che siano ritengono che il bene della Chiesa sia che io , che dissento, taccia , ma non è questo il bene della Chiesa , perché la Chiesa fonda la sua forza sulla Parola che è umana e divina, una parola predicata ma spesso anche urlata . Chiudere la bocca a chi dissente , impedire di parlare a chi dissente , ma anche lo stesso ignorare chi dissente è sempre sbagliato ( è il gioco , il piano dei sacerdoti del tempio , degli scribi , dei farisei ,dell’intellighentia ) ascoltare è sempre la migliore delle azioni è sempre giusto ascoltare , dunque dialogare , Gesù è in perenne ascolto e dialogo con chi lo circonda , lo segue , Gesù sa dialogare ( parlare ed ascoltare ) perché in qualsiasi istanza c’è , si nasconde , un fondo di verità e la verità ci fa liberi afferma S. Giovanni ; non posso rinunciare alla mia libertà , devo dire la verità sembra dire il Cristo a chi, di fronte al potere (Caifa ) , lo schiaffeggia : “ se ho parlato male , dimostrami dove è il male . Ma se ho parlato bene ,perché mi percuoti ? “
Chiudere la bocca al dissenso come negare il lavoro obbliga l’umanità a regredire dunque da homo sapiens a homo demens .
Il Papa poi ha continuato a redarguire , pubblicamente nella sala Nervi , monsignore ed i suoi pensionati di lusso ricordandogli queste verità : “ Il lavoro è sacro . Il lavoro dà dignità a una famiglia . Dobbiamo pregare perché non manchi il lavoro in una famiglia “ . Qui da noi , in diocesi , chi è deputato a pregare per il lavoro e a decretarne la sacralità, il lavoro lo toglie o lo ruba a chi ne ha necessità …….. e non sono certo io ad affermare ciò ma il Santo Padre . Io proverei un po’ di vergogna fossi nei panni di questa gente ai quali il Papa si rivolge , ma constato che la vergogna non è più di moda, non fa più parte di quella educazione che viene impartita in questa diocesi , non è più parte del suo linguaggio ed i risultati sono il drastico calo dei fedeli che si accostano al sacramento della confessione o della riconciliazione e il distacco che dimostrano al sacro facendo il gioco del divisore . Azioni di questo tipo , fanno guadagnare terreno al divisore , e di ciò si ride e a ciò non si vuole pensare e si ride perché ci si è già lasciati avvolgere dalle spire del serpente, ci si è già consegnati a lui al maligno . Se non ci si vergogna di ciò che di male o di sbagliato si fa, perché chiedere perdono ? Perché vergognarsi quando si è educati ad essere sempre nel giusto e a pensare che sono sempre gli altri a sbagliare ? Se manca la sacralità in ciò che facciamo , in ogni nostra azione allora decade tutto , lavoro , preghiera , umiltà , unità ….. qui da noi , in questa diocesi , per mezzo di monsignore e dei suoi amici pensionati si è riconvertito S.Paolo , c’è il goffo tentativo di soffocare la Parola di manipolarla, dalla Parola alle ( vane ) parole : “ E’ chi non deve lavorare , che neppure deve mangiare “ .
E’ proprio vero , Goja è sempre attuale : “ Il sonno della ragione genera mostri “ .