DIALOGICO DIALOGARE

07.08.2015 08:51

In questi giorni sto leggendo , oltre gli interventi del segretario della CEI , mons. Galatino , una biografia , scritta da padre Tito Sante Centi dell’Ordine dei Predicatori, ( conosciuti come i frati domenicani , essendo stati fondati da San Domenico di Guzmàn ) su Girolamo Savonarola il cui nome è il titolo del libro a cui fa seguito il sottotitolo “ il frate che sconvolse Firenze “ . Il sottotitolo lo trovo azzeccatissimo , il frate , il religioso che turbò Firenze , la mise sottosopra , che la agitò , la impressionò . Ce ne fossero , consacrati e  preti con la sconvolgente forza del Savonarola .  Anni addietro ,un padre della Congregazione di S.Filippo Neri di Biella , oggi vescovo di Ivrea , raccontava come, il padre fondatore della sua congregazione , avesse disegnato l’aureola su di un ritratto del predicatore . Un Santo riconosce sempre un Santo , lo fiuta , perché condividono quella passione , la stessa passione , cioè quel forte sentimento che porta il Cristo a viverla per primo  la Passione , viverla sulla sua pelle . Ho telefonato in questi giorni ad un padre domenicano , che fu mio insegnante di morale presso il seminario cittadino , in sostituzione di quello che era convolato a nozze con la benedizione di monsignore . Più volte all’anno gli telefono e precisamente per le ricorrenze delle memorie dei santi domenicani  Tommaso d’Aquino a gennaio , Caterina da Siena ad aprile ed a agosto Domenico di Guzmàn , e informatolo della mia lettura mi ha comunicato che presso il suo ordine fra Girolamo è stato considerato da subito un santo , un santo e un martire, dunque un santo martire  . In tempi ancora sospetti lo si pregava attraverso il ritratto di San Pietro Martire , perchè il profilo del loro volto era molto somigliante . Il mio vecchio insegnante , mi ha dato poi notizia che fra Girolamo fu poi riabilitato dalla Chiesa, perché in un primo tempo era stato accusato di eresia e per questo processato ,condannato ,impiccato dunque arso sul rogo . Gli fu riconosciuta la colpa ,  di essere stato schietto , sincero e veritiero con chi governava la Chiesa di Roma e Firenze , la città dove risiedeva . Il potere temporale ed il braccio secolare lo hanno schiacciato , come il Cristo , di cui il Savonarola ha dimostrato essere fedele seguace e così da Lui appassionato da imitarne la Passione . Fu stritolato dal potere  che è più forte di Dio  qui in questo mondo , perché in questo mondo il principe non è Dio ma il demonio e ciò per ammissione dello stesso Gesù riportato dalla sacra Scrittura , nero su bianco .  Inviato a predicare a S.Giminiano, , l’autore della biografia , riporta che la predicazione del Savonarola era conosciuta come “ rude eloquenza “ . Non aveva dunque “ peli sulla lingua “ il frate ferrarese e ciò gli procurò da subito antipatie e inimicizie . Chi non ha peli sulla lingua , chi è schietto , diretto , vivace di intelletto , critico , chi si trova in dissenso con il potere costituito deve essere eliminato , i Vangeli sono il racconto di una eliminazione premeditata di un grande personaggio , l’autore della vita , il Creatore , Dio . Sempre è stato così , sempre , qualche decina di secoli dopo S. Francesco dai suoi frati , nel primo capitolo dell’ordine , quello detto delle stuoie , fu eliminato , messo da parte , troppo veritiero , di rude eloquenza , perchè sosteneva che la regola che gli veniva richiesta per guidare quel movimento , divenuto poi un ordine e che da lui aveva avuto origine , non era altro che il Vangelo , ritenuto dai suoi frati troppo radicale o roba da sempliciotti ?..... essendo questi ,figli di una intellighentia di turoldiana memoria per non dire (ma io lo dico lo stesso  perché in croce mi hanno già fatto salire , mi fanno già vivere la mia passione che  è passione per la Chiesa , come mons. Galatino scrive ) figli di quei borghesi perbenisti che oggi e da sempre e per sempre infestano e infesteranno la Chiesa a danno del santo popolo di Dio   .  Questa gente è in subbuglio, sicuramente si prepara ad ordire qualcosa anche contro questo Papa ( la storia è un ciclo che si ripete ) uomo scomodo , che usa e plaude alla rude eloquenza . Rude eloquenza dunque , una forza di espressione convinta senza mediazioni , questa è strada per chi vive sulla sua pelle passione per la Chiesa . Non ci si può non scandalizzare nel constatare che chi governa questa diocesi deleghi uomini dalla diplomazia strisciante a governare il santo popolo di Dio . La mia accusa, aspra , rude, diretta a chi dovrebbe governare questa diocesi ,è quella di permettere  a uomini di potere di gestire il potere . Il potere , nella Chiesa e non ,non va gestito da uomini di potere ma da uomini santi , che non gestiscono innanzitutto , ma amministrano , ma soprattutto che il modo , il metodo con cui amministrano non sia il potere inteso come diritto o peggio ancora come autoritaria autorità o come comando , ma come possibilità cercata , discussa ,scelta . Qui ci impongono i pensionati di lusso che rubano il posto di lavoro ai giovani , che zittiscono il santo popolo di Dio con arroganza ,con una diplomazia strisciante da Giano bifronte permettono il nepotismo sfrenato , piazzano, caricando nei bilanci della diocesi , di parrocchie , di movimenti e associazioni,  figli , parenti amici e conoscenti e gente con una bassa moralità perché si presta ad ogni genere di nefandezze e prepotenza  e spesso è investita dei sacri ordini e rivestita dei sacri paramenti . Osservando attentamente il loro tenore di vita , come auspica S. Paolo ,non si può non assumere la rude eloquenza , la vivace forza di espressione , di espressività che porta al dissenso , alla lotta pacifica , attraverso alla dialettica magari rude , aspra , ma dialogica per il dialogo .