DOLORE, PAURA, ANGOSCIA….. NEL SENO DELLA TRINITA’
E’ questo uno di quei brani che scuote , e possiamo immaginare la passione , il coinvolgimento totale , emotivo , dei discepoli nell’atto di ascoltare il Maestro , il Cristo , l’unto di Dio , Dio, pronunciare le severe parole che oggi abbiamo ascoltato . L’atto di ascoltare per loro diviene atto di fede , l’atto di fede cioè la risposta , dunque la scelta , cioè il dono di sé incondizionato , quel dono di sé evidenziato, marcato dal battesimo di sangue , nel sangue , non tanto con l’acqua perché è quello che il Signore comunica e che sperimenterà ,e che gli stessi discepoli sperimenteranno : “ Ho un battesimo nel quale sarò battezzato ….. “ e si riferisce alla sua Passione , Passione che è sì il patire , lo sappiamo bene dai racconti evangelici , ma che è soprattutto coinvolgimento del pathos , che fa Dio uomo , è il soffrire , l’emozione che non coinvolge nè gli dei nè gli idoli . Gli dei , gli idoli sono distanti dall’uomo , arroccati nel solo logos , nella sola parte razionale dell’uomo ( chiedo per ottenere , offro per ottenere , per me ) mentre Dio , abbraccia per passione , per amore ( perché tale è l’amore ) la Passione , la sofferenza quel binomio dunque amore e sofferenza per l’altro , per la salvezza non di sé , ma dell’altro da sé . L’umanità del Cristo emerge in modo dirompente nelle parole che seguono : “ …. e come sono angosciato finchè non sia compiuto “ ( sottointendendo il battesimo di sangue ) . Gesù , il Cristo , Dio , il Dio Trino , deve sottoporsi , per l’ amore che il Padre ha per l’uomo , sua creatura , all’uomo stesso , alla sensibilità deviata , all’ amore deviato , alla voluta imperfezione e per questo prova dolore , angoscia , paura e porta in seno alla stessa Trinità questi sentimenti , li trascina in quel consesso dove c’è amore perfetto dunque gioia perfetta , porta una lacrima , quella lacrima che magistralmente l’attore registra Mel Gipson nel suo film “ The Passion “ fa cadere dal cielo sul Cristo morto …. dopo l’angoscia , le sofferenze , la morte del Cristo , il dolore del Padre . L’uomo , non si rende conto di quanto vale agli occhi del Creatore , per amore il suo Creatore giunge a rinunciare totalmente a sé , offre il suo Figlio all’uomo che lo immola , lo scarifica . Quando Dio chiese ad Abramo in sacrificio Isacco , all’ultimo ferma la mano di Abramo , Dio guarda il cuore di Abramo , il suo gesto lo convince , si ferma all’ intenzione di Abramo che è fede . L’uomo non si è fermato , è andato sino in fondo , legato com’è alla sue leggi , morali e legali , legato solo a sè stesso , chiuso in sè stesso , e poco incline all’unica Legge di Dio , che leggiamo nei sinottici . “ Ama il Signore tuo Dio , con tutto il cuore , con tutta la tua anima e con tutta la tua mente .. “ per poi aggiungere : “ Ama il tuo prossimo come te stesso “ . ( Mt. 22, 37-39 ) Il Cristo , viene a portare sulla terra il fuoco e la divisione , cioè la scelta . Porta sé stesso battezzato con acqua e sangue , quell’acqua e quel sangue che sgorgheranno dal suo costato , segno sacramentale della Chiesa , dal costato del Cristo è scaturita la Chiesa , attraverso la quale l’uomo può scegliere e la scelta porta immancabilmente alla divisione in sé stessi …. quello piuttosto che quello ….. ogni giorno scegliamo , ogni giorno siamo divisione , viviamo la divisione in noi stessi ….. il Signore non si propone , né si impone , non si autopromuove , ma sollecita l’uomo a proporsi ,a elevarsi , a promuovere quelle forze che sono insite in lui , perché in lui , nell’uomo c’è Dio , e quelle forze gli permettono di trovare in sé e fuori di sé il giusto equilibrio , l’armonia , di esprimere la sua personalità e di conoscere la sua dignità . L’uomo dunque è uomo quando sceglie ,quando in sé si divide , secondo un processo che tiene conto delle conoscenze ricevute a vantaggio suo , del suo prossimo e dell’ambiente che lo circonda ( di cui è responsabile ) per amore di sè stesso …. dove quell’amore è il fuoco che lo alimenta . Quel fuoco è dunque portato e voluto dal Signore , lo afferma egli stesso : “ Sono venuto a gettare fuoco sulla terra ….. “ amore , è venuto a portare amore , gettare amore , un gesto che ricorda la parabola del seminatore che semina , getta il seme , semina amore attendendo che questo , che è fuoco , ( perché l’amore scalda il petto , lo sa bene chi ama ) incendi , cioè coinvolga , proprio come le fiamme tutto ciò che le circondano ,come quelle fiamme che si propagano a tutto ciò che sta a loro intorno . La scelta dunque , che ci è chiesta come cristiani , deve essere questo fuoco che si propaga . Come ? Vivendo semplicemente la nostra vita , ciò che ci è stato dato , il bene supremo , ciò che se sollecitato dalla scelta si incendia e incendia , come scrive Pietro : “ Poiché dunque Cristo soffrì nella carne , anche voi amatevi degli stessi sentimenti ……..Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta ,mettendola al servizio degli altri ,come buoni amministratori di una moltitudine grazia di Dio . Chi parla , lo faccia come con parole di Dio ; chi esercita un ufficio , lo compia con l’energia ricevuta da Dio ….. “ ( 1 Pt. 4,1-10 ) … ognuno nella propria vita , nel suo ambito semina con la propria esistenza , condiziona gettando il seme , così ci fu assegnato il nome che portiamo , nome che ci contraddistingue : cristiani , ci fu assegnato ad Antiochia da pagani che furono scaldati , e alcuni scottati , dal calore che quella comunità cristiana emanava : “ …… ad Antiochia , per la prima volta , i discepoli furono chiamati cristiani “ . ( Atti 11, 26 ) .