... dal fare al'essere ...

26.03.2022 14:23 “ .... Fratelli .... “ scrive Paolo nella sua seconda lettera ai Corinti ,seconda lettura proclamata in questa IV domenica di Quaresima “ .... se uno è in Cristo è nuova creatura ... “ . Siamo dunque , secondo la definizione di un ispirato San Paolo ,nuove creature coloro che ,parafrassando la prima lettura tratta dal libro di Giosuè, sono in grado di camminare da soli ,di mangiare i frutti della terra promessa e non aspettare più la manna e le quaglie dal cielo ; siamo cioè in grado di gestire la nostra vita , di esserne veramente i protagonisti perché formati dalla Parola e non dalle parole , siamo dunque in grado dunque di fare la volontà di Dio che è la nostra volontà . Fratelli cristiani , fare la volontà di Dio significa mettere in pratica la sua giustizia , adempiere alla sua Legge ,significa accettare Dio e accettare noi stessi per ciò che siamo . Alcuni giorni fa nella Liturgia della parola si sono lette queste parole tratte dal libro del profeta Geremia (7,23 ) , parola di Dio : “ ... Ascoltate la mia voce! Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; e camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici ... “ . Fratelli se ascoltiamo la Parola di Dio e cerchiamo di attuarla , di viverla , dunque di trasmetterla saremo felici . La felicità duque , la nostra felicità è fare la volontà di Dio è mettere in pratica la sua Legge i suoi decreti , la sua giustizia ; la felicità è accettare ciò che Dio propone , perché Dio propone , mai impone , cioè non spinge a fare ma ad essere ed il fare è conseguenza dell’essere mai il contrario . Fratelli se siamo qui oggi riuniti è per nostro volere , per un nostro libero atto di accetazione ad ascoltare ciò che il Signore ci trasmette con la sua Parola e per incontrarlo personalmente . Se oggi siamo qui riuniti è perché l’abbiamo voluto, l’abbiamo scelto e attuare ciò che si sceglie rende felici , dà gioia , realizza , fa star bene . Sì, i cristiani dunque sono coloro che si riuniscono per essere felici , coloro ai quali basta poco per realizzarsi , per vivere la loro libertà e quel poco è molto ,è l’ascolto della Parola di Dio che è un modo con cui Dio comunica con l’uomo , altro modo è la Liturgia . Parola e Liturgia dunque sono mezzi attraverso i quali si fa esperienza dell’amore di Dio per l’uomo , e di rimando dell’amore dell’uomo per Dio . Dio parla attraverso la Parola e con la Liturgia prende forma , sostanza e l’uomo con entrambi fa esperienza di Dio e gode della libertà e della verità che Dio promana e se si è immersi in un ambiente , in un luogo in cui si fa esperienza di libertà e verità allora si sperimenta la gioia , la cui intensità è espressa dal proverbio “toccare il cielo con un dito” che introduce l’uomo nella dimensione dell’inimmaginabile . Gesù insegna che la conoscenza della verità , la sua Parola , rende liberi : “ ... conoscerete la verità e la verità vi farà liberi ... “ (Gv.8,32 ) e l’uomo che sperimenta verità e libertà , sperimenta la gioia. Fratelli cristiani il Signore lo abbiamo già incontrato poc’anzi riunendoci qui : “ ... Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro .... “ ( Mt.18,20 ) sue parole , nostra certezza ; poi lo abbiamo ascoltato nella lettura della sua Parola , annunciata , proclamata in sequenza nelle tre letture ; i suoi insegnamenti ci sono giunti attraverso la voce dei lettori ma la Parola è sua, è Parola di un Dio che parla al suo popolo ,di un Padre che comunica con i suoi figli , di un maestro che insegna ai suoi discepoli . Ma c’è di più fratelli cristiani , anche la voce è sua , abbiamo ascoltato la Parola di Dio e perché fatti , creati a sua immagine e somiglianza ( si legge infatti nel libro della Genesi (1,26 ) : “ ... E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza ... “ ) nell’osservare il volto e ascoltare la voce dei lettori abbiamo fatto esperienza del volto di Dio della voce di Dio . Poi tra poco , nella consacrazione delle speci eucaristiche , lo assumeremo come cibo , lo porteremo dentro di noi divenendo di fatto noi Tabernacolo che custodisce il Dio Trinitario sotto le speci eucaristiche , in esso è costodito il corpo di Cristo la sua anima , la sua divinità , il Mistero . Vissuta la gioia ,vivremo il Mistero che ci induce alla riflesione , alla meditazione , a riconoscere la grandezza di Dio , la sua forza , la vastità della sua sapienza , la possibilità di rendere possibile l’impossibile. Potremmo domandarci , ma come è possibile ciò ? Paolo ripose a questa domanda con queste parole : “ ... Tutto posso in colui che mi dà la forza ... “ .(Fil.4,13 ) Gregorio Nazianzeno nei suoi Discorsi rispose così : “ ... Riconosci l’origine della tua esistenza ... Riconosci,inoltre , che sei divenuto figlio di Dio, coerede di Cristo e per usare un’immagine ardita , sei lo stesso Dio ! ... “ . Fratelli , facciamo dunque eperienza del divino perché ( essendo figli di Dio , come ha scritto Gregorio naziazeno) siamo “ ... lo stesso Dio ! ... “ . E’ sicuramente , come riconosce il santo vescovo, : “ ... un’immagine ardita ... “ ma è una verità già presente nell’antiche preghiere del popolo di Dio , i Salmi , infatti si prega con il Salmo 81 : “ ... voi siete dei , siete tutti figli dell’Altissimo , ma certo morirete come ogni uomo ... “ una verità che ritroviamo poi nella lettera che Paolo inviò alla comunità cristiana che era in Colossi (2,9-10 ) : “ ... È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi avete in lui parte alla sua pienezza ... “ e secoli dopo la stessa verità venne riproposta da S. Tommaso d’Aquino nelle sue Opere : “ ... L’Unigenito Figlio di Dio , volendoci partecipi della sua divinità , assunse la nostra natura e si fece uomo per far di noi da uomini dei ... “ avendo chiaro ciò che scrisse Paolo nella sua lettera ai Filippesi (2,6-7 ) che di Gesù Cristo affermò : “ ... pur essendo di natura divina,non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso,assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini ... “ . Fratelli siamo dunque nuove creature , creature libere perché seguaci della verità e per questo felici ; creature che possono attingere conoscenza , dunque sapienza direttamente dalla fonte del Mistero . Concludo con l’esortazione che Paolo inviò alla comunità cristiana che era in Efeso (4,17; 20-23 ) : “ ... Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani nella vanità della loro mente .... voi non così avete imparato a conoscere Cristo, se proprio gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, per la quale dovete deporre l'uomo vecchio con la condotta di prima, l'uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera ... “ . Come essere dunque nuova creatura ? “ ... non vi conformate a questo mondo ... “ indicò Paolo ai Romani : “ ... ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio ... “ (12,2 ) Dunque fratelli , radicale trasformazione di se stessi , dal fare all’essere .