DALL’ASCOLTO ALLA SCELTA

04.01.2015 19:25

E’ questo fratelli cristiani, un brano denso, di spessore anche se tutta la Scrittura è densa e di spessore perché Parola di Dio. Dobbiamo abituarci, riabituarci, fratelli cristiani che la Scrittura è Parola di Dio, Verbo. La Parola di Dio è Verbo e in principio, nell’atto di creare, per creare, Dio pronuncia la Parola, in Genesi si legge “In principio… Dio disse… Sia luce”. In principio, all’inizio, nella Genesi di questo mondo, di ogni mondo che si affaccia nell’universo, conosciuto e sconosciuto, è la Parola a creare, l’atto di creazione, l’atto del creare è dato, è affidato alla Parola, il Verbo. Non ha, non possiede la bacchetta magica Dio, ha la Parola, con la quale dirige la sua creazione, (come il direttore di orchestra) Dio dirige, cioè dà la direzione, la via, con la Parola. La Parola dunque fratelli cristiani, va ascoltata, è da ascoltare, e quando si ascolta ci si pone con il proprio corpo nell’atteggiamento di ascolta, ovvero s’indirizza lo sguardo verso la fonte da cui proviene il suono e si presta attenzione, cercando non solo di percepire il suono, ma cogliere il senso, poi, dopo aver percepito suono e colto il senso, si ragiona, si specula per usare il linguaggio filosofico, ci si confronta con se stessi e / o con gli altri, poi liberamente si sceglie se conformarsi o non conformarsi, se dare il proprio assenso o manifestare il proprio dissenso. Dall’ascolto alla scelta. Faccio un passo indietro; nel recarmi all’ascolto decido di fare quello e non altro e recandomi dimostro a me stesso che nella curiosità dell’ascolto, - che è sinonimo d’intelligenza e maturità- c’è speranza, spero di trovare ciò che cerco e altresì dimostro che in questa mia ricerca sono teso, capace di riporre fiducia, cioè in me c’è, posseggo, la tendenza alla fede, e se trovo ciò che spero e in cui ho fiducia pongo fede, allora amo. L’ascolto, l’ascoltare è dunque un’azione che implica e coinvolge tutto me stesso, tutta la mia persona cioè corpo anima e spirito. In ogni principio, in ogni inizio è sempre coinvolta la persona altrimenti viceversa non ci sarebbe l’inizio. In quel principio con cui Giovanni da inizio al suo vangelo e con il quale inizia anche il libro della Genesi, - dunque tutta la Sacra Scrittura- c’è la persona, corpo, anima e spirito che ascolta, perché attraverso l’ascolto, quell’ascolto si genera vita, si dà vita, vita nuova, nuova vita. Dio dà la vita attraverso la Parola, i coniugi, danno, trasmettono la vita attraverso la loro parola che è il principio del rapporto, dunque del’ atto creativo, generativo. Maria attraverso il suo “Sì”, dunque attraverso la sua parola, si presta, aderisce ad un disegno, ad un progetto ricreativo. La proclamazione della Sacra Scrittura attraverso la lettura all’ambone, cioè qui, dal luogo in cui vi parlo è detta mensa della Parola, mensa dove si consuma, ci si nutre  proprio della Parola, ricordiamo quel brano della Scrittura, dell’antico testamento dove il profeta Ezechiele mangia il rotolo che contiene la Parola e al suo palato la sente dolce. Gesù viene in mezzo al suo popolo, a noi suo popolo, Popolo santo di Dio, per parlarci, per far udire la sua Parola, cioè se stesso e darsi e dare a noi Dio. Chiede a noi solamente di pazientemente ascoltare, poi liberamente decidere. Questo è responsabilizzarci, sapere di avere a che fare con persone responsabili, cioè perché libere sanno decidere. Il nostro atteggiamento dunque fratelli cristiani è l’ascolto attivo, occhi puntati alla Parola, alla sua fonte, al lettore che in quel momento presta la sua voce a Dio stesso,  dal quale Dio fa risuonare e proclama la sua Parola, e sappiate fratelli cristiani che per la santa Chiesa il lettore, nell’atto di leggere la Parola, esercita un ministero che è detto lettorato, il lettore proclama dunque la Parola di Dio e la nostra attenzione dev’essere rivolta a lui in quel momento perché è il principio, è l’inizio. Attenti dunque, ci si deve lasciare penetrare dalla Parola, fecondare dalla Parola, che così genera in noi vita, la vita, con un atto dunque, un atto creativo, crea cioè in noi consenso o dissenso: crea. La Sacra Scrittura non è un libro, ma la presenza della sua Parola, del Verbo, del Cristo: “ e il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Il Cristo è venuto a portare la Parola di Dio cioè se stesso, che è Dio, Lui Verbo dunque Parola. La Parola di Dio è eterna, è da sempre, - principio -, è per sempre, -eterna-, perché Dio è eterno, eternità; e perché eterno si perpetua cioè ha percorso i secoli passati e si proietta nei secoli futuri, e noi che ascoltiamo la sua Parola, permettiamo che questa venga proclamata, ne permettiamo il perpetuarsi,  diveniamo collaboratori dell’eternità, che rende eterna la Parola e il nostro è un atto che crea la trasmissione, il perpetuarsi, la Tradizione, trasmettiamo il Cristo: Vita e Parola.