... dolore ! ... dolore ? ...

16.10.2021 08:30 Fratelli , fratelli cristiani cosa ci lega , cosa ci fa simili l’uno all’altro ? Cosa condividiamo principalmente tra di noi ? Paolo è categorico ed un buon osservatore oltre che un buon conoscitore del genere umano scrisse infatti agli Ebrei e con essi a noi (3,19 ; 23 ) : “ ... tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio ... “ e ancora “ ... tutti hanno peccato ... “. Dunque fratelli ci lega , ci fa simili , ci accomuna una bassa condizione : il peccato , la colpa e su ciò , perché cristiani , dobbiamo riflettere e pregare . Questa è la nostra condizione , e non ci si deve affatto prostare , angustiare per la situazione in cui ci troviamo perché è ancora Paolo , sempre attraverso alla lettera agli Ebrei a rassicurarci ; scrisse infatti che siamo : “ ... giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù ... “ ( 3,19 ) e ancora : “ ... laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia ... “ ( Rom.5,20 ) e ciò perchè Gesù , come è stato proclamato oggi XXIX domenica del Tempo Ordinario , nella seconda lettura anch’essa tratta dalla lettera di Paolo agli Ebrei : “ ... è stato messo alla prova in ogni cosa come noi escluso il peccato ... “ . Dunque Gesù è provato dal dolore fisico , psicologico , spirituale e condivide con noi il peccato non commettendolo ma caricandolo su di sé , assumendo il nostro peccato per offrirsi al Padre e liberarci così dal male che si annida in noi ,che ci mette alla prova , che ci tenta , che ci insidia il calcagno: “ ... Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio ... “ scrisse Paolo nella sua seconda lettera ( 5,21 ) inviata alla comunità cristiana che era in Corinto . Il peccato è dolore e il dolore con il peccato è entrato nel mondo, in questo mondo , nel nostro mondo per la povertà dell’uomo , per la nostra debolezza dunque per nostra volontà , libera scelta , libero arbitrio . Quante volte fratelli ascoltiamo imprecazioni e giudizi contro Dio per causa del dolore , quante volte ... dunque si accusa altro , l’Altro senza mai andare all’origine del dolore, senza mai pensare che noi ne siamo l’origine , la causa , perchè abbiamo usato e continuiamo ad usare maldestramente la nostra libertà in nome della libertà stessa . Il nostro modo di vivere cagiona il male , la sofferenza , provoca malattie , pestilenze , disatri ambientali con ripercussioni sull’ equilibrio dell’uomo , dell’umanità ,di tutto il creato e di ciò siamo sufficientemente informati , malgrado Dio avesse creato per l’uomo Eden , il giardino dove regnava l’armonia , cioè libertà ed equilibrio . Nella concezione filosofica di Leibniz, l’armonia prestabilita è la legge predisposta da Dio all’atto della creazione, che regola il rapporto tra le sostanze spirituali che compongono il mondo (monadi), ciascuna delle quali contiene in sé come rappresentazione, implicita o esplicita, la totalità delle altre, e svolge tale rappresentazione in modo corrispondente allo svolgersi di quelle di tutte le altre, pur senza influire direttamente su di esse e senza subirne l’influsso. Fratelli tutto ciò per dire come scrisse, ispirato da Dio , S.Paolo ( 1 Cor 15,28 ) secoli prima di Leibniz : “ ... perché Dio sia tutto in tutti ... “ rievocando così l’ìimmaggine del giardino , di Eden dove tutto Creatore, creatura e creato era in equilibrio , cioè in armonia , armonico. Il Cristo , il Figlio di Dio , Dio venne in questo mondo , s’incarnò , assunse la nostra natura umana per incontrare una umanità malata , in difficoltà , che aveva perso il suo equilibrio , l’armonia , una umanità sofferente per il male che lei stessa si era procurata . Dunque Cristo venne a condividere i nostri mali , caricandosi del peccato e a spartire con l’uomo , con il genere umano, il dolore , quel dolore che l’uomo , il primo uomo e le generazioni che da lui ebbero origine , dissennatamente produssero e che maldestramente ne vollero imputare la colpa a Dio . Adamo il primo uomo , già in Eden immediatamente dopo l’atto della creazione, ruppe l’armonia che regolava la vita nel giardino : “ ... La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato ... “ si legge nel libro della Genesi . (3,12 ) Ognuno di noi fratelli , per via del peccato originale è abile a scaricare le proprie responsabilità . In Eden , secondo Adamo fu la donna che Dio aveva creato per lui , per Adamo , per l’uomo ad indurlo a disobbedire dunque la colpa doveva essere ricercata nell’altro da sé . Poi , non pago , Adamo chiamò in causa Dio , reo a sua detta di avergli posto accanto la donna . Dunque causa del suo dolore , del peccato è Dio ( quando Dio creò la donna dalla costola dell’uomo perché entrambi fossero posti l’uno accanto all’altro , fossero prossimi , vicini e , per la diversità di genere, complementari , ossia uno fatto per l’altro e insieme un tutt’uno , unità ) . Il giudizio di Adamo è che Dio è causa del suo dolore , concausa la donna mentre lui ,Adamo , il primo uomo , l’umanità , è la vittima .Dio che non è peccato , ma amore cioè l’esatto contrario del peccato non muta le cose con la bacchetta magica o coattivamente cioè con un atto di forza , ma pedagogicamente cioè invitando l’uomo ad elaborare secondo coscienza gli errori commessi . Percorre personalmente , attraverso il Figlio , le strade che l’uomo ha tracciato condividendone la storia che l’uomo ha creato nel corso dei secoli , condividendo la conseguenza degli errori che l’umanità ha commesso : il peccato dunque il dolore . Si legge nel libro del profeta Isaia ( 53,12 ): “ ... mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori ... “ .Dunque Gesù si è caricato di una condizione che non gli apparteneva , il peccato , affinchè l’uomo , noi fratelli cristiani ,non fossimo gravati e schiacciati da questo peso , e ha condiviso il dolore che il peccato ha introdotto nel mondo . Dunque il dolore è conseguenza del peccato e se il peccato se l’è caricato Gesù , il dolore rimane e Dio , attraverso Gesù lo condivide , lo divide con l’uomo, con lui lo patisce , compatisce con l’uomo il dolore ,è con l’uomo solidale .Dio dunque incontra l’uomo , ne condivide il dolore , condivide ciò che l’uomo , ha prodotto ; sicchè Dio oltre a caricarsi del peccato , per amore dell’uomo , per la sua redenzione e liberazione deve fare esperienza diretta del dolore , conseguenza del peccato . Dio , attraverso Cristo diviene l’uomo del dolore come si legge nel libro del profeta Isaia ( 53,3 – 4 ) : “ ... Disprezzato e reietto dagli uomini,uomo dei dolori che ben conosce il patire ... egli si è caricato delle nostre sofferenze,si è addossato i nostri dolori ... “ e continua in questa sua , e per noi , liberante azione ; scrisse infatti Pietro nella sua prima lettera ( 5,7 ) : “ ... gettando in lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi ... “ .Fratelli non demonizziamo il dolore , il dolore non è un demone , non viene dall’esterno ma direttamente da noi , è causa nostra , è ciò che l’uomo ha creato , prodotto . Dio ha creato Eden , il giardino , l’armonia del giardino , l’uomo il peccato , il dolore , il caos .Ma Dio ha affiancato l’uomo per aiutarlo , per aiutarci , per assisterci ad accettare il dolore ; solo accettandolo , conoscendolo , facendone esperienza si diviene prossimi all’altro , si comprende che siamo stati posti uno accanto all’altro , prossimi dunque , perché condividiamo la costola dell’altro che ci affianca , come si legge nel libro della Genesi . Non è la gioia che ci avvicina ,che ci rende prossimi , ma il dolore , lo comprende il Samaritano che scende lungo la strada che porta a Gerico ( ma non il levita nè il sacerdote ) e lo comprende bene Gesù , Dio : “ ... Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori ... “ sono parole di Gesù pronunciate nella casa di Matteo il pubblicano ,il peccatore, il convertito , il malato guarito .(Mt.9,13 ) Fratelli il termine Misericordia in ebraico significa “ tenerezza materna “ e ciò dice , testimonia la totale vicinanza di Dio all’uomo , una vicinanza materna all’uomo che soffre , al figlio che fatica e con il termine uomo si intenda tutta l’ umanità . Dunque l’umanità soffre , il genere umano soffre ,contagiando tutto il creato .E’ vero il linguaggio di Gesù è duro , ma obbiettivo ; il dolore è parte della nostra vita , della nostra quotidianità insegna Gesù ( Mt.6,34 ) : “ ... A ciascun giorno basta la sua pena ... “ e ancora ( Lc.9,23 ) : “ ... Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua ... “.Il dolore dunque è componenete primaria , quotidiana della nostra esistenza è compagno del nostro cammmino quanto non lo sia la gioia . La gioia è occasionale , il dolore è costante nella vita dell’uomo . Se accettiamo , metabolizziamo ciò siamo realisti , obbiettivi , prammatici perché il cristiano è tale ; diversamente si è astratti , utopici , pagani.La gioia non guida la nostra vita , la nostra vita è guidata dal dolore e Dio che ci ama condivide ciò che nella nostra vita è costante , è parte della nostra esistenza , è la nostra stessa esistenza . Concludo ! Durante la visita al Santuario della Madonna di Caravaggio , nel lontano 20 giugno 1992 ,S.Giovanni Paolo II davanti a 50.000 giovani lì radunati li incitò con queste parole : “ ... gridare che la vita è un dono meraviglioso di Dio : se è anche segnata dalla croce merita ancor più cura e attenzione ... “ .