DIVERSAMENTE ABILI

27.09.2016 16:31

Riviste e giornali non smettono di parlarne , le trasmissioni televisive ci hanno inondato delle immagini delle loro imprese …. ma chi sono ? Gli atleti delle paraolimpiadi , quelli che chiamano i diversamente abili , in questo caso sportivi … non diversamente sportivi . Anche per loro i riflettori si stanno spegnendo , le luci delle ribalta si stanno affievolendo , languendo mentre per coloro che , con loro , condividono la comune condizione di disabilità , non tanto i riflettori , ma neppure le luci , si sono mai accese . Vivo questa condizione da 24 anni , attraverso uno dei miei due gemelli , emiplegico dalla nascita … un combattente che ha guerreggiato sui campi di rugby delle sua città , oggi un veterano , con mille cicatrici e l’impossibilità di continuare quel gioco , quella battaglia che è stata la sua passione sin da quando era bambino . Oggi allena i più piccoli tra mille difficoltà , perché la sua condizione sembra si aggravi , ma lo spirito è sempre quello , spingere , avanzare e difendere . Le mille difficoltà di un disabile o di un diversamente abile , come il politically correct vuole che formalmente si denomini , si annidano innanzitutto in uno Stato che per questa persone ( e non categoria come l’istituzione le considera ) fa molto poco , cerca solo di lucrare, risparmiare sui riconoscimenti delle loro percentuali di disabilità , cercano di risparmiare il ticket sanitario , l’indennità di accompagnamento , la durata del loro periodo lavorativo , persino sul permesso di transito degli automezzi . Loro devono chiedere l’aggravamento della loro condizione e sottostare a commissioni che hanno l’ordine di tagliare , cioè non riconoscere sacrosanti diritti , da parte di gente che in 24 ore emettono una legge o un decreto che adegui i loro stipendi e le loro indennità che non sono certo equiparati o equiparabili a nessun lavoratore o impiegato dello Stato che amministrano . Quanto poco si fa per il mondo dei diversamente abili , non lo comprendono né i politici né tanto meno le commissioni , ma chi vive direttamente la disabilità , i disabili stessi e i famigliari che li assistono . Ho un compagno delle scuole elementari , invalido civile , che da anni si batte ( senza ottenere nulla se non promesse o vaghe risposte ) perché sia riconosciuto alla sua categoria almeno di essere comparata , per motivi pensionistici , a chi svolge una professione o un lavoro usurante , chiede l’anticipazione della pensione . Vedo mio figlio , che fa fatica a stare seduto , che almeno tre volte alla settimana deve sostenere sedute di fisioterapia , che in tre anni ha subito tre operazioni e ne deve ancora subire , che con fatica riesce a frequentare , partime , uno stage legato ai sui studi universitari che fatica a portare a termine , perchè ha difficoltà stare seduto e a scrivere manualmente . Eppure , di loro , di questa categoria , si celebrano gli atleti , celebrati questi , i palazzi delle politica si pacificano , di fronte al Paese hanno fatto la loro bella figura , radunati dal Presidente della Repubblica , fotografie , strette di mano , discorsi ufficiali , poi per loro si spengono le luci della ribalta che per gli altri non si sono mai accese e poi parlano e accusano di populismo ….. di populismo non si deve accusare le opposizioni , ma l’esecutivo oppure se non di populismo li si deve accusare di inezia . La disabilità non è riconosciuta perché non vissuta e perché manca l’educazione al problema , chi si occupa di ciò spesso non è toccato direttamente dal problema , l’educato , colui che è a conoscenza del problema è il portatore stesso dell’ handicap e i suoi famigliari , coloro chi vivono la disabilità direttamente 24 ore su 24 . In una discussione con la commissione , l’ultima volta che ho chiesto l’aggravamento ( che costa 50€ di visita ) ho constatato che nessuno , tra i componenti della commissione , aveva figli disabili , mentre c’era , tra i membri chi era portatore di handicap al quale rivolgendomi ho fatto notare che la sua presenza in quella sede era per tutelare i diritti dei disabili e non lo Stato, che verso questi suoi cittadini dovrebbe avere dei doveri di tutela , perché per questa società cittadini di seri e “B” . La legislazione in materia , è datata 1980 , ma da quell’anno si continuano a produrre mezzi pubblici , che per solamente raggiungerli e salirvi ci vorrebbero dei propulsori spaziali , quelli che permettono all’astronauta di elevarsi da terra . In questi anni ho visto che anche la Chiesa è poco attenta al problema della disabilità …. e non mi si parli dell’Unitalsi piuttosto che le associazioni di volontariato , perché l’influenza della Chiesa sulla classe politica non è cosa da poco , suo dovere dovrebbe essere il richiamare la coscienza dei cattolici impegnati in politica con energiche azioni , e se è il caso , di vera e propria ribellione ….. perché come vi ho scritto ieri , cari amici di Chiesa Controcorrente , papa Benedetto si detto ribelle è stato ribelle e papa Francesco , molto attento e calato nei problemi sociali forse non sa , non conosce , la deficienza delle classe politica su questa specifica problematica , mentre conosce a mena dito la situazione dei migranti e credo sia dovere delle associazioni cattoliche che si occupano di problematiche sociali , Caritas in testa unitamente ai vescovi , fare presente al Santo Padre anche questa faccia della medaglia degli ultimi , degli emarginati …. allo stesso modo dei migranti . Consideriamo che i portatori di handicap oltre alla mancanza di mezzi non hanno neppure la capacità di reagire per la loro menomazione fisica . Ho rivisto con piacere , pochi giorni orsono , uno dei film di Peppone e don Camillo e proprio il curato della bassa prendendo la parola durante un comizio indetto dall’autorità comunale per la costruzione di una palazzina popolare , rivolgendosi alla popolazione pronunciò queste parole “ ….. tutti i poveri sono uguali perché non ci sono poveri del comune e poveri della Chiesa … “ . Vale poco quello che scrivo , ma mentre i figli di papà che ci governano ( don Milani li chiamerebbe i figli del dottore ) pensano al referendum , i figli del popolo ( che don Milani chiamerebbe Pierino ) subiscono , e qui mi verrebbe voglia di citare le parole pronunciate da Pier Paolo Pasolini all’indomani degli scontri a Valle Giulia dove , anche lì i figli di papà che ci hanno poi governato ci hanno fatto subire ….. ma non le cito perché tutte le conosciamo bene e come direbbe mia nonna , che come il Presidente Pertini quest’anno compirebbe 120 anni nella sua populistica saggezza direbbe : “E’ inutile lavare la testa agli asini “ . Alla Chiesa , a cui appartengo , come fedele e sacerdote ricordo le parole di Gesù che Abbiamo letto nella liturgia della Parola di martedì scorso fanno riferimento ad una parte debole e indifesa della nostra società : “ Allora Gesù …. prese un bambino , se lo mise vicino e disse loro : - Chi accoglierà questo bambino nel mio nome , accoglie me ……. e colui che mi ha mandato . Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi , questi è grande – “ . ( Lc. 9, 46 – 50 ) .